Il patrimonio del museo fiorentino incontra il digitale, e diventa smART
La parola «museo» è talvolta usata per indicare qualcosa di vecchio, di non aggiornato, o addirittura di decrepito. Se ci fermiamo un momento a pensare, è facile capire come si tratti di un uso improprio. Lo sviluppo delle Smart City, infatti, non prevede l’abbattimento dei luoghi che custodiscono il nostro passato. Anzi, quei luoghi sono fondamentali per conoscerlo, il passato, e quindi conoscersi meglio e capire bene come sviluppare il futuro.
A offrire un bellissimo esempio di questa visione è Centrica, azienda che opera nel digital imaging e nella comunicazione visiva interattiva. A Firenze, culla del periodo aureo dell’arte italiana (il Rinascimento), l’azienda ha sviluppato il progetto Uffizi Virtual Experience. Futura ha chiesto a Marco Cappellini, amministratore delegato, di raccontarcelo. Ecco cosa ci ha detto.
Il patrimonio culturale italiano unito allo sviluppo del digitale
Quando è nata l’idea di un’esperienza virtuale sull’arte?
Diciassette anni fa. Era il 1999, con i miei colleghi e fondatori di Centrica abbiamo pensato che fosse naturale legare il patrimonio culturale italiano, in particolare quello artistico e paesaggistico, allo sviluppo allora imperioso del digitale. Sapevamo che non era facile, perché il mondo della cultura tende ad ancorarsi alla tradizione ed è più lento nel seguire le innovazioni. Ma eravamo anche consci che una novità andava proposta, e così ci siamo messi al lavoro.
Prima di entrare nel dettaglio del progetto, ci può dire quali leve avete manovrato per stimolare il mondo culturale?
Anzitutto la leva della qualità digitale delle opere. Senza quella, non può esserci questo progetto. Poi abbiamo insistito sull’importanza della tecnologia per rendere fruibile la conoscenza delle opere: quadri, ma anche edifici storici con l’attivazione di realtà aumentata quando si è in loro prossimità.
Cos’è dunque Uffizi Virtual Experience?
È un’esperienza digitale di conoscenza delle opere del museo fiorentino. Al momento, e fino a domenica 13 marzo, la si può provare a tutto tondo a Milano, alla Fabbrica del Vapore, dove è in corso un evento che fa vivere nel dettaglio i capolavori esposti agli uffizi. Ma oltre questa occasione c’è un’app per iOS, quindi disponibile su iTunes Store per iPhone e iPad, che pur con qualche limite in più consente di vivere la stessa esperienza. Che, infine, si rivive su Cloud e ha come destinatari principali le scuole.
Come funziona la fruizione?
Ogni opera è stata digitalizzata in altissima qualità, in modo che l’immagine possa essere ingrandita fino a visualizzare dettagli impossibili da cogliere al museo. A quei dettagli sono collegate informazioni, che possono andare dalla biografia dell’artista alle dimensioni di elementi del dipinto. Un punto per noi essenziale della fruizione è la possibilità della piattaforma di abilitare altre esperienze.
Creare un’esperienza che stimoli l’utente a saperne di più. E a frequentarli, i musei.
Cosa intende?
Le faccio un esempio. Se sto analizzando il Ritratto di Giovanni de’ Medici del Bronzino, posso puntare al cardellino che il soggetto ha nella mano destra. A quel punto la Virtual Experience mi offre una serie di altre opere in cui appaia della fauna, e io posso passare a una di esse, magari alla Madonna del Cardellino di Raffaello. L’idea è combinare i contenuti per un’offerta di qualità non solo visiva.
Sembra il tentativo di creare una rete di conoscenza.
Lo è. E non solo perché c’è il riferimento al simbolo della tecnologia digitale, cioè la rete, ma perché abbiamo riscontrato dall’esperienza dell’evento alla Fabbrica del Vapore che tutto ciò è davvero quel che chiede l’utente. Il timore che app come queste possano svuotare i musei è smentito dalla realtà: gli utenti, navigando tra le opere, vogliono saperne di più. E finiscono per andarci, nei musei.
Quante immagini avete digitalizzato?
Un bel po’: 1150. Abbiamo cominciato 17 anni fa, aumentando via via la risoluzione aggiornandola al meglio disponibile. Adesso è di 10 Gigapixel. Il nostro partner in questa esperienza immersiva è Canon.
Ci sono solo gli Uffizi nel vostro orizzonte?
No. C’è l’Opera del Duomo di Firenze, ci sono i Musei Storici di Amburgo. Per essi abbiamo condotto campagne di digitalizzazione, sempre puntando sulla necessità dell’alta risoluzione.
E tu, sei pronto per perderti nell’oceano dell’arte e della cultura?
CATEGORIA SMART
TECNOLOGIA
Software, digital signage
DOVE ACQUISTARE LA SOLUZIONE
Uffizi Virtual Touch è disponibile su iTunes Store
PER CHI
Per tutti i cittadini appassionati d’arte
PER QUALI RIVENDITORI
Soluzione che può ispirare sviluppatori e rivenditori del settore culturale e artistico
DOVE NELLA CITTA’
In tutta la città