Secondo lo studio di Accenture, in collaborazione con Frontier Economics, l’Intelligenza Artificiale potrebbe raddoppiare il tasso di crescita annuale in 12 economie sviluppate e aumentare la produttività fino al 40% entro il 2035.
Queste le parole di Paul Daugherty, chief technology office di Accenture:
“L’intelligenza artificiale è pronta a trasformare il business in modi che non abbiamo mai visto dall’impatto della tecnologia informatica alla fine del XX secolo.
L’effetto combinatorio di AI, cloud, analisi sofisticate e altre tecnologie sta già iniziando a cambiare il modo in cui il lavoro viene svolto da esseri umani e computer e il modo in cui le organizzazioni interagiscono con i consumatori in modi sorprendenti.
La nostra ricerca dimostra che, man mano che l’IA matura, può stimolare la crescita economica e potenzialmente servire da potente rimedio alla produttività stagnante e alla carenza di manodopera degli ultimi decenni”
Perché l’Intelligenza Artificiale è il futuro della crescita di produttività dei Paesi
La ricerca ha confrontato le dimensioni dell’economia dei 12 Paesi che, insieme, generano il 50% della produzione economica mondiale. Si parte da uno scenario di base e si arriva alle aspettative entro il 2035 sulla base delle ipotesi attuali e dello scenario di Intelligenza Artificiale che mostra la crescita attesa una volta che l’impatto dell’IA sia stato assorbito nell’economia.
Si scopre così che l’Italia è in netto ritardo sull’IA: davanti a tutti ci sono Svezia (37%) e Stati Uniti (35%), poi il Giappone (34%), la Germania (29%), il Regno Unito (25%) e la Francia (20%).
Per l’Italia l’incremento previsto è del 12%, meno peggio solo della Spagna (11%).I risultati dello studio sono principalmente guidati dalla capacità di un Paese di diffondere le innovazioni tecnologiche nella sua più ampia infrastruttura economica.
Qual è il problema dell’Italia
Secondo Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di ingegneria elettrica e delle tecnologie dell’informazione e Direttore scientifico della iOS Developer Academy, l’accademia per sviluppatori che Apple ha aperto due anni fa a Napoli,
Il problema dell’Italia nella corsa verso la transizione aziendale e l’utilizzo delle migliori tecnologie che stanno trasformando il mondo del lavoro sono le condizioni che mancano per registrare un eccellente impatto dell’intelligenza artificiale nelle aziende.
Se non ci sono le infrastrutture necessarie non si può determinare un sistema produttivo fortemente digitalizzato.
E questo discorso va indirizzato soprattutto alle PMI, in cui i processi produttivi sono ancora tradizionali, dove c’è la convinzione che la digitalizzazione consista nell’utilizzo del social, oppure della posta elettronica. Invece, è tutt’altro.
Cosa può fare l’Italia per integrare l’Intelligenza Artificiale nella sua economia?
- Preparare la prossima generazione al futuro dell’Intelligenza Artificiale. Integrare l’intelligenza umana con l’intelligenza artificiale al fine di creare una convivenza virtuosa e rinforzare il ruolo delle persone nella guida alla crescita.
- Incoraggiare le normative orientate all’intelligenza artificiale. Aggiornare e creare leggi capaci di adattarsi e migliorare per ridurre il divario tra il ritmo del cambiamento tecnologico e il ritmo della risposta normativa.
- Produrre un codice etico per l’intelligenza artificiale. I dibattiti etici dovrebbero essere integrati con standard tangibili e best practice nello sviluppo e nell’utilizzo di macchine intelligenti.
- Indirizzare gli effetti della ridistribuzione. Le istituzioni dovrebbero evidenziare come l’IA può portare vantaggi tangibili e affrontare preventivamente qualsiasi presunto risvolto negativo dell’IA.
Conclusioni
Dice Mark Purdy, amministratore delegato di Accenture:
L’intelligenza artificiale annuncia un enorme potenziale di crescita sia per l’economia che per gli esseri umani.
La nostra ricerca mostra con forza che l’IA può offrire notevoli vantaggi in tutti i paesi, contrastando la lenta crescita economica e il rallentamento della produttività.
Per mantenere la promessa dell’IA, le parti interessate rilevanti devono essere completamente preparate – intellettualmente, tecnologicamente, politicamente, eticamente e socialmente – per affrontare i vantaggi e le sfide che possono sorgere quando l’intelligenza artificiale diventerà più integrata nella nostra vita quotidiana.
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