C’è una forte necessità di connettività IoT. Pensiamo alle smart city: il mercato globale dell’Internet of Things nelle città intelligenti è destinato a crescere da 130,6 miliardi di dollari nel 2021 a 132,2 miliardi di dollari entro il 2026, stima ResearchAndMarkets. Ma la relazione tra internet delle cose e connettività è forte anche nel caso delle aziende. Secondo IDC, la spesa IoT delle imprese si prevede raggiungerà i 208 miliardi di dollari nel 2022 in Europa e continuerà a registrare una crescita a due cifre fino al 2026. Nonostante le numerose incertezze, IDC prevede che il mercato europeo dell’IoT continuerà a svilupparsi ed espandersi. Questa crescita continuerà in vari settori come quello manifatturiero, della vendita al dettaglio, delle infrastrutture e della sanità, dove la necessità di mantenere le operazioni e migliorare le prestazioni è imperativa.
Sempre più organizzazioni si stanno rendendo, quindi, conto che l’IoT continuerà a crescere, purché connettività e sicurezza dei dati lo consentano: dai più piccoli dispositivi IoT dotati di connettività wireless integrata ai sistemi di videosorveglianza HD abilitati da router o gateway cellulari. Il risultato? Le imprese stanno facendo un salto di livello nella loro capacità di innovare. Stanno scoprendo nuovi modi di utilizzo della connettività per trarne enormi benefici, in particolare in materia di efficienza e redditività. Per rispondere alle loro esigenze servono strumenti adeguati e dedicati, capaci di garantire prestazioni e sicurezza. Un esempio, a questo proposito, lo offre Cradlepoint (Gruppo Ericsson), che propone soluzioni di connettività IoT cellulare agili e scalabili.
Connettivitità IoT: i presupposti necessari
Prima di mettere a fuoco le necessità di connettività IoT, occorre partire dal significato di Internet of Things. Che si tratti di una piccola o media impresa o una smart city, IoT assume un significato differente, a seconda del contesto. Non cambia, però, la necessità di una connettività WAN sicura e affidabile. Una connessione Wide Area Network consente ai dispositivi di connettersi in un’ampia area geografica. L’esigenza di ampliare il proprio spettro di comunicazione è sempre più sentita dalle aziende private e dagli enti pubblici: lo conferma il fatto che il 54% delle organizzazioni che impiegano il 4G/5G per la wireless WAN lo utilizzano per connessioni IoT.
A questo fine, LTE e 5G offrono la libertà di usare dispositivi e applicazioni IoT ovunque e di spostarli ogni volta che occorre.
IoT enterprise: tipologie e categorie
Ma quali sono le esigenze delle imprese in termini di connettività IoT? Detto in altri termini: che tipo di soluzione IoT enterprise richiede il progetto ideato dalle più diverse organizzazioni, che possa garantire affidabilità, flessibilità, disponibilità di rete e mobilità? Le richieste da soddisfare sono molteplici, ma le possibilità di farlo ci sono, attraverso tre tipi di implementazioni Internet of Things: IoT embedded non configurabile, IoT embedded configurabile e IoT agile. Nella prima (IoT embedded non configurabile) rientrano asset tag, semplici sensori, smart badge e dispositivi indossabili, tutti esempi che non richiedono capacità di elaborazione, intelligenza computazionale o configurazione delle impostazioni e che richiedono di essere integrabili in spazi molto ridotti.
Nel caso invece di soluzioni riguardanti IoT embedded configurabile, si spazia dai POS ai
contatori di energia, dai veicoli a motore ad attrezzature speciali costruite per soluzioni integrate verticalmente, come la cold chain.
Se consideriamo infine l’IoT agile, si tratta di casi d’uso che contemplano più spazio, è possibile ottenere molteplici vantaggi tramite gateway o router wireless edge. Gli esempi possono essere: chioschi, smart building o digital signage.
Internet of Things agile: casi d’uso e necessità. L’esempio di Cradlepoint
La dimensione dell’IoT agile è quella che sta prendendo sempre più piede, con diversi casi d’uso. Prendiamo a esempio i chioschi: essi aiutano aziende di ogni settore ad avvicinare i servizi ai consumatori, ma richiedono varie attenzioni in quanto sono dispositivi suscettibili di essere spostati regolarmente, ma anche garantire la sicurezza dei dati e l’uptime di rete.
Anche il digital signage ha sempre più spazio, grazie alle sue caratteristiche di veicolare messaggi di vario tipo, potendo gestire i contenuti da remoto quando e dove necessario. Nel caso dei chioschi, LTE e 5G diventano la scelta più logica per la connettività, come pure per le smart city sta diventando un concetto diffuso per assicurare servizi a valore aggiunto e qualità di vita.
Altri esempi in rapida diffusione sono gli impianti di videosorveglianza o l’IoT per filiali. Anche per questi si richiedono determinati accorgimenti, in termini di connettività.
In tutti questi casi, l’IoT agile consente di utilizzare i dati per risolvere problemi, migliorare l’efficienza e proteggere le comunità. Le sfide sono molteplici: i dispositivi e le applicazioni IoT, da chioschi e digital signage a telecamere di sorveglianza e sensori, si basano tra le altre cose su una connettività altamente sicura e affidabile che possa essere configurata ovunque e rapidamente. Quando parliamo di una gamma di implementazione che spazia da dieci a 10mila installazioni, ecco che diventa fondamentale contare su scalabilità, estensibilità e durata. Come affrontare queste sfide che implicano una elevata connettività IoT? Più di una risposta la offrono, per esempio, i router IoT di Cradlepoint: gestiti dal cloud, essi garantiscono connettività cellulare LTE e 5G ultra-affidabile e sicura, adattabile alle esigenze di ogni organizzazione. Le imprese possono gestire le proprie soluzioni IoT agili da qualsiasi luogo tramite Cradlepoint NetCloud Manager e la sua Cellular Intelligence.
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