Uno degli aspetti più sensibili alla velocità del cambiamento in atto nel mondo del lavoro riguarda il luogo in cui lo si svolge. Il concetto di ufficio è cambiato evolvendosi in quello più ampio di “workplace”, generato dall’interazione di tre elementi: cultura, spazio, tecnologia.
La prima si modifica sulla scorta delle altre due: alcuni studi effettuati negli Stati Uniti (Steelcase, YPO) rilevano come l’88% dei lavoratori voglia decidere in quale luogo dell’ufficio lavorare sulla base del compito da svolgere; e come l’84% dei leader ritengano la tecnologia essenziale per essere più creativi.
E’ per questo che al “workplace” si chiede sempre di più. Se il 72% dei lavoratori negli Usa ritiene che la creatività determini il proprio successo (fonte: Steelcase), il luogo di lavoro deve aiutarli. E infatti, l’80% dei millennial sceglie un incarico anche sulla base del livello tecnologico del posto in cui lavoreranno. E il 75% dei lavoratori denuncia una mancanza di accesso alle tecnologie più aggiornate, con conseguente buco di efficienza produttiva (fonte: PwC).
Il workplace, insomma, conta. Ma può poco se in quel campo si gioca con strumenti non adeguati.
Le soluzioni Microsoft
Il colosso di Redmond interpreta le esigenze espresse dal workplace con la linea di prodotti che ha segnato un passo decisivo nella storia aziendale: Surface. Due, nello specifico: Surface Book 2 for Business e Surface Studio 2 for Business.
Surface Book 2 for Business
Il top delle performance e la massima versatilità sono le due caratteristiche che emergono da uno strumento che non è solo un laptop e non è solo un tablet, ma un computer che unisce il meglio di entrambi. Per quanto riguarda le performance, Surface Book 2 è equipaggiato con i processori di ottava generazione quad-core Intel Core i7 fino a 16GB di RAM. La batteria assicura un’autonomia che può spingersi fino a 17 ore. Render e modelli grafici complessi girano senza intoppi con la scheda NVIDIA GeForce GPUs; il modello con schermo touch da 15” (l’altro è da 13,5”, entrambi PixelSense) è dotato di memoria grafica da 6GB.
L’adattabilità alle esigenze aziendali è invece garantita dall’essere, all’occorrenza, uno studio portatile, un tablet o un laptop. Le porte USB 3.0 sono due, accanto a una USB-C e a uno slot full size SD card. La penna Surface e il Precision Mouse migliorano l’interazione con programmi e applicativi.
Proprio questi ultimi sono valorizzati dalla potenza di Surface Book 2. Oltre al classico Office 365, programmi come Microsoft Teams (per chat, meeting, call) o come il tradizionale OneNote godono di un’ottimizzazione che li porta a performare al loro meglio.
Surface Studio 2 for Business
Ciò che emerge da un dispositivo che va decisamente oltre il concetto di desktop computer è lo schermo: 28” touchscreen PixelSense, 13,5 milioni di pixel e ratio 3:2 pensata per migliorare la produttività. Lo si può inclinare di 20 gradi portandolo in modalità Studio, per poter interagire più comodamente in modalità touch o con la Surface Pen.
I processori sono come quelli raccontati poc’anzi, e sostengono al meglio l’azione di app indispensabili per lavorare al top del corredo tecnologico. Parliamo di Adobe Premiere Pro, Autodesk AutoCAD, SolidWorks, Bentley Navigator (i primi tre sostenibili anche da Surface Book 2). Per le videochiamate è attiva una webcam 1080p, mentre l’audio è affidato ad altoparlanti Stereo 2.1 con Dolby Audio Premium e microfoni far-field.
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