Pochi passi, ed ecco la smart home
Partiamo dai numeri, e in particolare da quelli resi noti quest’anno da chi di numeri se ne intende: l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Una sua ricerca sull’IoT ci permette di capire l’evoluzione del business in quella che è nata come «domotica» e che si è poi trasformata in Smart Home.
Secondo l’Osservatorio, il 79% dei consumatori italiani nel 2015 si è dichiarato disponibile ad acquistare prodotti per la casa intelligente. Rispetto al 2014 è un bel salto in avanti, e tutto fa pensare che i dati per il 2016 (li conosceremo solo nei primi mesi dell’anno prossimo) saranno ancora più interessanti. Anche perché, stando al 2015, solo un consumatore su cinque ha affermato di possedere nella propria abitazione un dispositivo di questo tipo.
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Italiani disposti ad acquistare prodotti per la smart home nel 2015
C’è quindi un’apertura da parte del mercato, e tra le ragioni che vedono gli italiani più attenti e curiosi verso la smart home figurano due elementi decisamente importanti. Il primo è la sempre maggior facilità di utilizzo dei dispositivi; la seconda è il prezzo, che in alcuni casi demolisce i timori di chi creda che dare alla propria abitazione un adeguato corredo tecnologico significhi spendere un sacco di soldi.
A proposito di casi: la proposta D-LINK
Avevamo già visto come tra le aziende più attive in questo settore spicchi D-LINK,
che mette a disposizione il ventaglio di soluzioni raccolte sotto l’etichetta mydlink Home.
Al centro della smart home l’azienda di Taiwan mette l’interazione tra diversi tipi di sensori,
che azionano videocamere, prese elettriche, sensori di movimento, di rilevazione di fumo,
di perdite d’acqua, e sensori per porte e finestre.
Il corredo
Una prima espressione di intelligenza domestica riguarda la sicurezza. La casa è ciò che ci protegge, e a nostra volta vogliamo preservarla da intrusioni sgradite. L’evoluzione tecnologica ci ha portato ben oltre il classico sistema di allarme, e nel caso di mydlink Home parliamo di un corredo di dispositivi che ruota intorno a un hub. Abbiamo quindi:
- un hub di sistema (DCH-G020)
- un sensore per porte e finestre (DCH-Z7110)
- una sirena (DCH-Z510)
- una videocamera di sorveglianza (HD DCS-935)
- una smart plug (DSP-W215)
mydlink HOME: la visione d’insieme
L’hub è il cuore del sistema: grazie a lui tutti i componenti del kit si connettono alla rete integrandosi nel sistema. Il dispositivo include due porte USB e due porte Ethernet 10/100; supporta la connessione wifi a 2.4 Ghz.
La sirena, naturalmente, funziona da allarme. Può essere impostata su sei diversi segnali sonori e viene allertata dai sensori per porte e finestre quando questi rilevano un movimento.
Il sensore – che rileva anche la temperatura interna – dialoga con la smart plug, dispositivo fac-totum. È lei che dà i comandi ai vari apparecchi di casa (accende la luce, fa partire la musica) e manda le informazioni allo smartphone (che, vedremo, è lo strumento di comando del sistema.
La videocamera di sorveglianza – in risoluzione HD – consente anche registrazioni in ambiente notturna, poiché è dotata di un sensore a infrarossi con raggio di portata di 5 metri.
Gestire con un click: la app
La gestione del sistema è incentrata su un’app per smartphone e tablet: si chiama – ovviamente – mydilink Home ed è disponibile per sistemi operativi iOS e Android.
Il suo plus è nella facilità di gestione. Per aggiungere un dispositivo all’hub è sufficiente scansionarne il QR code, attuando una procedura molto veloce al termine della quale il dispositivo stesso è disponibile sull’interfaccia dell’app.
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