Illuminazione per i monumenti e per le strade, punti luce come terminali
per dati e informazioni: Aosta punta sui led intelligenti
Si sa che l’Italia è il Paese al mondo più ricco di arte e architettura.
Da Ragusa ad Aosta, è davvero difficile trovare anche solo un borgo che non abbia una splendida testimonianza del proprio passato.
Che, per essere davvero valorizzato, deve essere portato nel futuro.
Abbiamo citato Aosta, e non a caso.
Il capoluogo valdostano ha una propria strategia per essere smart city, e uno dei punti nevralgici è l’illuminazione pubblica.
Anche quella dedicata ai monumenti.
Aosta si illumina di nuovo
Il progetto del Comune prevede di rivedere i sistemi di illuminazione dei monumenti:
l’Arco di Augusto, Porta Praetoria, il Teatro Romano, il municipio, la cinta muraria romana.
La forza del led
Tutto risale a un paio di anni fa, quando la giunta decide di trasformare una città poco illuminata – e per questo, in alcune zone, relativamente insicura – in un centro più visibile e sicuro. Oltre che ecologico e votato al risparmio energetico.
La soluzione sono i led. I punti di illuminazione pubblica aostani sono circa 7 mila, dei quali meno del 10% è di quel tipo; il resto, è antiquariato urbano, con lampade e lampioni risalenti a 40 anni fa. Il futuro è dunque nell’illuminazione intelligente; così intelligente da diventare una rete dati.
Ogni punto luce, infatti, può diventare un terminale di acquisizione o rilascio dei dati, trasformandosi in punto wi-fi, in un terminale per la videosorveglianza, nella sede di strumenti per monitorare il traffico e le soste, segnalare appuntamenti o manifestazioni.
Un circolo virtuoso
Pochi giorni fa la giunta comunale ha deciso come attuare questo nuovo piano di illuminazione:
attraverso una collaborazione tra pubblico e privati.
IL beneficio economico calcolato è di circa 3 milioni di euro.
Una luce davvero smart
Una delle critiche mosse con maggior frequenza alle nuove forma di illuminazione urbana è di essere, tutto sommato, inquinanti: non in termini di emissioni, ma sotto il profilo del puro inquinamento luminoso. Per mostrare al meglio le nostre città, insomma, ci si perde un altro e non meno affascinante spettacolo: il cielo stellato.
Ad Aosta hanno dunque pensato di adottare led a luce calda e di coinvolgere nel progetto associazioni attive nella battaglia contro l’inquinamento luminoso, come Legambiente e Cieli Bui.
Il progetto dovrebbe diventare operativo nel 2018, con l’effettiva sostituzione dei punti luce a partire dal 2019.
La luce della tua città
è davvero smart?