L’evoluzione della robotica e pandemia sono strettamente collegate. Oltre all’applicazione industriale e sanitaria dei robot si è arrivati all’assistenza personale e anche al supporto psicologico. Quali sono e a cosa servono i robot personali già disponibili sul mercato e qual è il futuro della robotica dopo il Covid 19?
Robotica e pandemia, un rapporto interconnesso
Se è vero che i robot esistevano già prima della pandemia è anche corretto affermare che il Covid ha accelerato il loro arrivo nelle nostre vite.
In Europa la pandemia ha aumentato il tasso di digitalizzazione dei cittadini. Abbiamo imparato a fare la spesa online e a gestire le nostre commissioni da remoto, così come la nostra vita sociale.
Anche il settore della robotica ha fatto diversi passi avanti dall’arrivo del Covid 19, vediamo in quali settori.
Il ruolo sanitario della robotica durante la pandemia da Covid 19
Così come l’intelligenza artificiale, anche la robotica sta avendo un ruolo fondamentale per quanto riguarda il contrasto al Covid 19.
La robotica offre soluzioni principalmente in tre ambiti:
- Assistenza clinica, ad esempio con la telemedicina;
- Logistica, ad esempio per la gestione di rifiuti contaminati;
- Sicurezza, con il controllo sulle persone in quarantena.
Durante questa pandemia le applicazioni pratiche della robotica sono state diverse. In Spagna i robot sono stati utilizzati per velocizzare le analisi dei tamponi, mentre in Cina sono stati testati robot capaci di prendere la temperatura dei pazienti e di consegnare medicine o pasti alle persone in quarantena.
E al di fuori degli ospedali e dei laboratori non dimentichiamo Spot, il cane robot della Boston Dynamics utilizzato a Singapore durante la prima ondata per far rispettare il distanziamento sociale.
La robotica come terapia contro la solitudine
Ma l’utilizzo dei robot durante questa pandemia non si limita a quello medico scientifico, anzi, la robotica sta diventando una parte molto importante della nostra vita, soprattutto per avvicinare le persone e aiutarle a sentirsi meno sole.
C’è per esempio Paro, la foca robotica interattiva che viene utilizzata in ospedali e case di riposo per la pet therapy. Oppure Sophia, un robot umanoide utilizzato come assistente per gli anziani e di cui è già prevista la produzione di massa.
Per aiutare i bambini invece arriva Moxie, un robottino presentato durante il Ces di Las Vegas di quest’anno. Moxie interagisce con i bambini attraverso dei giochi e li aiuta a sviluppare l’intelligenza emotiva.
Il 2021 è l’anno della robotica
Al Ces di Las Vegas abbiamo scoperto anche robot che non hanno a che fare con il Covid, come il Bot Care e il Bot Handy di Samsung, due robot che grazie all’intelligenza artificiale sono in grado rispettivamente di assistere negli impegni quotidiani e di aiutare nelle faccende domestiche.
Abbiamo visto anche il Dual Arm Robot System dell’Istituto di Ricerca Tecnologica Industriale, un robot dotato di braccia e così sviluppato che è in grado di suonare il pianoforte come un essere umano. Grazie alle sue caratteristiche Dual Arm apre nuovi orizzonti verso il futuro della robotica, sia in abito industriale che in quello casalingo.
Mai come quest’anno i robot hanno avuto un ruolo da protagonisti in molti settori della nostra vita, e sicuramente anche noi ci stiamo sempre più abituando alla loro presenza.
Quello che dobbiamo ricordare per non farci spaventare dall’idea di un futuro in cui uomini e robot lavoreranno insieme è che i robot non andranno a sostituire le persone nel loro lavoro, ma le andranno a supportare, permettendogli di concentrarsi su compiti più specifici.
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