Internet sta rapidamente diventando la destinazione d’elezione per gli acquirenti, con conseguente aumento della pressione sui retailer con negozi fisici, che faticano a stare al passo con i loro rivali operanti esclusivamente online. Nei prossimi mesi, l’implementazione di nuove tecnologie e innovazioni nei negozi fisici costituirà parte integrante del loro successo nell’economia digitale odierna.

Una tecnologia che è già stata pubblicizzata come fattore di disturbo per la vendita al dettaglio è l’Internet of Things (IoT), che può contribuire a costruire una differenziazione competitiva. Stando a un’indagine effettuata, gli utilizzatori precoci dell’IoT in una serie di settori stanno già sfruttando vantaggi come: una migliore esperienza del cliente (81%); una maggiore visibilità delle aziende (78%); e un aumento della redditività (74%). Secondo Accenture, sono questi i tre ambiti in cui la rivoluzione dell’IoT aiuterà anche i retailer a prosperare.

I clienti stanno diventando più intelligenti per quanto riguarda le scelte di acquisto e le aspettative nei confronti dell’esperienza di vendita stanno subendo una rapida accelerazione. Gli acquirenti si aspettano un’esperienza coinvolgente e senza soluzione di continuità, modulata ad hoc in base alle loro esigenze personali, sempre e ovunque; affinché questo avvenga, i retailer devono adottare nuovi strumenti digitali, nonché processi che consentano informazioni e azioni in tempo reale.

  • C’è un’app per questo

Le attività di vendita al dettaglio online sono in piena espansione, il che significa che i rivenditori tradizionali stanno accusando il colpo e hanno bisogno di qualcosa di speciale per riportare lo shopping nei negozi. In effetti, lo scorso Natale la maggior parte dei rivenditori al dettaglio ha accusato la peggiore crescita delle vendite nell’arco di cinque anni, con una crescita delle vendite mensili a dicembre 2017 dell’1,5% e una crescita annua dell’1,9%. C’è molto da fare per recuperare queste perdite. Per le imprese che intendono digitalizzare i negozi fisici, l’IoT costituirà la chiave.

Di conseguenza, la maggior parte dei grossi retailer ha già iniziato a implementare strategie IoT all’interno dei negozi e a testare quali tecnologie di vendita al dettaglio siano più adatte ai propri clienti. Tesco, ad esempio, di recente ha iniziato a sperimentare la tecnologia “shop & go” che consente ai clienti di scansionare e pagare la spesa sul proprio smartphone. La catena di supermercati sta utilizzando il personale della sede del Regno Unito come cavie per testare il servizio, prima di implementare la nuova tecnologia in tutto il paese, nel tentativo di tenere il passo con entità come Amazon.

L’implementazione della nuova tecnologia IoT di Tesco segue la scia di Co-op, che all’inizio di quest’anno ha introdotto una tecnologia di pagamento “pay-in-the-aisle”, e di Sainsbury, che l’anno scorso ha sperimentato un’analoga applicazione “shop & go”. Se utilizzate in modo efficace, le app in-store potrebbero essere la risposta ai guai dei negozi su strada: sposare tutti i vantaggi che fanno risparmiare tempo tipici dello shopping online al tanto ricercato servizio clienti in negozio e all’esperienza di acquisto complessiva.

  • L’evoluzione della domanda

Oltre a snellire il processo di acquisto esistente per i clienti – evitando la necessità di fare la coda in negozio e riducendo il numero di periodi di affollamento che spesso scoraggiano i clienti dal recarsi presso il punto vendita – l’IoT offre ai rivenditori l’opportunità di attirare nuovi clienti grazie a una tecnologia nuova di zecca. La catena di negozi di abbigliamento Zara, ad esempio, ha annunciato all’inizio di quest’anno che il suo negozio di punta situato nel centro commerciale di Stratford City si doterà di specchi intelligenti muniti di identificazione a radiofrequenza che suggeriranno altri articoli da acquistare, in base a ciò che i clienti stanno provando.

Un aumento di altri, simili punti di contatto con i clienti – come i tablet in-store e i chatbot online – si è già verificato, ma questo fenomeno continuerà ad evolversi man mano che i negozi diventeranno sempre più connessi. I sensori IoT vengono utilizzati per avvisare i clienti degli articoli che sono tornati in magazzino (collegando l’inventario di back-end al negozio fisico e alle vendite online), per monitorare le tendenze al fine di sviluppare migliori layout dei negozi e persino per tracciare i percorsi dei clienti al fine di aiutare i rivenditori a decidere in merito a nuovi luoghi di vendita e strategie di marketing più efficaci.

  • La prossima cosa importante

Via via che le apparecchiature in-store diventano sempre più connesse, le tecnologie di vendita al dettaglio non potranno che crescere in termini di sofisticazione e popolarità. Dopo tutto, le soluzioni di vendita al dettaglio di prossima generazione stanno già incoraggiando i rivenditori ad abbracciare il futuro adesso. Una tecnologia IoT che non può essere ignorata, e che è destinata a diventare la norma nei negozi di tutto il paese, è la gestione dell’inventario. Implementando tag RFID nei locali di magazzino e fornendo al personale computer palmari basati su Android per scansionare i tag dei prodotti acquistati, restituiti o utilizzati nei camerini, le informazioni possono essere reimmesse nel sistema di gestione dell’inventario per registrare e regolare automaticamente i livelli delle scorte in tempo reale.

Questo sistema sostituisce la necessità di registrazione manuale dell’inventario del retail, il che, a sua volta, riduce lo spazio di magazzino grazie a una migliore visibilità e controllo delle scorte, oltre a ridurre il tempo impiegato dal personale di vendita per ordini e rifornimenti degli articoli. Tutto questo produce miglioramenti generali nel servizio clienti e spinge i consumatori a visitare i negozi e a effettuare acquisti. Allo stesso modo, gli stessi tag RFID saranno sempre più utilizzati per avvisare il personale del negozio e gli addetti alla sicurezza in caso di articoli mancanti al fine di prevenire i furti.

In futuro, gli acquirenti possono anche aspettarsi di vedere robot che riempiono gli scaffali, dotati di telecamere intelligenti per scansionare i corridoi mentre girano per identificare articoli fuori posto, prezzi errati ed errori di etichettatura. I robot trasmettono poi le informazioni raccolte ai dipendenti in carne e ossa, che possono quindi rispondere rifornendo gli scaffali o correggendo le etichette, e questo, in ultima analisi, libera da incombenze lo staff, che può dedicarsi a offrire un migliore servizio ai clienti.

 

Secondo una ricerca di IT Pro, i consumatori ora vedono l’esperienza digitale come un fattore chiave nel decidere quando e dove acquistare, tanto che il 67% degli acquirenti è più propenso a fare acquisti in un negozio che integra la tecnologia, mentre più di due terzi ritengono che i rivenditori che utilizzano più tecnologia consentano un’esperienza di acquisto più efficace. È ancora relativamente presto per la tecnologia IoT nel retail, ma il 2018 sarà l’anno in cui le catene di approvvigionamento diventeranno significativamente più intelligenti e più mobili, creando così nuovo valore sia per i rivenditori sia per i loro clienti.

Per i rivenditori operanti in negozi fisici che vogliono trovare un modo per combattere ad armi pari con entità come Amazon, l’IoT si sta rivelando l’asso nella manica.

 

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