Enjoy cambia: da car a vehicle sharing, con un’idea precisa sulle città intelligenti

Spesso sono i numeri a farci capire le dimensioni di un fenomeno. Nel caso di Milano, eccone alcuni: 350mila clienti, oltre 2400 automobili, 40mila persone che usano la bicicletta, 36mila in sella allo scooter. Parliamo, come è facile capire, di quell’ambito della mobilità alternativa che va sotto il nome di car sharing, per il quale il capoluogo lombardo rappresenta l’80% del mercato.

Quei numeri fanno di Milano una capitale – italiana ed europea – della smart mobility. Tra gli attori di primo livello nel settore c’è Enjoy. Futura li ha coinvolti in una conversazione, per capire alcuni aspetti cruciali di una parola centrale nella filosofia smart city: condivisione.

Dall’energia al traffico

Come è noto, Enjoy è il servizio di car sharing predisposto da Eni, il principale fornitore italiano di energia. Ai distributori Eni ci si fa rifornimento, e ciò evidenzia quanto coerente sia il legame tra le parole benzina e traffico. Ma è una coerenza elementare, e non basta a capire perché un attore così importante nel campo dell’energia decida di agire in un ambito fondamentale per le smart city.

«Con il car sharing prima e con lo scooter sharing da luglio 2015, Eni ha cercato di muoversi oltre il suo core business: Enjoy fa parte di questa cultura, della capacità di reinventarsi ogni giorno, facendo cose diverse», ci fanno sapere dall’azienda di San Donato Milanese, arrivando subito al termine cruciale di cui dicevamo prima.

«La condivisione è una leva sempre più importante e sempre più rilevante per le persone: ci vogliono fantasia, motivazione e flessibilità per pensare sempre a qualcosa di nuovo e le persone apprezzano che una grande azienda come Eni sia andata oltre il suo settore, pensando alla mobilità condivisa». «Una grande società – aggiunge lo staff Enjoy – deve sapersi trasformare, guardando sempre oltre il proprio perimetro».

 

enjoyDa car sharing a vehicle sharing

Lavoriamo sulla nuova frontiera della mobilità condivisa

Il 18 dicembre Enjoy ha festeggiato due anni dalla partenza del servizio. Il car sharing è partito da Milano, ed è stato poi attivato a Roma, Firenze e a Torino. Che funzioni, è difficile negarlo. «I numeri sono in continua crescita e la soddisfazione è grande – dicono da Enjoy – Parliamo per le 4 città di 450 mila iscritti, di cui 250mila solo a Milano. I noleggi sono oltre 5,5 milioni, il parco veicoli è di 2200 mezzi, il più grande d’Italia, nel quale sono compresi 150 scooter (Mp3 Piaggio, ndr) disponibili per ora soltanto nel capoluogo lombardo».

L’apertura agli scooter, nel luglio 2015 ha trasformato Enjoy da operatore di car sharing a primo vehicle sharing italiano. «L’utilizzo integrato di auto e scooter in condivisione, ciò che chiamiamo vehicle sharing, è la nuova frontiera della mobilità condivisa – aggiungono -. Più che ambizioso, il nostro servizio cerca di cogliere le opportunità, ascoltando le esigenze delle persone».

 

 Ma così non ci sono più auto in strada?

I numeri ci dicono che il car sharing riduce il traffico

Le ragioni del successo del car sharing sono tanto intuitive quanto evidenti: si può contare su un’auto quando se ne ha bisogno. «Il car sharing è un servizio complementare agli altri servizi di mobilità offerti nelle città – spiegano da Enjoy -. Possiamo quindi affermare che il car sharing va a completare i servizi di trasporto pubblico locale, offrendo la possibilità agli utenti di avere un’auto a disposizione in qualsiasi momento del giorno. In occasione poi di scioperi e targhe alterne è uno dei mezzi di mobilità che i Comuni mettono a disposizione dei cittadini».

Non mancano tuttavia alcune critiche, prima tra tutte quella di chi vede in questa maggiore disponibilità di auto e scooter l’esatto contrario di ciò che si vorrebbe in una smart city. E cioè, meno traffico. Per Enjoy, invece, gli effetti sono positivi: «Uno studio del Comune di Milano dell’ ottobre 2015 ha evidenziato come il successo del car sharing abbia ridotto di alcuni punti percentuali il numero di immatricolazioni di nuove auto».

 

 La smart city secondo Enjoy

L’ingrediente essenziale è una programmazione puntuale

Nel futuro di Enjoy ci sono un’app rinnovata per migliorare l’uso da parte degli utenti e la possibilità, in fase di studio, di portare il servizio all’estero. In questo futuro c’è inevitabilmente la visione di come dovrebbe essere una città intelligente. «Non deve mancare una programmazione puntuale sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana», ci dicono, concludendo, dall’azienda. «Una città smart deve individuare e mettere a sistema le migliori pratiche ed esperienze in questi ambiti: una corretta pianificazione urbanistica, per esempio, rende la fruizione del servizio di vehicle sharing più semplice e veloce».

 

E tu, cosa pensi del car sharing?

IN BREVE

 

CATEGORIA SMART

Smart-Mobility

TECNOLOGIA

App, mobile

DOVE ACQUISTARE LA SOLUZIONE

Sulla piattaforma web Enjoy: ecco come funziona e a quali tariffe

PER CHI

Per tutti i cittadini di Milano, Roma, Torino e Firenze

DOVE NELLA CITTA’

B

In tutta la città

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