Quante volte in questi mesi ci siamo soffermati a pensare a quanto sia piacevole andare in un negozio, toccare la merce con mano, sentirne il profumo, oppure fare solo una passeggiata e stare ore a guardare le vetrine?

Tante, perché la vendita al dettaglio non è solo “vado, compro quello che mi serve e torno a casa”, ma è una vera e propria esperienza che ci migliora l’umore (non per niente si parla di “terapia al dettaglio”), ci permette di socializzare e di trovare ispirazione.

Ovviamente, con il lockdown totale prima e le zone gialle, arancioni e rosse poi, l’acquisto online è cresciuto quasi dell’80% e le priorità dei consumatori sono cambiate, prime fra tutte la comodità e la sicurezza.

Ma l’acquisto online non prevarrà sull’acquisto in negozio, anzi: la sfida per i prossimi anni è quella di integrare sempre più la tecnologia con la vendita al dettaglio, soprattutto grazie al Digital Signage.

La proposta di Digital Signage per il Retail secondo Maverick

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Si stima che entro il 2027 il mercato del Digital Signage raggiungerà i 26 miliardi di dollari di fatturato, e il Retail ne deterrà la quota più ampia (leggi qui l’articolo sul futuro del Digital Signage nel 2021).

Ma che cosa significa, in pratica, introdurre la segnaletica digitale in un punto vendita?

Maverick AV Solutions, in un’infografica molto intuitiva, ha provato a dare soluzioni fattibili e realizzabili fin da subito.

Innanzitutto bisogna considerare il problema della sicurezza: abbiamo accennato al fatto che questa è diventata una priorità imprescindibile per i consumatori, quindi da ora in poi i negozi dovranno affrontare meglio il problema delle code, delle file ai camerini e della confusione causata da assembramenti.

Come? Con la segnaletica digitale, che è esente da errori umani e riesce a comunicare immediatamente informazioni anche urgenti.

Quindi, per garantire sicurezza nella vendita al dettaglio, Maverick propone:

  • Telecamere per la gestione delle code
  • Smart display per trasmettere informazioni sullo stato occupazionale e sulla gestione delle file
  • Digital signage per le offerte, promozioni e informazioni sullo stock nel punto vendita
  • Navigatore digitale per percorsi guidati all’interno del negozio
  • Configuratori di prodotto touchscreen
  • Camerini virtuali
  • Pagamenti elettronici e soprattutto contactless (sempre più incentivati, tra l’altro, anche dal Governo Italiano che nel piano Italia Cashless ha introdotto il cashback e la lotteria degli scontrini).

Ma per ottenere un reale vantaggio dal Digital Signage bisogna investire in un software di gestione capace di creare un’esperienza davvero di impatto, evitando una mera pianificazione di contenuti passivi. Un esempio? Signagelive.

Il caso SignageLive

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Signagelive è un sistema di gestione dei contenuti per la creazione, pubblicazione e gestione di segnaletica digitale.

L’ambiente Retail, più di altri, sembra essere perfetto per interazione tra gli acquirenti e il Digital Signage: ecco perché Signagelive ha incorporato in molti punti vendita soluzioni di wayfinding, di catalogo digitale e di inserimento dell’ordine touch screen, di checkout e di contenuti basati sul movimento.

In più, se i reseller hanno intenzione di sapere esattamente dove, quando e con che frequenza vengono visualizzati i contenuti, basta installare la applicazione Proof of Play.

Proof of Play consente di tracciare e segnalare per quanto tempo alcuni contenuti specifici sono stati visualizzati dai clienti. I dati vengono raccolti localmente, quindi i rapporti sono una rappresentazione accurata di ciò che il consumatore ha riprodotto sui display.

Ma la vendita al dettaglio, nonostante la tecnologia possa aiutarla in questo periodo di crisi, è pronta per tornare a una Nuova Normalità?

Quando il Retail tornerà a una Nuova Normalità?

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Sophelle, azienda esperta di strategie business in ambito Retail, ha realizzato un sondaggio, rivolto a rivenditori e fornitori di soluzioni di vendita al dettaglio, per capire quando e come il Retail stabilirà il suo New Normal.

Dalle risposte si evince che la sfiducia in una ripresa immediata del settore è diffusa: ci vorranno tempo e grandi cambiamenti duraturi perché le aspettative cambino in modo significativo.

Sophelle, quindi, propone un’analisi del sondaggio e alcuni consigli per questo mercato:

  • La “nuova normalità” si stabilirà probabilmente intorno al terzo o quarto trimestre del 2021, se non nel primo trimestre del 2022. Ecco perché Sophelle consiglia di pianificare un lungo periodo di incertezza.
  • Diversi segmenti di vendita al dettaglio possono stabilizzarsi in momenti diversi. I segmenti che sono stati più gravemente interrotti dalla pandemia richiederanno probabilmente più tempo per riprendersi completamente. I rivenditori devono quindi essere pronti a reagire rapidamente ai cambiamenti e a sviluppare l’agilità organizzativa.
  • I rivenditori vedranno una “nuova normalità” prima dei fornitori. Questo ritardo dipende dal fatto che i prodotti e servizi devono rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei rivenditori. Motivo per cui i fornitori devono saper individuare le tendenze e reagire alle opportunità del segmento.

Quale sarà quindi il futuro della vendita al dettaglio?

Se i rivenditori e i fornitori di soluzioni di vendita al dettagli sono incerti per il futuro prossimo del settore, su una cosa siamo certi: bisognerà assolutamente evitare di duplicare in negozio ciò che può essere fatto online da casa.

Il negozio sarà sempre più un posto dove andare a comprare qualcosa che non si può ottenere da casa, anche durante una pandemia.

Sfruttare quindi la tecnologia, e in particolare il Digital Signage integrato con soluzioni IOT e analytics, per spostare la proposta di valore sarà la vera sfida dei prossimi anni.

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