C’è chi lo definisce un sistema di Intelligenza Artificiale in grado di rispondere a domande espresse in linguaggio naturale, ossia nel linguaggio tipico degli essere umani e non nel linguaggio di programmazione creato artificialmente.
C’è chi lo ricorda come il supercomputer che, nel febbraio 2011, ha battuto prima Brad Rutter e poi Ken Jennings, i migliori giocatori e campioni indiscussi – il primo per aver vinto più denaro, il secondo per aver detenuto il record di permanenza – del quiz televisivo Jeopardy!.
Altri, invece, soprattutto dopo il lancio di Watson Assistant, lo considerano un assistente personale alla stregua di Siri, Alexa o Google Assistant, non considerando però che la sua è di gran lunga superiore agli assistenti vocali di Apple, Amazon e Google.
Insomma, in qualunque modo lo si definisca o si usi, IBM Watson ha rivoluzionato l’industria tecnologica grazie alla potenza della sua IA, costruita sul software IBM DeepQA e il framework Apache UIMA, programmata in Java, C++ e Prolog, e basata su un sistema SUSE Linux Enterprise Server 11.
Perché IBM Watson non è solo AI, ma molto di più
Non sapete quante volte abbiamo a che fare con IBM Watson e nemmeno ce ne rendiamo conto.
Sì perché, sebbene sia stato realizzato principalmente per consentire interazioni business-to-business tra aziende e professionisti, la tecnologia Watson in realtà spazia nei settori industriali più disparati.
Dall’IBM Watson supercomputer si passa infatti alle Watson API (Application Programming Interfaces), basate sulla piattaforma IBM Cloud Pak, che offrono numerosissime funzionalità tra cui machine learning, reasoning, decision support system (DSS), così come strumenti per l’analisi del linguaggio scritto, del parlato e per l’analisi delle immagini.
IBM Watson Studio
Watson Studio, insieme a IBM Watson Machine Learning e IBM Watson OpenScale, offre tutti gli strumenti necessari per far sì che data scientist, sviluppatori di applicazioni ed esperti del settore collaborino e lavorino facilmente con i dati per creare, eseguire e gestire modelli su vasta scala.
Tra i suoi maggiori casi d’uso ci sono applicazioni nel campo bancario, in cui l’IA di IBM velocizza l’analisi dei rischi e l’approvazione dei prestiti, nelle aziende di servizio pubblico per l’ottimizzazione dei sistemi, nelle aziende automotive per migliorare la progettazione dei nuovi veicoli a guida autonoma, nel campo del marketing analytics e nella valutazione delle prestazioni sportive.
Watson Assistant
Come anticipato a inizio articolo, la tecnologia IBM per il suo assistente vocale è risultata talmente potente da fare in modo che molti identificassero l’intero Watson IBM proprio con Watson Assistant.
Nello specifico, Watson Assistant è il virtual agent intelligente che aiuta le aziende a usare l’Intelligenza Artificiale e il linguaggio naturale per risolvere i problemi dei clienti già al primo contatto.
È quindi un vero e proprio insieme di chatbot che risponde in modo più veloce e pertinente alle richieste della clientela fatte via telefono, SMS, web o tramite qualsiasi altra piattaforma di messaggistica, per poi trasferirle a un operatore quando è necessario un ulteriore supporto.
Gli operatori del servizio clienti, quindi, grazie a Watson Assistant che trascrive quasi in tempo reale la conversazione, sono in grado di riprendere il contatto con il cliente proprio dal punto in cui l’agente virtuale ha trasferito la richiesta, senza perdere tempo.
Watson DISCOVERY
IBM Watson Discovery è uno strumento di machine learning che consente di creare velocemente applicazioni di esplorazione cognitive basate sul cloud, capaci di far emergere insight nascosti nei dati non strutturati con funzioni che si avvalgono di NLP (Natural Language Processing).
Nello specifico, Watson Discovery aiuta le aziende nella ricerca sui motori di ricerca: i browser aziendali tradizionali, infatti, eseguono ricerche di parole chiave e forniscono agli utenti finali dei link ai documenti.
Con lo strumento di IBM, invece, è possibile ottenere dei passaggi specifici che contengono le informazioni pertinenti e i relativi documenti di origine utilizzando semplicemente la ricerca semantica.
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