IoT cognitivo, collaborazione, incontro tra professionalità:
così IBM conduce le aziende in una nuova era industriale
La base c’è e si chiama Piano Calenda. Più istituzionalmente, il suo nome è Piano Nazionale Industria 4.0: è stato presentato il 21 settembre 2016 dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ed è stato approvato nell’ambito della Legge di Stabilità.
L’obiettivo del Piano è semplice: favorire la digitalizzazione delle filiere industriali italiane, prevedendo incentivi fiscali e promuovendo una cultura aziendale profondamente innovativa. Il Piano Calenda ci dice che mai la sfida dell’Industry 4.0 è stata tanto concreta e radicale per aiutare le imprese italiane a recuperare competitività e ad affrontare il futuro.
IBM raccoglie la sfida
Se il terreno su cui si gioca è l’Italia, gli attori sono internazionali.
Tra questi c’è IBM, che sull’Industry 4.0 punta a livello globale per produrre ricadute
più che positive sui mercati locali.
In particolare, nel quadro di un investimento globale da 3 miliardi di dollari per integrare il cognitive computing nella piattaforma Watson IoT, IBM ha destinato oltre 200 milioni di dollari
al proprio quartier generale Watson IoT di Monaco di Baviera, in Germania.
Le aziende chiamano, IBM risponde
L’investimento è una risposta alle aziende, la cui domanda di trasformazione del proprio business è sempre più consistente. IBM, in particolare, vuole che quella risposta passi dalla combinazione del business stesso con le tecnologie cognitive.
Il quartier generale Watson IoT ospiterà quindi i primi centri di collaborazione IoT cognitivi: si tratta di laboratori pratici in cui clienti e partner potranno lavorare insieme a esperti di business, esperti di settore, ricercatori, ingegneri e sviluppatori. Dall’incontro di queste professionalità e dalla loro collaborazione si vuol generare innovazione nei rispettivi settori, con un occhio di riguardo per il manifatturiero.
Il momento è «ora»
L’economia digitale è in un momento di profonda trasformazione. Ciò che la caratterizza è l’unione di convergenza e interconnessione tra mondo fisico e mondo digitale.
Il processo è animato da una forza dirompente che sta davvero rivoluzionando il modo con il quale vengono pensati i prodotti e i modelli di business.
Nessuno è escluso da questo cambiamento. Non c’è settore industriale, infatti, estraneo all’introduzione di nuove tecnologie e alla ridefinizione dei processi aziendali.
Dopotutto, tenersene fuori significherebbe rinunciare a raccogliere le nuove sfide di competitività e di internazionalizzazione.
La strategia da attuare
Industry 4.0 è dunque lo strumento per incontrare al meglio la pressante esigenza di competitività delle imprese: ottimizza e rende efficiente su nuovi e più alti livelli la catena del valore tramite tre elementi:
- connettività
- comunicazione
- gestione e analisi dei dati in tempo reale.
L’introduzione di nuove tecnologie produttive e digitali, tuttavia, non completa la strategia migliore per portare le imprese nel futuro. La ridefinizione dei processi, dell’organizzazione e delle competenze chiave delle aziende è una condizione necessaria e fondamentale per mettersi correttamente sulla strada dell’Industry 4.0.
Per IBM, la definizione della strategia e del percorso evolutivo da intraprendere passa da alcuni elementi fondamentali:
- nuovi modelli di business dell’azienda
- definizione dell’ecosistema (Azienda, Partner, Fornitori, Clienti)
- nuovi processi aziendali e nuova struttura organizzativa dell’azienda
La fase di definizione preliminare di queli elementi è centrale per definire le aree di intervento e le priorità, così da essere pronti a raggiungere gli obiettivi di business nell’era dell’Industry 4.0.
La tua azienda è pronta
per l’Industry 4.0?
