GitLab per la sua piattaforma DevOps integrata ha deciso di eliminare gradualmente i tier Bronze e Starter per passare ad un modello di abbonamento a tre livelli. 

I clienti che già usufruiscono dei piani Bronze e Starter, ha spiegato la società open-core, possono scegliere di rimanere sullo stesso livello fino alla fine del loro periodo di subscription. Avranno l’opzione di rinnovare al prezzo attuale per un ulteriore anno o passare al livello Premium con uno sconto significativo. 

I motivi della riorganizzazione 

Nel comunicare le ultime novità, il cofondatore e CEO dell’azienda Sid Sijbrandij ha affermato che 

“La fascia Bronze/Starter non soddisfa l’huddle rate che GitLab si aspetta da una fascia e ci limita nell’investire per migliorare GitLab per tutti i clienti” 

Il termine “huddle rate”, in ambito finanziario, rappresenta il ritorno di un investimento definito da un manager o da un investitore: in altre parole, la fascia Bronze/Starter non permetteva di ottenere sufficienti profitti rispetto a quanto voluto da GitLab e dai suoi investitori. 

La strategia della società è quella di chiudere il tier Bronze/Starter, pensando che aiuterà ad accelerare lo sviluppo sulle esigenze prioritarie dei clienti, come il miglioramento dell’usabilità, della disponibilità, delle prestazioni e la fornitura di sicurezza e conformità di livello enterprise. 

La scelta tra Free o Premium 

Il livello Free, sottolineano dalla dirigenza di GitLab, include ben l’89% delle caratteristiche del piano Bronze/Starter, e quindi rimane comunque un’opzione molto valida per affrontare i primi passi in DevOps. Solo l’anno scorso, evidenzia ancora la società di DevOps, sono state aggiunte oltre 450 nuove funzionalità al piano Free, e la società si è impegnata a non spostare mai le funzionalità open source ai livelli a pagamento. 

Inoltre, GitLab ha anche trasferito la suite di osservabilità e molte altre funzionalità nel tier Free. Per i clienti che invece richiedono più controllo sui loro processi DevOps e sul supporto, il livello Premium di GitLab è un’offerta più adatta del Bronze/Starter, secondo il team della open-core company. 

Per quanto riguarda la riorganizzazione e la definizione con nuovi nomi dei piani di GitLab, ora i tre tier sono: Free (ex Free / Core), Premium (ex Silver / Premium) e Ultimate (ex Gold / Ultimate). Il primo è per iniziare con DevOps, il secondo per i team di lavoro, il terzo (dal costo di 99 dollari per utente al mese) per le organizzazioni. 

La situazione nel mercato DevOps 

Il problema di questa mossa di GitLab è l’entità dell’aumento: non si parla di una differenza ridotta. Con 100 utenti si passa da 400$/mese a 1900$/mese, una variazione decisamente significativa. Parte della ragione per questo sostanziale incremento, sarebbe l’intenzione da parte dell’azienda di lanciare un’IPO nel prossimo futuro, dunque poter contare su maggiori guadagni potrebbe favorirla. A discapito, però, dei clienti paganti. Quindi, anche il modello Free potrebbe essere abbandonato, o quantomeno, ridimensionato. 

Va detto, che a livello mondiale quasi tutte le aziende che adottano un modello ibrido di sviluppo del software, con elementi open source ed elementi a pagamento, appaio in crisi: GitLab, MongoDB, Elastic, Qt e Mozilla sono solo alcuni dei nomi di società che stanno incontrando delle grandi difficoltà, se non finanziarie almeno a livello di quale filosofia di sviluppo rappresenti la strada migliore. Gli equilibri sono difficili da governare, in particolare quando si parla di prezzi e di margini di guadagno che permettono di continuare a sviluppare i prodotti, infatti, sembra che finora nessuna di queste aziende sia riuscita a trovare il giusto assetto in grado di conciliare aspetti finanziari e soddisfazione della clientela. 

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