Volano i finanziamenti sull’intelligenza artificiale. Gli stanziamenti alle aziende specializzate in AI e cloud negli Stati Uniti, in Europa e in Israele sono in aumento, dopo tre anni di declino. Si stima che raggiungeranno i 79,2 miliardi di dollari entro fine 2024. Lo ha affermato la società di venture capital Accel in un report da poco pubblicato. In esso si fa notare che si tratta di un aumento del 27% rispetto ai 62,5 miliardi di dollari del 2023; gli investimenti che coinvolgono aziende di intelligenza artificiale generativa rappresentano circa il 40% della cifra del 2024.

Anche i finanziamenti venture capital risentono del clima positivo. In Europa rappresentano quasi un quinto (18%) del totale e si sono decuplicati nell’ultimo decennio.

Aumentano i finanziamenti sull’intelligenza artificiale e sul cloud

Partiamo dal report di Accel, Euroscape 2024. La prima evidenza è il ruolo trainante della Generative AI. Sta alimentando la ripresa del mercato pubblico e privato, “sbloccando opportunità e innovazione senza precedenti”. Il NASDAQ, indice dei principali titoli tecnologici della borsa statunitense, continua a salire, con un aumento del 38% negli ultimi 12 mesi e battendo nuovi massimi storici. Il ruolo delle Big Tech è significativo. Degli 8400 miliardi di dollari di valore creati nell’ultimo anno, 5300 miliardi provengono “dai sei titani della tecnologia che stanno investendo decine di miliardi nell’intelligenza artificiale: Apple, Microsoft, Google, Meta, Amazon e Nvidia”, rileva il report. Lo stesso segnala che l’intelligenza artificiale si sta rivelando un acceleratore anche sul versante privato, poiché i finanziamenti alle aziende di AI e cloud sono di nuovo in aumento, stimati in 79,2 miliardi di dollari entro la fine del 2024, dopo tre anni consecutivi di declino.

I finanziamenti venture capital nel settore cloud sono aumentati del 27% all’anno, segnando il primo anno di crescita in tre anni. Le startup cloud hanno raccolto 62,5 miliardi di dollari in Europa, Israele e Stati Uniti nel 2023. Secondo Accel, gli stanziamenti sono aumentati del 65% rispetto ai 47,9 miliardi di dollari raccolti quattro anni fa dalle aziende cloud.

Gran parte della crescita dei finanziamenti nel cloud è dovuta all’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.

Finanziamenti venture capital in Europa: decuplicati in 10 anni

Anche in Europa crescono i finanziamenti sull’intelligenza artificiale. Quelli finora registrati, in ambito venture capital, nell’anno in corso sono sulla buona strada per superare di gran lunga quelli del 2023. L’intelligenza artificiale è il terzo settore per finanziamenti in Europa nel 2024 e quello in più rapida crescita finora. L’intelligenza artificiale è il terzo settore in più rapida crescita dal 2016, superato solo da energia e robotica.

Malgrado la crescita, l’Europa è in ritardo rispetto alla leadership AI degli Stati Uniti, con finanziamenti venture capital quattro volte inferiori, molte meno pubblicazioni e brevetti. Di positivo, conta su un’elevata concentrazione di talenti ingegneristici nel segmento AI. Lo riporta l’AI Europe report 2024, dove si evidenzia che Regno Unito, Francia e Germania stanno dominando gli investimenti in AI in Europa, con il Regno Unito quale principale area geografica nella prima metà del 2024, seguita da Francia e Germania. Questi tre Paesi hanno attirato il 77% di tutti i finanziamenti per l’AI in Europa nel 2023-2024, rispetto al 59% del resto della tecnologia. I paesi del Nord e dell’Europa meridionale sono in ritardo.

I finanziamenti per l’AI generativa in Europa nel 2024 hanno già superato qualsiasi anno precedente dopo meno di sei mesi. La maggior parte dei finanziamenti per la GenAI è destinata a creatori di modelli e applicazioni con modelli proprietari.

I settori dove l’AI è più forte

Per quanto riguarda lo sviluppo dei prodotti, si nota il ruolo attraente dell’AI. Guida autonoma, robotica, salute, software aziendale e difesa sono i settori che ne hanno risentito maggiormente

Ma è l’intelligenza artificiale generativa a registrare una crescita senza precedenti nella dimensione media dei round di finanziamento. Essa ha superato sia i settori dell’intelligenza artificiale convenzionale sia quelli non basati sull’AI.

Per quanto riguarda le aree dove si nota una crescita molto forte in termini di finanziamenti sull’AI, Cina e Stati Uniti surclassano il numero di brevetti specifici in Europa. Dal 2021 al 2022, le concessioni di brevetti di intelligenza artificiale in tutto il mondo sono aumentate del 62,7%; dal 2010, il numero di brevetti AI concessi è aumentato di oltre 31 volte.

L’Europa si dimostra forte in AI per il fintech, ma anche su sicurezza e robotica, mentre invece è in ritardo nei modelli fondamentali GenAI e nei chip e processori AI.

Tuttavia, il Vecchio Continente conta su una concentrazione pro capite di esperti di intelligenza artificiale tra gli ingegneri informatici del 30% superiore a quella degli Stati Uniti e quasi tre volte superiore a quella della Cina.

Generative AI: per l’Europa è il momento di scommetterci su

Cosa deve fare l’Europa, oltre a incentivare i finanziamenti sull’intelligenza artificiale? Lo specifica una recente analisi di McKinsey che si concentra sulla valutazione della competitività dell’Europa nell’economia emergente della Generative AI. Su questo punto è necessario un approccio a tre lenti: adozione, creazione ed energia.

«Mentre gran parte del discorso attuale è incentrato sui Large Language Models (LLM), i decisori politici e i leader aziendali europei devono guardare oltre. Adottare un approccio olistico per sfruttare appieno il potenziale dell’IA generativa potrebbe aumentare la produttività del lavoro europeo fino al 3% annuo fino al 2030».

Per quanto riguarda l’adozione, le organizzazioni europee sono in ritardo rispetto alle loro controparti statunitensi del 45-70%. «Eppure è qui che risiede la maggior parte del potenziale economico della Gen AI. Con la tecnologia ancora nelle sue fasi iniziali e gran parte dei suoi guadagni di produttività ancora da sbloccare, la finestra di opportunità per l’Europa rimane spalancata», sottolinea McKinsey.

Al momento, l’Europa è leader solo in uno degli otto segmenti di una catena del valore semplificata della GenAI: apparecchiature per semiconduttori AI, mentre rivaleggia in altri tre segmenti: modelli fondativi, applicazioni AI e servizi di intelligenza artificiale. Tuttavia ha una quota di mercato inferiore al 5% nei restanti quattro: materie prime, progettazione e produzione di semiconduttori AI, infrastruttura cloud e supercomputer.

Per quanto riguarda l’energia, si prevede che la Generative AI accelererà la domanda di energia dei data center, arrivando potenzialmente a rappresentare oltre il 5% del consumo totale di elettricità in Europa entro il 2030. «Senza prezzi dell’elettricità competitivi, diventa meno probabile che i data center europei ospitino applicazioni e servizi di intelligenza artificiale di ultima generazione».

Cosa devono fare i decisori politici

L’Europa, sempre secondo l’analisi di McKinsey, ha compiuto grandi progressi nel sensibilizzare l’opinione pubblica sull’intelligenza artificiale e nell’assumere impegni, ma persistono importanti ostacoli. I decisori politici e i leader aziendali potrebbero esplorare diverse leve, tra cui l’aumento degli investimenti, un salto in avanti nelle tecnologie emergenti dei semiconduttori (come il calcolo quantistico e neuromorfico) e stimolare la fidelizzazione dei talenti. Inoltre, si dovrà lavorare in modo da preparare la forza lavoro attraverso programmi di riqualificazione e mobilità sarà fondamentale per sfruttare appieno i vantaggi dell’adozione della Generative AI.

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