Nonostante utilizzino il web per nobili scopi come la lotta al razzismo e il gender gap, secondo un sondaggio i ragazzi italiani sono ancora lontani dalla consapevolezza digitale che hanno i loro coetanei europei. Come agevolare la strada verso una migliore educazione digitale?
La scarsa educazione digitale dei giovani in Italia
Il 74% dei giovani italiani non sa cosa vuol dire essere un cittadino digitale e solo il 33% partecipa attivamente alla diffusione e alla condivisione di cause sociali.
Questo è quello che è emerso dal report dell’Osservatorio Scientifico della non profit Movimento Etico Digitale, raccontato durante l’evento per chiedere l’istituzione di una Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale, che si è svolto a Roma un mese fa, dal 18 al 24 ottobre.
Durante l’evento tra il 20 e il 22 ottobre, ha avuto luogo un hackathon, Europeans Go Digital. Qui 70 giovani provenienti da 12 Paesi Europei si sono sfidati e alla ricerca di soluzioni creative e allo stesso tempo concrete per incoraggiare gli altri giovani ad essere cittadini digitali attivi a livello locale e europeo.
Che cos’è la cittadinanza digitale
La cittadinanza digitale è la capacità di un individuo di partecipare alla società online. Il termine comprende un insieme di 21 competenze digitali che ognuno deve avere per navigare correttamente online.
Nel 2015 è stata pubblicata la carta della cittadinanza digitale, chiamata anche legge Madia, in cui si elencano i principi fondamentali necessari per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e per garantire nuovi diritti ai cittadini.
I dati emersi dal report di Movimento Etico Digitale
Secondo il report i ragazzi italiani oltre che per intrattenimento e per creare nuove amicizie utilizzano internet anche per informarsi e supportare temi importanti come la lotta al razzismo, il gender gap, la povertà nel mondo. Per i ragazzi europei i temi più importanti sono i cambiamenti climatici e i pericoli in rete.
Per i ragazzi il web è un ambiente positivo: il 67% degli italiani si sente sicuro a navigare in rete. Una percentuale che tra i coetanei europei aumenta però al 75%.
Ed ecco la parte dolente del report: i giovani italiani non sono digitalmente preparati. Solo al 26% dei ragazzi italiani è stato infatti insegnato a essere un cittadino digitale, al contrario dei coetanei europei, che sono il 52%. Inoltre, solo il 33% ha partecipato attivamente a una causa sociale online firmando o condividendo una petizione (gli europei sono invece il 63,7%).
Le soluzioni da mettere in atto per migliorare la situazione dell’educazione digitale
Come fare a ridurre il gap tra ragazzi italiani ed europei?
La prima soluzione, richiesta dallo stesso Movimento Etico Digitale, è quella di creare una giornata dedicata alla cittadinanza digitale. Questa servirà per sensibilizzare i giovani, ma anche gli adulti, su un tema fondamentale per la costruzione di un sistema di educazione digitale valido.
La seconda soluzione, che arriva direttamente al cuore del problema, è quella di portare a scuola la materia dell’educazione alla cittadinanza digitale come nuovo modello educativo.
Questo sarà un punto di incontro tra educazione civica e educazione digitale, per far capire diritti e doveri ai giovani cittadini. Un modo per chiarire anche come online e offline siano strettamente collegati e che le azioni che facciamo online hanno ripercussioni anche sulla vita reale.
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