Facciamo un salto all’indietro, a un paio di decenni fa. Il computer più diffuso era un desktop: una torre per il cuore, una tastiera per scrivere, l’immancabile mouse e uno schermo tozzo e ingombrante come un televisore. Infatti, era un CRT (a tubo catodico).
La diffusione sempre più capillare dei laptop come computer da casa e da lavoro al posto dei desktop ha certamente ridotto il problema dello schermo. Piatto, integrato, LCD: passarci ore davanti non era più stancante e fastidioso come in precedenza. Tutto risolto, quindi?
La risposta, ragionevolmente, è no.
Perché lo schermo conta?
Il display è un elemento su cui ragionare con attenzione perché l’evoluzione tecnologica è andata ben oltre il personal computer. I momenti collettivi in cui uno schermo diventa il centro dell’attenzione di una platea – scolastica, aziendale, o un semplice gruppo di amici che si ritrova a vedere uno spettacolo – sono cresciuti di numero e di intensità. La loro esigenza è immediata e semplice: poter godere dei contenuti senza che ne sia compromessa la qualità.
Ciò è possibile nel momento in cui si riesce a riprodurre – per tutti e su uno spazio molto grande – l’esperienza di visualizzazione desktop standard. Ciò è possibile, per esempio, con uno schermo di grandi dimensioni, anche superiori ai 100 pollici; soluzione che tuttavia si paga su più fronti. Schermi di quel tipo sono pensanti, ingombranti, fissi e costano molto. In altre parole, non rappresentano lo strumento adeguato per poter vivere quei momenti nel migliore dei modi.
Le soluzioni Epson
Lo strumento di cui parliamo sono i videoproiettori della casa giapponese, che aiutano a rispondere a una domanda precisa: quando devo ottenere una visualizzazione ottimale dei contenuti, di cosa ho bisogno?
La domanda si pone nelle scuole, per capire se utilizzare o meno una lavagna interattiva; si pone nelle aziende, per decidere se affidarsi a uno schermo piatto o se invece puntare su un altro strumento. In questo e nel caso precedente, così come in tutti quelli di visione collettiva, spesso la risposta è: un videoproiettore multifunzione.
Uno dei plus dei dispositivi Epson è di offrire dimensioni dello schermo scalabili per adattarsi a ogni tipo di ambiente, dal più raccolto al più ampio. La funzionalità e la scalabilità delle dimensioni dello schermo dei videoproiettori Epson garantiscono che il contenuto da visualizzare non sia troppo piccolo, che sia facilmente visibile da tutti considerata la distanza dallo schermo e che sia di qualità elevata, con colori brillanti e contorni nitidi. La regolazione automatica della luminosità rileva le condizioni ambientali di illuminazione dell’ambiente e modifica di conseguenza il livello della luminosità stessa. Ciò elimina fastidiosi riflessi.
Non solo. Osservare schermi piatti RGB molto da vicino e per troppo tempo, ad esempio durante presentazioni interattive o riunioni prolungate, affatica la vista. Questo non accade con le videoproiezioni, che essendo composte da un numero inferiore di pixel rispetto agli schermi piatti e disponendo della regolazione automatica della luminosità, possono essere osservate più a lungo con il massimo comfort.
La visualizzazione a 180°, inoltre, non crea angoli di visualizzazione limitati (come quando ci si trova su un lato della sala): i videoproiettori Epson non hanno punti ciechi e consentono a tutti i presenti di visualizzare agevolmente quanto passa sullo schermo. Non da ultimo, il peso e l’ingombro di un videoproiettore rispetto a quelli di uno schermo da 100 e più pollici sono semplicemente imparagonabili.
La collaborazione
L’esperienza di visualizzazione, soprattutto in scuole o sale riunioni, deve essere dinamica e offrire l’opportunità di un’interazione efficace. I videoproiettori Epson sono progettati per integrarsi con i sistemi esistenti, e per unificare le comunicazioni garantendo un flusso di lavoro senza interruzioni su tutti i dispositivi e in qualsiasi momento.
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