Intervista a Davide Vento e Luca Marazzi

Futura ha scambiato due chiacchiere con Davide Vento e Luca Marazzi.

Sono due manager di WD: Davide è il Business Manager Storage Devices per l’Italia. Luca è il Country Manager (Branded su Italia, Grecia, Israele, Cipro, Malta).

Con loro abbiamo parlato di security, di soluzioni per l’ufficio e lo small business, di cloud pubblico e privato.

E abbiamo visto come WD sta giocando nel mercato attuale.

La nuvola che cambia il mondo

Soluzioni NAS per l’ufficio e la videosorveglianza:
così WD gioca in un mercato in pieno sviluppo

Partiamo da un’analisi generale del mercato: che momento è per il settore storage, e come si colloca WD in questo ambito?

Davide Vento: Il mercato in generale è in crescita, grazie ai contenuti sempre maggiori in termini di GB (sia contenuti multimediali, che dati di ogni tipo). C’è comunque una transizione tra Hdd e SSD, tra Cloud, private e public e i social network che aiutano a generare migliaia di TB ogni giorno.

Luca Marazzi: È un momento importante per lo storage in generale, strategico e storico. Molti paradigmi stanno mutando, anche alla luce degli sviluppi tecnologici, della transizione epocale dagli HD – con componenti meccanici – alle SSD  – con componenti elettronici, dell’avvento dell’Internet of Things, della crescita dei BIG Data, dello sviluppo dei Data Centre e di molte altre evoluzioni. Le memorie digitali crescono esponenzialmente e cresce allo stesso tempo il bisogno di spazi per archiviarle. WD si colloca perfettamente al centro di questa evoluzione e, grazie alle recenti acquisizioni di Hitachi HGST e SanDisk, ci si colloca in modo flessibile così da adattarsi perfettamente e armonicamente a tutte le variabili.

Proviamo a spiegare agli utenti di Futura la differenza tra private/personal cloud e public cloud. Quale delle due soluzioni è più funzionale?

LM: La differenza è in realtà molto semplice: il private/personal cloud è uno spazio virtuale, una nuvola, di proprietà dell’utente che viene creata una volta acquistato un prodotto storage collegato alla rete (NAS – Network Attached Storage); il cloud pubblico, invece, è di proprietà di un ente terzo, al quale si paga una sorta di canone d’affitto (annuo o mensile) per utilizzare uno spazio di archiviazione.
Nel caso del cloud pubblico la proprietà del file digitale non è più dell’utente ma è del gestore del cloud, con tutte le problematiche di privacy e protezione del caso. Avendo un cloud privato/personale, d’altro canto, la proprietà del file rimane sempre e solo dell’utente, e solo lui può decidere a chi renderlo disponibile e con chi condividerlo.
Ci sono poi differenze in termini di costi e di velocità di trasferimento, tutte a vantaggio del cloud privato/personale.
Noi di WD sosteniamo ovviamente che la soluzione personale sia preferibile e decisamente più sicura; tuttavia, in caso di dati non troppo importanti e facilmente replicabili si può utilizzare anche un cloud pubblico o si può scegliere questa variabile come terzo back-up dopo averne eseguiti due fisici e averli dislocati in due luoghi diversi.

La gamma WD NAS è una delle soluzioni di punta che proponete. Qual è la sua caratteristica?

LM: La nostra gamma di NAS spicca per essere nata grazie a tutto il know-how sviluppato con i dischi WD Red, specificatamente creati per ambienti NAS e diventati ben presto il punto di riferimento di un intero mercato.
I nostri prodotti hanno una solida piattaforma hardware sulla quale si integra una performante struttura software per il backup, la condivisione, la video-sorveglianza, la protezione con anti-virus e la multimedialità.
Al di là dei dischi WD Red, i My Cloud di WD sono dotati di processori dual e quad-core veloci ed efficienti, oltre ad ampie memorie RAM,
Le nostre soluzioni sono super affidabili, subito “ready to go” e non necessitano affatto di lunghe e complicate installazioni. La facilità d’uso e di set-up, unite ad un’interfaccia comoda ed intuitiva, sono le variabili con cui abbiamo declinato l’obiettivo della semplicità d’uso.
Inoltre l’app WD My Cloud per dispositivi mobili e quella per desktop (WD Sync) permettono di gestire i dati in mobilità e totale sicurezza ovunque nel mondo.

Come si posiziona WD in ambito videosorveglianza? Quali sono i trend di mercato su questo ambito e perché WD ha creato un disco specifico?

DV: WD è leader di mercato nel settore storage per la videosorveglianza (QTD abbiamo il 95% di market share in Italia fonte Context). Il mercato è in forte crescita, per motivi di sicurezza: dal controllo delle città al terrorismo, ai controlli stradali E così via.

L’ultima domanda è sulla soluzione WD Purple: perché usare un disco dedicato per la video sorveglianza in un DVR/NVR, invece che un disco standard?

DV: per cinque motivi. Il primo: i produttori di DVR/NVR hanno una compatibility list in cui non ci sono i dischi standard; se ci fossero dei problemi tecnici potrebbero non fornire supporto. Secondo: un disco standard ha due anni di garanzia, un disco per videosorveglianza ne ha tre. Quanto al terzo motivo, un disco standard non è certificato 24h su 24h, 7 giorni su 7, mentre i dischi per videosorveglianza lo sono. Quarto motivo: i dischi per videosorveglianza hanno un firmware ottimizzato per la gestione delle immagini, per ridurre al minimo il freezing delle immagini e la perdita dei frames. Infine, il quinto motivo: il pbc (la scheda elettronica del disco rigido) è pretrattata con materiali che ne aumentano la resistenza agli agenti esterni come polvere, umidità, e così via.

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