Il caso studio di Sorint, il System Integrator che ha implementato l’innovazione digitale nell’Istituto Tecnico Tecnologico Guglielmo Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, attraverso la trasformazione dei tradizionali open day in vere e proprie esperienze digitali interattive.  

Sorint 

Sorint è un System Integrator caratterizzato da un approccio agile e indipendente dai fornitori (vendor independent), che suggerisce la soluzione migliore per il cliente fuori da logiche puramente commerciali. 

Con il termine inglese System Integrator si definisce uno specialista o un’azienda, come nel caso di Sorint, che si occupa dell’integrazione di sistemi. Il compito del System Integrator è far dialogare tra loro impianti diversi per creare una nuova struttura funzionale: usando le potenzialità degli impianti d’origine si creano funzionalità originariamente non presenti. 

Nel 2017 Sorint ha completamente modificato, nella struttura aziendale, la classica organizzazione piramidale a favore di una struttura più democratica e diffusa, che premia l’iniziativa e lo sviluppo di idee partendo dal singolo individuo. 

La sede principale di Sorint è a Grassobbio, in provincia di Bergamo, conta più di 900 dipendenti in tutte le sedi, tutti compresi in “sircle”, unità che ragionano e si comportano come startup interne. Le persone, con le proprie competenze, sono poste al centro nell’organizzazione aziendale e questo permette di promuovere la continua eccellenza nei servizi offerti. 

Sorint ha collaborato con l’Istituto Tecnico Tecnologico Guglielmo Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, per innovare e rendere flessibile la sua offerta formativa. 

Sorint trasforma l’open day in un’esperienza digitale innovativa e interattiva 

Come? Trasformando i tradizionali open day, gli eventi dedicati agli studenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado affinché possano valutare se iscriversi in quello specifico istituto, in vere e proprie esperienze digitali innovative

Ogni studente, insieme alla sua famiglia, ha potuto assistere e partecipare a una serie di eventi live e registrati attraverso una specifica piattaforma digitale. Gli eventi sono stati i più disparati: laboratori, attività, presentazioni live di materiali, classi, insegnanti, attività di gioco per scoprire la scuola. 

Gli sviluppatori di Sorint hanno inoltre introdotto il tema della gamification: tutti gli studenti che, oltre a partecipare agli eventi condivisi dell’open day, hanno visitato la piattaforma online con maggiore attenzione e curiosità, hanno acquisito dei punti per vincere dei gadget forniti dalla scuola stessa. 

Per lanciare l’open day versione digital, gli studenti dell’istituto hanno intervistato Luca Predazzini, direttore generale di Sorint.lab spa, che ha detto: 

“Credo che l’open day digital edition sia uno dei modi possibili per creare relazioni e sinergie, per scambiare idee e far nascere progetti sempre nuovi. A maggior ragione in un momento difficile come questo serve unire le forze tra mondo della scuola, del lavoro e dell’innovazione” 

Ha poi continuato: 

“La digital trasformation riguarda tutti i campi e non esiste una strada sola per far parte di questo cambiamento, ma si può contribuire sotto tutti i punti di vista, con la consapevolezza di voler portare un valore dove gli strumenti e le procedure hanno bisogno di essere ripensate” 

E ha concluso: 

“Da qui a 5 anni ci saranno nuove professionalità e molte di quelle attuali saranno sparite. È quindi necessario “imparare a imparare” continuamente e velocemente”. 

La RocketChat e l’Open Source 

All’interno della soluzione adottata per gestire gli open day online, Sorint ha usato una chat basata su RocketChat, una piattaforma Open Source

RocketChat è una piattaforma di comunicazione Open Source, creata per la collaborazione in team attraverso lo sviluppo del software DevOps, per aiutare i clienti a sviluppare in modo più rapido ed efficiente prodotti e servizi software. 

Usare uno sviluppo del software DevOps è utile alle aziende che hanno bisogno di rilasci di software frequenti. Le aziende con problemi di automazione dei rilasci di solito hanno già un processo automatico in essere, ma lo vorrebbero più flessibile e controllabile. 

Questa automazione potrebbe essere usata anche da personale non specializzato, ovvero non appartenente alle IT operations, su ambienti che non riguardano la produzione. 

Così gli sviluppatori hanno un maggiore controllo degli ambienti, oltre che una visione focalizzata sull’applicazione. 

Rocket Chat centralizza la collaborazione in team, con la conseguenza di ridurre i costi e aumentare le prestazioni del gruppo di lavoro. Si adatta a qualsiasi attività e ha due opzioni di gestione: su cloud o in autogestione. 

Ha un numero illimitato di integrazioni e, grazie agli APIS e alle app consente di automatizzare i processi e integrarli con i processi di lavoro dell’attività. 

L’UI può essere completamente personalizzato, si possono importare diversi profili utente e gestire in autonomia le loro autorizzazioni. 

Perché RocketChat è Open Source? 

RocketChat è in Open Source per essere continuamente migliorato dalla comunità di sviluppatori, che attualmente ne conta oltre 28mila. 

L’Open Source, inoltre, consente un pressoché infinito potenziale di innovazione e di adattabilità, affinché la piattaforma che lo usa possa integrarlo, qualsiasi sia la sua attività. 

È Indipenden dai produttori e dai fornitori di servizi, consente di creare nuove soluzioni in modo rapido e usa elevati standard di sicurezza per trattare i dati. 

RocketChat può essere eseguito in formato Container a questo indirizzo: GitHub – RocketChat/Rocket.Chat: The ultimate Free Open Source Solution for team communications. 

Su OpenShift: OpenShift – Rocket.Chat Docs 

Può essere rilasciato con Ansible: GitHub – RocketChat/Rocket.Chat: The ultimate Free Open Source Solution for team communications. 

Può essere installato su Linux: Install Rocket.Chat Desktop for Linux using the Snap Store | Snapcraft

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