OLTRE I MURI DELL’AULA
Il progetto Acer per condurre il sapere oltre la scuola: il caso di Roma

L’inarrestabile ascesa dei dispositivi mobili

Da ospiti visti con sospetto, a validi compagni di viaggio. Tablet, computer, ebook occupano un ruolo sempre più consistente nella quotidianità degli italiani: per lavoro, è ovvio, ma anche nell’amministrazione pubblica, a scuola e per il classico uso domestico.

La fotografia più nitida del processo di cambiamento in atto è stata scattata dal rapporto di ricerca presentato nei mesi scorsi da Censis e Treccani, ben riassunto nel titolo Trasmissione della cultura nell’era digitale.

In sintesi, si tratta di una ricerca che «mira a comprendere gli effetti della rivoluzione digitale sugli stili conoscitivi, sulle forme di apprendimento, sui meccanismi di produzione e trasmissione del sapere». Partendo dal confronto classico tra libro cartaceo e web, è chiaro come entrambi, ciascuno a modo proprio, presuppongano processi diversi a livello di modalità di fruizione, costi dell’impiego ed efficacia nel raggiungimento dei diversi target. Il digitale in questo senso è oggi tante cose insieme: un mezzo di informazione e di comunicazione, uno strumento di diffusione e circolazione delle conoscenze, un ausilio all’istruzione.

Acer e il caso di Roma

Proprio il mondo della scuola è chiamato oggi alla difficile sfida “culturale” di misurarsi con un cambiamento inarrestabile degli strumenti e dei processi di fruizione dei contenuti.

Le classi digitali sono sempre meno un esperimento e sempre più una realtà che, là dove insegnanti e studenti vengono “educati”, funziona e dà ottimi frutti.

Su questo tema, Acer pilota un progetto di cui abbiamo già avuto modo di parlare. Adesso aggiungiamo un nuovo capitolo, quello del Liceo Ginnasio Virgilio di Roma: uno degli istituti scolastici più celebri della Capitale, dove Acer ha fornito gli strumenti e l’occasione di creare una classe 2.0 in forma di laboratorio innovativo di apprendimento.

Gli strumenti a disposizione

Gli strumenti a disposizione sono 29 TravelMate B116, 1 TravelMate P2 e un videoproiettore, il cui compito è coinvolgere gli studenti sviluppando modalità di cooperative learning e conducendoli in un viaggio tra saperi trasversali.

In altre parole, in ciò che è oggi la forma del sapere: una rete di cui individuare le connessioni principali.

Il supporto tecnologico punta quindi a rendere più efficace l’azione formativa più efficace, riducendo problemi di motivazione e, di conseguenza, allineandosi alle indicazioni nazionali rilasciate dal Miur.

E poiché parlare di classe 2.0 significa abbattere i muri delle aule, non possiamo dimenticare che questo progetto crea anche le condizioni migliori di apprendimento per studenti che non siano a scuola. Per esempio, i ragazzi ricoverati all’ospedale Bambin Gesù o ospitati alla casa famiglia Peter Pan, luoghi in cui si svolgono i moduli di Istruzione Ospedaliera.

A curarli è sempre il Liceo Ginnasio «Virgilio», che realizza così un’opportunità di apprendimento e crescita umana particolarmente significativa.

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