Anche chi non sia esperto del settore è al corrente di un dato di fatto: la colonna vertebrale dell’economia italiana è costituita dalle PMI, cioè le Piccole e Medie Imprese. Nel breve spazio di quell’acronimo, però, è racchiuso un mondo ampio, a sua volta costituito da tre territori: le medie imprese (che di solito non superano i 250 addetti), le piccole imprese (meno di 50) e le micro-imprese (non più di 10).

In questi tre territori si trova di tutto: manifatture, imprese commerciali, terziario avanzato, sanità, servizi finanziari e amministrativi. Tanta varietà, tuttavia, trova un punto comune nell’approccio alla propria dotazione informatica, a partire dalla necessità di contenere i costi. Ciò porta, per esempio, a rinnovare i server dopo molti anni, o ad acquistare hardware e software nello stesso momento, dando a quest’ultimo un tempo di permanenza aziendale troppo lungo e ben poco efficiente.

Soprattutto, porta le aziende ad acquistare prodotti vantaggiosi in prima battuta sul piano economico, ma non performanti e non in linea con le autentiche esigenze di produttività. Il risultato è semplice: si spende poco, ma alla fine ci si perde; e tanto.

La soluzione Microsoft

Efficienza, sicurezza e sguardo al futuro (che poi è un presente già molto radicato, come vedremo) sono i tre pilastri su cui Microsoft ha costruito Windows Server 2016, la soluzione con cui i protagonisti dello Small Medium Business (SMB) possono affrontare al meglio le sfide proposte da un mercato tanto impegnativo quanto stimolante.

Sul piano dell’efficienza, le tecnologie sviluppate dall’azienda di Redmond forniscono gli strumenti solitamente utilizzati dalle grandi aziende a un prezzo contenuto. Ciò significa:

  • maggiore spazio a disposizione, e cluster più estesi
  • aggiornamenti a cascata dei sistemi operativi nei vari cluster
  • spazi di archiviazione diretti e replica degli spazi stessi
  • servizio di archiviazione ad alta qualità

Sul terreno della protezione, Windows Server 2016 si traduce in funzionalità di sicurezza integrate per proteggere dati condivisi tra dispositivi, app e cloud. In caso di problemi, nulla si perde e tutto è facilmente recuperabile.

Sul versante del futuro, parliamo appunto di cloud. Per molti, come dicevamo, è già un presente radicato; per alcuni è ancora un campo da scoprire. Anche però chi non vi si sia ancora convertito, grazie alle tecnologie Microsoft, progettate anche per ambienti ibridi, può ottenere il meglio dei due mondi.

Un sistema articolato

Windows Server 2016 si articola in tre versioni:

  • Essential edition (server base connesso al cloud per un massimo di 25 utenti e 50 dispositivi)
  • Standard edition (illimitato, si basa su CAL ed è perfetto per clienti con ambienti di bassa intensità o non virtualizzati)
  • Datacenter edition (anch’esso illimitato e basato su CAL, è dedicato ad ambienti virtualizzati e basati su data center).

Occhio alle CAL!

Sono fondamentali: garantiscono i corretti diritti di accesso e la loro mancata assegnazione comporta il rischio di perdite e quindi di redditività.

Le CAL sono di tre tipi:

  • User CAL – destinate a utente singolo con device illimitati, sono ideali per aziende i cui dipendenti hanno bisogno di accedere in roaming alla rete aziendale da device multipli e da device sconosciuti
  • Device CAL – per device singolo con utenti illimitati, sono ideali per le aziende con più utenti per un solo device, ad esempio i turnisti.
  • RDS CAL – necessaria per accedere al desktop in remoto, è ideale per le aziende i cui utenti hanno bisogno di accedere a programmi o, appunto, al desktop completo in remoto.

 

Per ulteriori informazioni sulla soluzione Microsoft, clicca sull’immagine e scarica la brochure

Windows-Server-2016

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