“TUTTO STA NELL’EDUCARE IL CONSUMATORE”
LA PAROLA A STEFANO NORDIO

Connected home, o se volete la casa intelligente.

Il settore è certamente cresciuto, pur al netto di una sovrastima da parte degli analisti.

Ma c’è ancora molto da lavorare, poiché il consumatore ne ha una conoscenza sicuramente acerba.

Per lui, si tratta ancora di singoli prodotti messi insieme, e non di un vero e proprio ecosistema domestico.

Allo stesso modo, l’educazione a una nuova idea di utilizzo della tecnologia è necessaria anche per le aziende, utilizzatrici finali dei prodotti dello smart business.

Di tutto questo abbiamo parlato con Stefano Nordio, Vice President Area Manager UKI & Southern Europe di D-LINK.

Come vede lo sviluppo dell’internet of Things nei prossimi 24 mesi in Italia?

[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Per D-Link, Internet of Things ha una duplice valenza: connected home e smart business[/inlinetweet]. L’idea di connected home sta finalmente prendendo forma, dopo un periodo di crescita a singhiozzi dovuta perlopiù a previsioni eccessivamente ottimiste di tutto il comparto. Da parte degli analisti c’è stata sicuramente una sovrastima del tasso di crescita di questa categoria merceologica, che per la verità comprende prodotti molto diversi fra loro. La crescita c’è stata, e i nostri numeri lo confermano, ma crediamo che il ridimensionamento delle stime sia dovuto a una conoscenza ancora acerba da parte del consumatore, che guarda a questi prodotti ancora come esperimenti individuali che mal si inseriscono in un ecosistema domestico.
Molti consumatori non riescono ancora a comprendere appieno le proposte presenti sul mercato: in realtà gli ecosistemi ci sono – come il nostro mydlink Home – e stanno andando sempre più nella direzione di un utilizzo di Standard anziché di tecnologie proprietarie. In questo senso D-Link ha fatto da subito la scelta giusta, incentrando l’ecosistema mydlink Home attorno alla connettività Wi-Fi presente ormai nella grande maggioranza delle abitazioni. Vediamo poi un enorme potenziale nei progetti realizzati specificatamente per piattaforme di altri vendor, come è il caso della nostra videocamera Omna appena introdotta sul mercato, sviluppata in collaborazione con Apple e compatibile con standard HomeKit. Gli investimenti in questo settore dei grandi player come Apple, così come gli sforzi delle telco che per prime hanno creduto nel potenziale di questi nuovi prodotti, faranno da traino per la crescita che sarà supportata da una maggiore consapevolezza da parte del consumatore.

E per quanto riguarda le soluzioni smart business?

Anche per quanto riguarda le soluzioni smart business riteniamo che il nodo cruciale sia l’educazione dell’utilizzatore finale, in questo caso le aziende. Va ricordato che D-Link è nata come azienda che sviluppa principalmente prodotti professionali per aziende – e così continua a fare – e ha investito molto nello sviluppo di tecnologie che rendono possibile controllare molti aspetti del business da remoto, lavorare da casa o in movimento esattamente come se ci si trovasse in ufficio. Le soluzioni che rendono un’attività commerciale smart sono alla portata di tutti, anche economicamente, e si tratta di far percepire i benefici a breve, medio e lungo termine di queste tecnologie.
Prevedere cosa succederà nei prossimi 24 mesi in un settore così effervescente è molto difficile, noi in D-Link siamo convinti di essere già in grado di creare enorme valore per il consumatore oltre a esserci posizionati in maniera strategica per poter approfittare della crescita esplosiva in ambito connected home e smart business.

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Quali sono i vostri progetti in ambito IoT per il 2017?

A livello di portafoglio prodotti, andremo ad ampliare la nostra gamma di prodotti mydlink Home, per la quale abbiamo anche in programma una grande novità lato software che non possiamo ancora anticipare. Quello che possiamo dire è che sarà una rivoluzione in termini di user experience e di usabilità. Ad affiancare i nuovi sensori vi saranno le versioni rivisitate – e migliorate – dei sensori già presenti sul mercato; impariamo dalla nostra esperienza e andiamo incontro ai reali bisogni e aspettative dei nostri consumatori. La gamma di videocamere di sorveglianza vedrà un ampliamento particolare, con l’introduzione di nuovi modelli per interni ed esterni che renderanno ancora più interessante il nostro portafoglio di videosorveglianza cloud, già unico nel suo genere.

Per le aziende e i professionisti abbiamo altre novità: ci stiamo infatti preparando al lancio di alcuni nuovi servizi cloud a supporto delle nostre tecnologie già esistenti, quali ad esempio il Wireless professionale per uffici. Questi nuovi servizi renderanno la fruizione di servizi avanzati molto più semplice anche per aziende dotate di un’infrastruttura di rete minore. Per vedere queste novità dovremo in ogni caso aspettare fino a metà 2017.

Come interpreterà D-Link la sfida di collegare la società ad internet nell’era dell’IoT?
In ambito consumer, case e cose della casa sono una fetta rilevante dell’IoT. Che progetti avete per il 2017 in questo ambito?

Non ci stanchiamo mai di ricordare che per avere una connected home bisogna avere una rete dati eccellente nelle nostre case. Il router non è soltanto una commodity: è il cuore della casa connessa e permette di abilitare una serie quasi infinita di possibilità. Non esiste una casa smart senza una rete Wi-Fi in grado di far comunicare tutti i dispositivi IoT fra di loro e con i nostri smartphone: ecco perché stiamo introducendo sul mercato alcuni modelli di router Wi-Fi dalle prestazioni da top di gamma ma dal prezzo entry level, come i nuovi DSL-3682 e DSL-3782, per permettere a chiunque di avere una rete performante in grado di supportare numerosi dispositivi IoT – non necessariamente D-Link – senza spendere una fortuna.

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