Tecnologia, sostenibilità, servizi ai cittadini e qualità del vivere:
è questo il volto del progetto immobiliare che sorgerà a Segrate
A Segrate (Mi) c’è un quartiere che si chiama Boffalora, e che è quasi al confine con i comuni di Pioltello e Vimodrone. Gli stessi abitanti, e non certo per colpa loro, non lo considerano un esempio di buona urbanistica (usiamo un eufemismo).
Ex area agricola, un progetto del 2004 vi prevedeva la costruzione di un quartiere completamente nuovo per 5mila persone su 30 edifici.
Tredici anni dopo la realtà vede 2 palazzi, un centinaio di famiglie e un senso di disagio e disonestà istituzionale molto forte. La zona è piena di fondamenta scavate e non riempite, verde selvatico, garage mal costruiti e spesso allagati.
Insomma, puro degrado. Che ora, però, lascerà spazio a una Smart City.
Il progetto Milano 4 You
Presentato come la prima Smart City italiana, il progetto è un’opera di riqualificazione edilizia guidata dalla società Red Srl e nella quale sono coinvolti il Politecnico di Milano e aziende come Ibm e Samsung.
L’obiettivo è dar vita a un’area in cui la qualità dei servizi per i cittadini sia decisamente superiore alla media.
Per esserlo, le linee guida del progetto sono state definite così: miglioramento della qualità della vita degli abitanti, riduzione del costo della vita stessa, coerenza con il business plan.
Una città digitale e amica dell’ambiente.
Una città digitale e amica dell’ambiente
Ibm, Samsung e altre società che si vuole coinvolgere nel progetto sono ovviamente deputate alla creazione del cuore digitale di Milano 4 You.
In particolare, l’ottica di questo nuovo quartiere è di vivere su «infrastrutture di fibra e wireless ad alta velocità e a funzionalità cognitive d’avanguardia, che consentiranno di applicare le più moderne soluzioni di Internet of Things».
Così dicono le comunicazioni ufficiali del progetto, che si pone obiettivi coraggiosi: per esempio, azzerare o ridurre al minimo le spese condominiali.
Quanto alle fonti di energia, si tratterà di rinnovabili disponibili in loco e capaci di coprire tra l’80 e il 100% del fabbisogno. Smart grid, building automation, impianti di cogenerazione alimentati a biomassa, sistemi fotovoltaici integrati, pompe di calore geotermiche, recupero e riutilizzo delle acque piovane: questi sono gli elementi che costituiscono il pacchetto principale delle fonti «verdi», alla realizzazione del quale ha contribuito il Politecnico di Milano.
Altra presenza immancabile: le auto elettriche. È prevista una flotta che gli abitanti useranno come car sharing. Piste ciclabili, spazi in comune, un centro culturale, una residenza sanitaria per anziani, un parco di 80.000 metri quadri completano – insieme ad altri elementi – il disegno di una città a dimensione di futuro.
Non hai voglia di vivere
in una Smart City come questa?
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