Una rete sempre più potente:
tutti i vantaggi del rame sulla fibra

Cloud computing, enterprise mobility, Internet of Things, Big Data: non solo le grandi aziende, ma anche le startup li scelgono come paradigmi di lavoro e di business. La ragione è semplice, e sta nella forza innovativa che essi hanno verso le attività delle aziende, indipendentemente dalle dimensioni.
  • PMI che utilizzeranno switch a 10 Gigabit nel 2017 75% 75%
  • Quantità di raddoppiamento della banda necessaria ogni 18 mesi 100% 100%
  • Aumento del traffico nei data center entro il 2019 25% 25%

Affinché ciò si realizzi, tuttavia, è necessaria una condizione: una connettività adeguata, capace di una banda ampia al punto da evitare i cosiddetti colli di bottiglia. Sono loro, infatti, gli elementi che mettono a serio repentaglio la qualità e l’efficacia dei servizi digitali offerti dalle aziende.

La grandezza dei 10 Gigabit

Fino a qualche anno fa erano presenti solo nelle le grandi imprese e i data center; ora anche nelle organizzazioni più piccole – le PMI, per capirci – si utilizzano tecnologie e applicazioni per le quali è fondamentale disporre di una banda larga. La tecnologia 10 Gigabit Ethernet (10GbE) fornisce una velocità  10 volte maggiore rispetto allo standard GbE (Gigabit Ethernet).

A chi giova il 10GbE?

Ormai a tutti.

Si pensi all’utente medio che lavora in azienda: i requisiti di banda stanno crescendo con il workload. I programmi di backup che funzionano in background, per fare un esempio, chiedono alla rete un carico di traffico che senza 10GbE rallenterebbe le prestazioni di tutta l’infrastruttura.

Lo stesso accade con le videoconferenze, con le chiamate su Voip (Voice Over Internet Protocol); oppure, in casi specifici, negli studi di progettazione che usano programmi CAD/CAM, o nel campo sanitario per le applicazioni di digital imaging.

Più della fibra, il rame

Chi vuole ottenere questa capacità di banda ha un’opzione ben più vantaggiosa della fibra: il rame.

Nel 2002 le grandi organizzazioni aziendali cominciano a implementare lo standard 10GbE su fibra, e la velocità di trasmissione dei dati migliora sensibilmente. Nel 2006 viene ratificato lo standard 10GBASE-T, che supporta 10 gigabit al secondo ma su cavi in rame. Ma il mercato non la premia: troppo alti i costi degli switch e i consumi energetici, troppo lunghi i tempi di risposta dei dispositivi. Nel 2013, però, le cose cambiano: scendono i costi, migliorano le prestazioni. E arrivano sul mercato switch con porte in rame a prezzi convenienti.

Oggi, quindi, una rete a 10 gigabit basata su switch con tecnologia 10GBASE-T a porte in rame è la soluzione migliore per le nuove esigenze di banda, e in particolare per eliminare i colli di bottiglia e sviluppare più velocità, utile per trasferire file in backup, per gestire incrementi di traffico, o anche realizzare iniziative e progetti BYOD (Bring Your Own Device).

La soluzione NETGEAR

Su questo punto l’azienda americana è particolarmente attiva, con un’offerta di switch 10Gigabit per i differenti livelli di funzionalità di rete: Core, Aggregazione, Accesso.

Per i primi due, sono disponibili le gamme di prodotto XCM8900 (switch a chassis), M7300 e M4300 (switch L3 stackable), della famiglia di Switch Full Managed; per le funzioni di Accesso, M7100 e Smart switch offrono modelli in diverse combinazioni di porte in rame (terminazione RJ45) e porte in fibra ottica (terminazione SFP+).

La capacità va da 48 porte, per reti medio grandi, a 8 porte per piccoli gruppi di lavoro.

«Gli switch sono completamente retro compatibili con la tecnologia Gigabit preesistente», afferma Andrea Rossi, System Engineer per l’azienda. «In questo modo tutti possono, senza spendere grandi cifre, aggiornare gradualmente la propria rete. Così si possono, ad esempio, collegare nuovi server e sistemi NAS per un’interazione ad alte prestazioni, e successivamente aggiornare le dorsali e l’intera infrastruttura».

La tua azienda è pronta per il rame?

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