È donna come la Smart City, si chiama Nina.
Ed è l’alleato ideale per i controllori di volo.
Ci sono professioni in cui essere Smart – attenti, precisi, veloci – è obbligatorio. Pensiamo, per dirne una, ai controllori di volo: un loro errore può avere conseguenze anche molto gravi. Ma essere Smart, in questi casi, richiede all’uomo un notevole impiego di energie. Che, però, non sono inesauribili.
Per capire quando sul serbatoio della forza mentale e fisica sta per accendersi la spia della riserva, è stato sviluppato un sistema di cui si è da poco concluso una prima fase sperimentale. Si chiama Nina, ed è donna come l’intelligenza artificiale e lo innerva. Realizzato in Italia ma nel contesto europeo del progetto Sesar Wpe (il cui obiettivo è migliorare il traffico aereo), è sostenuto da un consorzio a tre: Università Sapienza di Roma, scuola nazionale francese per l’aviazione civile (Enac) e Deep Blue, società italiana di consulenza nel settore del trasporto pubblico.
Tutto in uno
Nina è, dicevamo, una forma di intelligenza artificiale il cui nome rivela un acronimo: Neurometrics INdicators for ATM. Il progetto è nato nel settembre del 2013 e si è concluso pochi giorni fa, dopo 27 mesi di attività sperimentale. Il bilancio di questa fase iniziale sarà quindi stilato in un momento – suo malgrado – importante e strategico, a causa dell’elevato rischio di allarmi legati al terrorismo; una situazione che può portare i controllori di volo ad accumulare livelli di stress e stanchezza più alti del consueto.
Come funziona
Immaginiamo di essere nella torre di controllo dell’aeroporto di una classica Smart City. Seduto al desk il controllore indossa quella che pare una cuffia da pallanuoto. Ma che, in realtà, è un oggetto ben più complesso, sul quale speciali sensori (simili agli elettrodi di un classico encefalogramma) monitorano l’attività cerebrale del professionista, registrandone i livelli di emozione e fatica. Questo «rumore di fondo» cerebrale viene ordinato in una scala di intensità: elevato, intermedio, relax. Il messaggio viene quindi inviato a un computer per la relativa elaborazione.
Nel momento in cui Nina registri uno stato emotivo particolare, il computer elabora una risposta di intervento. In pratica, comincia a occuparsi di una serie di attività governate da automatismi, sgravando la il controllore dal doversene occupare e lasciandolo concentrata su problemi ben più gravi, per i quali è necessario l’intervento dell’uomo.
Uno dei punti centrali di Nina è proprio quello di non eccedere nelle attività automatiche, che non fanno alcuna fatica a tenere in aria gli aerei governandone il traffico. Più difficile, invece, è che l’automatismo sia in grado di risolvere un problema complesso; al contrario, l’errore del sistema crea ulteriori difficoltà all’uomo nel porvi rimedio. L’intelligenza artificiale si limita quindi a prendere il controllo di una serie comunque limitata di attività, lasciando che il controllore concentri tutte le sue energie su poche e fondamentali questioni.
Progetti futuri
L’utilizzo di Nina è strategico per l’addestramento dei controllori, in particolare nella gestione delle situazioni di emergenza. Il futuro del sistema passa inoltre dal miglioramento dell’aspetto dei sensori, passando dalla cuffia a eventuali fasce da appoggiare sulla fronte, o piccoli dispositivi da fissare al colletto della camicia.
A chi serve
Ai controllori di volo, abbiamo detto. Ma anche ad altre categorie professionali: piloti di mezzi pubblici, per esempio, e in generale chi svolge lavori in cui possono accumularsi livelli di stress molto alti (medici, militari).
IN BREVE
CATEGORIA SMART
TECNOLOGIA
Software, intelligenza artificiale
DOVE ACQUISTARE LA SOLUZIONE
È una soluzione sviluppata da Deep Blue
PER CHI
Per i controllori di volo e, in futuro, per altri addetti al controllo del trasporto pubblico
PER QUALI RIVENDITORI
Per rivenditori diretti alla Pubblica Amministrazione e a Enti aeroportuali
DOVE NELLA CITTA’
MEZZI PUBBLICI e NELLE STRUTTURE IN CUI VENGONO SVOLTI LAVORI AD ALTO CONTENUTO DI STRESS
(ES. OSPEDALI)