Cresce l’interesse verso il cloud in Italia. A partire dal cloud sovrano: il 45% delle imprese italiane ha dichiarato di voler adottare soluzioni di sovereign cloud nei prossimi 12 mesi. Per circa il 40% tali soluzioni sono già in fase di implementazione. A segnalarlo è una recente indagine condotta da Accenture su oltre 300 imprese di grandi dimensioni a livello internazionale.

La tendenza è forte anche a livello europeo. Lo conferma l’analisi della stessa società di consulenza strategica secondo cui l’89% delle imprese ha risposto che la guerra Russia-Ucraina ha rafforzato l’attenzione sul cloud sovrano.

A livello pubblico, più di 14mila amministrazioni locali italiane hanno aderito agli Avvisi pubblici per la migrazione al cloud promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo riporta il portale Italia Domani, dedicato al PNRR.

L’interesse per il cloud in Italia si conferma, mostrando il crescente interesse del nostro Paese per la “nuvola”, già ben evidenziato dall’Osservatorio Cloud Transformation. Nella ricerca del 2022 rilevava un mercato in crescita (+18%) e con un valore di 4,5 miliardi di euro.

Il cloud sovrano attrae le imprese

Ripartiamo dal cloud sovrano. Che cos’è? È un’architettura di cloud computing progettata e realizzata per fornire l’accesso ai dati in conformità con le leggi e le normative locali. Un fornitore di servizi cloud sovrano garantirà che i dati di ogni abbonato, inclusi i metadati, saranno protetti dall’accesso straniero. Inoltre, saranno archiviati in conformità con i mandati sulla privacy del paese di origine.

Oggi, la dimensione del mercato europeo del cloud sovrano è ancora relativamente piccola, riporta Accenture, soprattutto se confrontata con il mercato totale del cloud nell’UE. Ma ha il potenziale per una rapida espansione. A motivarla sono la maggiore enfasi normativa sulla sovranità dei dati e i crescenti volumi di dati aziendali generati, archiviati ed elaborati in sempre più luoghi, dal cloud pubblico, alle reti edge e ai dispositivi IoT, al metaverso e ai device di AI generativa. Il sondaggio di Accenture rileva un numero crescente di imprese europee che danno priorità alla sovranità del cloud nel breve termine. In particolare in settori come le scienze della vita, i beni di consumo e i servizi pubblici.

Cosa attira al sovereign cloud sempre più aziende italiane ed europee? Secondo l’indagine di Accenture, i fattori forti sono le nuove norme della Ue, le difficoltà interpretative e attuative dei regolamenti in termini di gestione dei dati e la crisi bellica in Ucraina. Come spiega in una nota:

“Per il 38% delle imprese italiane intervistate le nuove normative europee in tema di protezione e gestione dei dati hanno avuto un impatto forte o molto forte sull’intera organizzazione aziendale, mentre per oltre il 50% l’impatto è stato moderato e solo il 10% non ha risentito dei nuovi assetti normativi”.

Quanto piace il cloud alla PA

Il cloud in Italia sta prendendo piede anche nella pubblica amministrazione. Come detto, sono oltre 14mila “le amministrazioni locali italiane hanno aderito agli Avvisi pubblici per la migrazione al cloud promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri” riporta Italia Domani, che non manca di evidenziare che è stato raggiunto e superato il numero fissato dal PNRR (12.464 enti) che migreranno i loro servizi entro giugno 2026.

Lo stesso portale ufficiale del PNRR illustra che:

“La misura 1.2 del PNRR “Abilitazione e facilitazione delle PA locali nella migrazione al cloud” mette a disposizione 1 miliardo di euro e prevede un programma di supporto e incentivo per migrare sistemi, dati e applicazioni delle PA locali verso servizi cloud qualificati. In particolare, il 90% dei Comuni e l’80% delle Scuole ha richiesto i finanziamenti per migrare i propri applicativi in cloud sulla piattaforma PA digitale 2026.” Italia Domani

Si sta attuando, così la Strategia Cloud Italia, realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la cybersecurity nazionale, e che contiene gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della PA. Essa traccia un percorso guidato per accompagnare circa il 75% delle PA italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud entro il 2026, in coerenza con gli obiettivi del PNRR.

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