L’intelligenza artificiale, lentamente ma inesorabilmente, continua a farsi strada nel nostro Paese. Dall’agricoltura alla manifattura, dalla cultura e turismo alla salute e benessere, all’ambiente, alle infrastrutture e alla PA, vediamo quali sono i settori in cui questa innovativa tecnologia potrà mostrare il meglio del suo potenziale.
Gli investimenti in tecnologie che utilizzano l’intelligenza artificiale sono in forte espansione in tutto il mondo. Secondo la società di IDC, la spesa globale potrebbe raggiungere 110 miliardi di dollari nel 2024, un valore più che doppio rispetto ai 50 miliardi di dollari stimati per lo scorso anno. Questi dati positivi sono confermati da più fonti. Per esempio, in base ai risultati di una recente ricerca di McKinsey, condotta su un campione di 2.395 manager dei più diversi settori, il 50% afferma di avere già adottato l’AI in una delle funzioni aziendali. Il risultato di tali investimenti sembra confermare un aumento generalizzato di fatturato e una conseguente riduzione dei costi. Per molti analisti e osservatori l’intelligenza artificiale proietterà l’industria 4.0 verso la dimensione dell’autonomous computing, un ambiente caratterizzato da forte autonomia decisionale della macchina.
Supply chain, pianificazione e ottimizzazione della produzione, controllo qualità, gestione del magazzino, efficienza energetica, manutenzione di macchine utensili e impianti. In tutte queste aree funzionali – come evidenziato nel white paper “Il manifatturiero nell’era dell’intelligenza artificiale” pubblicato in occasione dell’ultima edizione del World Manufacturing Forum – l’intelligenza artificiale si può rilevare uno strumento per aumentare efficienza, ridurre tempi e costi.
Intelligenza artificiale e produttività
Le opportunità che riguardano la nuova generazione software sono davvero interessanti, ma necessitano di un nuovo approccio culturale. L’atteggiamento più corretto è quello di mettere al centro il dato come fattore strategico per la produzione. Praticamente, la leva della produttività è sempre più un alleanza tra potenza e automazione il cui valore può essere aumentato grazie a un paradigma industriale “AI-based”. L’AI appare quindi destinata a essere il motore di un new deal industriale. Ci vorrà del tempo, ma la strada è tracciata.
IDC e la manifattura “AI Powered”
“L’AI è ormai percepita come una leva della trasformazione digitale e allo stesso tempo un motore per acquisire una rinnovata competitività. Le aziende sono intenzionate ad adottarla non soltanto perché la tecnologia è disponibile ma perché è la sintesi naturale di un percorso di innovazione avviato in rapida successione dal cloud e dall’IoT”, ha sottolineato Ritu Jyoti, program vice president Artificial Intelligence di IDC. Secondo le ultime ricerche della società di consulenza, le aziende “AI Powered” avranno la capacità di capitalizzare il valore delle informazioni trasversalmente a più aree applicative. Gli investimenti sembrano andare in particolare nel settore retail e banking. Tuttavia, si prevede che questa sia una tendenza che si propagherà gradualmente in tutti i settori di industry e in modo rilevante nel comparto industriale/manifatturiero.
McKinsey e il ROI dell’Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale come volano dell’Information Technology nei prossimi anni. Uno scenario molto probabile secondo una recentissima survey mondiale condotta da McKinsey su un campione di 2.395 manager appartenenti ad aziende dei più diversi settori. Il 50% afferma di avere già adottato l’AI in una delle funzioni aziendali. Gli use case finora sviluppati sono rappresentati dallo sviluppo di nuovi prodotti, le operation, il marketing e le vendite, la produzione (ottimizzazione di processi e manutenzione predittiva), il comparto risorse umane, la supply chain, il risk management e l’allocazione di capitali.
Ma c’è un dato che nella ricerca McKinsey assume una grande rilevanza e merita attenzione: tra i manager che dichiarano di avere in utilizzo servizi/soluzioni “AI-based”, la maggior parte afferma di aver incrementato le performance del proprio comparto generando un profitto per l’azienda. Gli incrementi, sono equamente distribuiti tra le differenti linee di business e sono strettamente collegati a una riduzione di costi: da notare che le migliori performance vengono dichiarate in ambito supply chain management e manufacturing.
Manager, responsabili di operation, automazione e produzione, professionisti del mondo delle macchine utensili: l’invito è guardare in modo olistico a nuove applicazioni IoT, nella consapevolezza che successivamente l’AI potrebbe essere fondamentale per supportare un ulteriore livello di automazione.
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