“TI PRESENTO COSE NUOVE”
4 CHIACCHIERE CON RENATO COSENZA
Come spesso capita, sono i numeri ad aiutarci a capire la portata di un fenomeno. In questo caso, citiamo quelli di un report (Idc Worldwide Internet of Things Spending Guide) nel quale si legge che la spesa IoT mondiale sfiorerà nel 2020 i 1300 miliardi di dollari. In altre parole, che l’Internet delle Cose (o Internet of Things, se preferite) sarà un fattore di crescita determinante per l’economia. E non solo quella digitale.
Non è un caso, quindi, che questo luogo si chiami Cose Nuove.
Tutto è nuovo, nell’IoT.
Le tecnologie, ovviamente, guidate da un continuo sguardo sull’innovazione; ma anche il modo di proporle, che invide profondamente sulla filiera e chiama in causa nuove priorità di pensiero e di strategia.
A questo è dedicato il nuovo progetto di Tech Data Italia, di cui Renato Cosenza – Datech & Marketing Communication Director – ci parla in questa intervista.
Come vede Renato il mercato IoT nei prossimi 48 mesi in Italia?
L’Internet of Things rappresenta una rivoluzione tecnologica che, come mai è accaduto in passato, coinvolge necessariamente sia i produttori sia i rivenditori, creando una filiera più ampia del solito. Quanto accadeva in passato è noto a tutti: c’era un fornitore che proponeva una soluzione completa. Ora i paradigma è cambiato e impone l’idea di partnership, cui prendono parte i system integrator, i solution provider, i vendor che producono dispositivi, gli sviluppatori. Una soluzione IoT unisce elementi quali l’hardware, il software, il cloud, i big data, il networking.
È una necessaria unione di competenze, che da un lato può creare problemi nel mettere insieme tutto questo, ma da un altro lato è un’opportunità ghiottissima. Io penso che nei prossimi anni il mercato andrà verso il consolidamento e la definizione dell’offerta. Naturalmente con numeri positivi, e cito un dato tra tutti: l’ambito Industry 4.0, dove ogni 12 mesi è prevista una crescita del 10,3%. Lo aiuterà il piano di sviluppo industriale elaborato dal Governo, con superammortamenti per chi farà innovazione tecnologica sull’IoT.
L’Italia è il secondo mercato manifatturiero d’Europa, e ne gioverà sicuramente
Quali sono le strategie in ambito IoT di Tech Data nel 2017?
Per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), Tech Data ha implementato una strategia precisa basata su un’organizzazione creata ad hoc. Ciò ha avuto per l’Italia una conseguenza naturale, e cioè la creazione di una Business Unit specializzata che ci consente di fare un passo in più rispetto ad altri.
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Di IoT parlano tutti, noi però siamo già operativi con la creazione di una filiera tecnologica ad alte competenze[/inlinetweet], stringendo accordi non solo con vendor tradizionali ma anche con altri nuovi, proprio per allargare l’offerta.
Nello specifico parliamo di Smart Tech Data, una BU che ha precisi punti cardine: essere specializzati, inserire nel panel fornitori una forza vendita specifica per l’IoT, sviluppare il Go To Market per i rivenditori in questi primi ambiti: industry, retail, logistica.
In sintesi, tutto ciò pone Tech Data come facilitatore tra aziende, mercato e utenti: vogliamo offrire soluzioni pratiche e allo stesso tempo fare cultura per dare via a un ecosistema dell’IoT
Come si inserisce Cose Nuove in questa strategia?
Cose Nuove è il programma creato ad hoc per ottenere questi risultati. È un progetto di comunicazione che punta sulla forza del digitale e sulla penetrazione di cui si è capaci con un blog e una rete di social network.
Con Cose Nuove allarghiamo la banda della comunicazione sul tema, puntando sul cosiddetto «channel enablement»
Perché un vendor dovrebbe aderire al programma?
Perché gli dà un’opportunità unica di presentare la propria tecnologia in partnership con altri vendor e sviluppatori. Presentarsi da soli fa vedere solo un aspetto dell’IoT: per fare un esempio, un’azienda che ha sviluppato il networking magari è carente sul cloud. Noi li uniamo: in questo senso, come dicevo prima, siamo facilitatori verso il mercato.
Il programma, poi, alimenta la lead generation di utenti finali interessati al tema, selezionando e identificando i rivenditori in grado di offrire le soluzioni e le tecnologie più adatte per l’utenza
Come vede Renato il mercato IoT nei prossimi 48 mesi in Italia?
L’Internet of Things rappresenta una rivoluzione tecnologica che, come mai è accaduto in passato, coinvolge necessariamente sia i produttori sia i rivenditori, creando una filiera più ampia del solito. Quanto accadeva in passato è noto a tutti: c’era un fornitore che proponeva una soluzione completa. Ora i paradigma è cambiato e impone l’idea di partnership, cui prendono parte i system integrator, i solution provider, i vendor che producono dispositivi, gli sviluppatori. Una soluzione IoT unisce elementi quali l’hardware, il software, il cloud, i big data, il networking.
È una necessaria unione di competenze, che da un lato può creare problemi nel mettere insieme tutto questo, ma da un altro lato è un’opportunità ghiottissima. Io penso che nei prossimi anni il mercato andrà verso il consolidamento e la definizione dell’offerta. Naturalmente con numeri positivi, e cito un dato tra tutti: l’ambito Industry 4.0, dove ogni 12 mesi è prevista una crescita del 10,3%. Lo aiuterà il piano di sviluppo industriale elaborato dal Governo, con superammortamenti per chi farà innovazione tecnologica sull’IoT.
L’Italia è il secondo mercato manifatturiero d’Europa, e ne gioverà sicuramente
Quali sono le strategie in ambito IoT di Tech Data nel 2017?
Per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), Tech Data ha implementato una strategia precisa basata su un’organizzazione creata ad hoc. Ciò ha avuto per l’Italia una conseguenza naturale, e cioè la creazione di una Business Unit specializzata che ci consente di fare un passo in più rispetto ad altri.
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Di IoT parlano tutti, noi però siamo già operativi con la creazione di una filiera tecnologica ad alte competenze[/inlinetweet], stringendo accordi non solo con vendor tradizionali ma anche con altri nuovi, proprio per allargare l’offerta.
Nello specifico parliamo di Smart Tech Data, una BU che ha precisi punti cardine: essere specializzati, inserire nel panel fornitori una forza vendita specifica per l’IoT, sviluppare il Go To Market per i rivenditori in questi primi ambiti: industry, retail, logistica.
In sintesi, tutto ciò pone Tech Data come facilitatore tra aziende, mercato e utenti: vogliamo offrire soluzioni pratiche e allo stesso tempo fare cultura per dare via a un ecosistema dell’IoT
Come si inserisce Cose Nuove in questa strategia?
Cose Nuove è il programma creato ad hoc per ottenere questi risultati. È un progetto di comunicazione che punta sulla forza del digitale e sulla penetrazione di cui si è capaci con un blog e una rete di social network.
Con Cose Nuove allarghiamo la banda della comunicazione sul tema, puntando sul cosiddetto «channel enablement»
Perché un vendor dovrebbe aderire al programma?
Perché gli dà un’opportunità unica di presentare la propria tecnologia in partnership con altri vendor e sviluppatori. Presentarsi da soli fa vedere solo un aspetto dell’IoT: per fare un esempio, un’azienda che ha sviluppato il networking magari è carente sul cloud. Noi li uniamo: in questo senso, come dicevo prima, siamo facilitatori verso il mercato.
Il programma, poi, alimenta la lead generation di utenti finali interessati al tema, selezionando e identificando i rivenditori in grado di offrire le soluzioni e le tecnologie più adatte per l’utenza
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