È la «città da percepire»: un laboratorio del MIT
studia progetti a essa dedicati
Quando una città è intelligente, è anche «percepibile»; lo è, in particolar modo, dai sensori che attivano tutti quei dispositivi che la rendono – appunto – Smart City.
Non è un caso, quindi, che il Massachusetts Institute of Technology (MIT) abbia creato il Senseable City Laboratory, centro di ricerca multidisciplinare in cui si studiano progetti ispirati da un obiettivo: collegare lo sviluppo urbano con la immensa mole di informazioni raccolte dai dispositivi smart delle città.
Il Lab, in diversi anni di attività, ha raccolto progetti provenienti da tutto il mondo. Gli ultimi, in ordine di tempo, spiccano poiché propongono soluzioni capaci di trarre informazioni socio-antropologiche da dati «tecnici». Eccone alcuni.
Cosa vuol dire Senseable?
Senseable è un termine non contemplato dai dizionari inglesi,
e che vuole esprimere l’idea di sensibilità e di percezione.
In altre parole, di una città che non può solo essere misurata,
ma compresa nel profondo e quindi rielaborata per far vivere meglio i propri abitanti.
I battelli di Roboat
Siamo ad Amsterdam, la «Venezia del nord», e inevitabilmente il progetto riguarda i canali della capitale olandese. In particolare, battelli a guida autonoma.
Si tratta di mezzi che si organizzano autonomia per fungere da mezzi di trasporto sia da strutture galleggianti temporanee e addirittura da ponti. In più, possono diventare unità di monitoraggio della qualità dell’acqua dei canali.
Incroci senza semafori
C’è anche lo zampino del CNR nel progetto Traffic Light, fautore di un approccio alla gestione del traffico agli incroci che elimina i semafori. Progettato sulle esigenze dei veicoli a guida autonoma, il sistema prevede la comunicazione costante tra i veicoli e un sistema di «slot» per l’occupazione dell’incrocio.
Ciò fa sì che tra i veicoli si tenga sempre una distanza di sicurezza, senza la necessità di fermare del tutto il traffico, evitando la formazione di code e riducendo a zero il ritardo causato dal passaggio agli incroci.
Il riscaldamento locale
Presentata alla Biennale di Venezia del 2014, Local Warming è un’installazione che racconta un modo diverso di riscaldare gli ambienti pubblici. Ispirata da logiche care allo Smart Building, si basa su un’amara constatazione: negli edifici si spreca un spropositata quantità di energia per riscaldare ambienti vuoti oppure occupati da poche persone. Local Warming basa invece il sistema di riscaldamento su elementi che emettono luce infrarossa, guidati da un sistema di motion tracking. Le fonti di calore si spengono e si accendono a seconda della posizione delle persone, creando «nuvole termiche» che le seguono e le avvolgono.
Cosa ci dicono le città
Passando all’analisi urbanistica, il Senseable City Laboratory ha raccolto progetti che analizzano
il comportamento delle popolazioni urbane,
partendo da gesti frequenti e quotidiani quali l’utilizzo dei cellulari o delle carte bancarie.
Quanto siamo inquinati?
Urban Exposure è un progetto che prova a stabilire con precisione il tasso di esposizione delle persone all’inquinamento di New York.
Il sistema incrocia i dati sul movimento degli individui, ricavati dalle connessioni alle celle radiomobili, con i dati sulla qualità dell’aria rilevati da sensori ambientali.
In questo modo si comprende dove e quando – in tempo reale – esiste il maggior rischio di esposizione ad agenti inquinanti.
La macroeconomia delle carte di credito
Il progetto si chiama Urban Lens, e ha utilizzato i dati (rigorosamente anonimi) di milioni di transazioni eseguite in Spagna con carte di credito/debito BBVA. L’obiettivo era evidenziare un collegamento tra il comportamento economico dei singoli individui e i trend macroeconomici.
Stabilire questa relazione è infatti difficile affidandosi ai classici strumenti teorici, ma è decisiva per creare una base di rilevamento di pattern economici da usare poi per prendere decisioni di pianificazione e politica urbana.
Quanto deve essere «senseable»
la tua Smart City ideale?