Non solo Smart City, ma anche Smart Country.
Ecco un progetto che protegge la fauna dai rischi della strada.
Se usciamo per un attimo dalla Smart City, scopriamo che esiste anche una Smart Country, una campagna intelligente in cui la tecnologia ci aiuta a risolvere problemi. In questo caso, con gli animali. Quante volte, infatti sul ciglio di una strada abbiamo notato un riccio, una volpe, un gatto vittima di un incidente? Ciò che inevitabilmente, mentre guidiamo, ci strappa un commento dispiaciuto è in realtà un problema da non sottovalutare.
Basti pensare ai danni materiali: per esempio, secondo i dati raccolti dal progetto Life Strade, in Umbria nel 2009 sono stati versati per indennizzo 400mila euro. Per non dire dell’impatto sulla biodiversità: tra incidenti denunciati e non segnalati si stima che ogni anno, in ogni provincia italiana, vengano travolti 15mila animali. In alcuni casi, poi, l’incidente si rivela letale anche per chi guida.
Il progetto
Life Strade è un progetto finanziato dalla Commissione europea, nel quale sono coinvolte tre regioni (Umbria, Marche, Toscana) e cinque province (Perugia, Terni, Pesaro e Urbino, Grosseto e Siena), e consiste in una rete di dissuasori che agisce sia su chi guida sia sull’animale. Lo scopo, ovviamente, è evitare l’impatto nel momento in cui la bestia si avvicini troppo al ciglio della strada.
Gli strumenti
I dissuasori sono costituiti da più elementi. Ci sono quattro sensori radar doppler: due servono a rilevare la velocità dei veicoli su entrambi i sensi di marcia, due sono dedicati agli spostamenti degli animali. Ad essi si aggiungono due cartelli stradali che segnalano la presenza di fauna selvatica, alimentati da un pannello solare, e un ulteriore sistema di segnalazione sonora e luminosa. Il tutto è gestito da una centralina elettronica.
Come funziona
Un sensore radar registra il passaggio dell’animale, e trasmette il segnale alla centralina che attiva il segnale di allerta. In prima battuta è solo luminoso, con fasci intermittenti che invitano chi guida a ridurre la velocità a un livello di sicurezza. Un altro sensore verifica che l’auto rallenti; se lo fa, il sistema si ferma. Se non lo fa, alla centralina viene inviato un ulteriore segnale che provoca l’innesto della dissuasione acustica e ottica per l’animale. Si tratta di suoni di spari, o ululati di lupi, o voci umane: insomma, di quegli stimoli tipici che in un bosco o in campagna fanno fuggire la fauna verso un rifugio sicuro.
Ogni dissuasore è poi controllato da remoto attraverso un software dedicato, per verificarne il corretto funzionamento e programmare eventuali interventi.
Il geodatabase
Il progetto prevede la creazione di un archivio informatico con tutte le informazioni relative agli incidenti che si verifichino, e che saranno registrati e georeferenziati. Lo scopo è quello di implementare una carta del rischio stradale in ognuna delle province coinvolte.
Quanto è esteso il sistema
Life Strade funziona nelle citate province italiane, e si estende per 250 km. Al momento è costituito da 14 dissuasori, e a breve ne verrà installato uno in più. Nel 2017 si fermerà questa prima fase sperimentale. Tra gli obiettivi – oltre a quello già accennato di preservare la biodiversità dell’ambiente e di prevenire incidenti stradali – c’è anche una possibile estensione del sistema ad altre zone d’Italia.
I sistemi di dissuasione sono ovviamente a norma con il Codice della Strada e con le normative comunitarie, e ciò lo rende compatibile con l’intera rete stradale nazionale.
IN BREVE
CATEGORIA SMART
TECNOLOGIA
Software, radar doppler, segnalatori luminosi e acustici
DOVE ACQUISTARE LA SOLUZIONE
E’ una soluzione in fase di sviluppo da Life Strade
PER CHI
PER QUALI RIVENDITORI
Rivenditori rivolti alla Pubblica Amministrazione
DOVE NELLA CITTA’