La Cognitive Search, chiamata anche ricerca cognitiva, è un’innovativa e performante modalità di ricerca, supportata dall’intelligenza artificiale. Grazie a questo strumento è possibile migliorare le query di ricerca degli utenti, estrapolando informazioni da diversi dataset. Ne consegue che la pertinenza della risposta rispetto alla richiesta aumenta sensibilmente, accrescendo la soddisfazione degli utenti. 

Più fonti per una risposta più precisa 

L’obiettivo primario della Cognitive Search è quello di comprendere con la maggiore precisione possibile l’interrogazione dell’utente e fornire, di conseguenza, la risposta più indicata. Per ottemperare a questo scopo supera la normale impostazione di un motore di ricerca e integra all’interno della sua ricerca più fonti di dati, anche eterogenei e non strutturati. Come è possibile? Grazie al sostegno dell’intelligenza artificiale, tecnologia che permette di integrarsi alla normale indicizzazione fornendo strumenti di supporto come l’apprendimento automatico, l’elaborazione delle immagini, il riconoscimento ottico dei caratteri, il riconoscimento facciale e l’elaborazione del linguaggio naturale. In questo modo la ricerca cognitiva riesce ad accedere a dati diversa estrazione, che siano testo, video, audio o immagini e cercare le correlazioni più pertinenti. 

I vantaggi della ricerca cognitiva 

Le keywords non sono più abbastanza. Spesso e volentieri la ricerca fondata sulle parole chiave restituisce risultati irrilevanti. I dati sono sempre di più e sempre più vari, ed è per questo motivo che si rivela di estrema importanza dotarsi di strumenti in grado di affinare al meglio la ricerca. La Cognitive Search permette di estrapolare significati semantici sempre più pertinenti, generando numerosi benefici: 

–    Ricerca più veloce e pertinente: come è ovvio grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale la restituzione di risposte il più pertinenti possibile è molto più rapida e riduce di molto le perdite di tempo; 

–    Più organizzazione: la ricerca cognitiva riesce a correlare tra loro tutte le informazioni legate ad uno specifico ambito. Questa impostazione settoriale limita le perdite di tempo e favorisce la gestione documentale e organizzativa. Ne derivano, ovviamente, minori costi operativi (per le aziende che la sfruttano). 

–    Aggiornamento continuo: grazie al machine learning i sistemi di cognitive search si migliorano costantemente, adeguandosi e adattandosi alle variazioni dei dati. 

Dove si sfrutterà la Cognitive Search? 

E’ chiaro che la Cognitive Search è una opportunità imperdibile per diverse aziende. Il settore produttivo, specialmente il manifatturiero, può ricavare enormi benefici da questa nuova modalità di ricerca ed estrapolazione dati. Grazie alla possibilità di esaminare qualsiasi tipologia di fonte dati, che sia strutturata o meno, e di sfruttare avanzati modelli analitici è possibile ottimizzare aree cruciali come la qualità, la produzione, la sicurezza e la manutenzione predittiva. 

Un altro ambito che può sfruttare la ricerca cognitiva è sicuramente il settore bancario. Oltre alla possibilità di migliorare la gestione interna del cliente, accedendo velocemente ad interrogazioni che forniscano una visione a 360° delle sue attività, la Cognitive Search si può rivelare fondamentale anche nella gestione delle FAQ. Il caso della Royal Bank of Scotland è stato forse uno dei più eclatanti. Grazie a ricerche cognitive sono state esaminate le numerosissime domande frequenti della clientela, tradotte poi in una serie infinita di intenzioni di ricerca. Sulla base di questi dati è stato possibile elaborare un assistente virtuale in grado oggi di gestire fino a 5.000 domande frequenti con più di 1.000 risposte diverse, e nella stragrande maggioranza dei casi, esaustive. 

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