Se fino a qualche tempo fa l’elaborazione creativa degli spot pubblicitari veniva affidata esclusivamente alla mente umana, oggi assistiamo a un’incredibile convergenza tra creatività e tecnologia.

L’intelligenza artificiale, infatti, grazie alla sua capacità di apprendimento automatico e analisi avanzata dei dati, si sta imponendo come un alleato chiave nella progettazione e nell’ottimizzazione di spot pubblicitari, i quali vanno ben oltre la semplice persuasione.

Ed è proprio in questo scenario che stanno emergendo molte agenzie di comunicazione, le quali mirano ad usare l’AI per ridefinire il linguaggio pubblicitario in modo avvincente e rivoluzionario.

Waymark e il cortometraggio generato con DALL-E 2

Waymark è un’agenzia di Detroit che ha creato la prima piattaforma al mondo per la creazione di video in linguaggio naturale.

In un’intervista rilasciata ad ExplAInable – una newsletter americana dedicata all’AI – Josh Rubin e Stephen Parker, rispettivamente Creative Director ed Executive Producer di Waymark, hanno spiegato che l’azienda è nata inizialmente per costruire software e aiutare le persone a realizzare i propri spot pubblicitari.

Per molti anni lo hanno fatto in forma di template, poi negli ultimi due anni hanno investito molto nell’intelligenza artificiale, definita dai due creativi come una sorta di finto utente, in quanto contribuisce a facilitare l’accesso alla piattaforma grazie agli strumenti creativi che costruiscono un video per conto dell’utente.

Tuttavia, l’agenzia è balzata agli onori di cronaca grazie a The Frost, il cortometraggio generato da DALL-E 2, il modello di AI generativa creato da OpenAI e che sfrutta GPT-3.

Il video, infatti, introduce un mondo cinematografico mai visto prima, in quanto è stato realizzato interamente con immagini generate dall’intelligenza artificiale.

Come è stato creato The Frost?

Josh Rubin e Stephen Parker hanno iniziato a fare dei test che comprendevano cose diverse: after-effects, grana della pellicola, un po’ di movimento, giusto per capire come potevano dare vita alle immagini fisse e convertirle in video.

Poi tutto è partito dall’idea di Stephen Parker di unire Color Out of Space e At the Mountains of Madness, ma bisognava trovare una storia e dei personaggi.

Da qui hanno coinvolto tutto il reparto creativo, a cui hanno insegnato a usare DALL-E e a utilizzare una sorta di struttura di prompting che avevano messo a punto e che dava risultati consistenti.

Wunderman Thomspon e la campagna Subconsious Order

La Wunderman Thompson è un’agenzia di comunicazione di marketing globale, costituitasi nel 2018 in seguito alla fusione delle agenzie J. Walter Thompson e Wunderman.

Durante il Festival internazionale della creatività Leoni di Cannes 2023 – l’evento internazionale rivolto a chi lavora nel settore della pubblicità e nei settori relativi – ha vinto il premio Creative Commerce Grand Prix per la campagna Subconsious Order.

In questo caso l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per guidare gli utenti di Hunger Station, un’app di delivery dell’Arabia Saudita, nella scelta dell’ordine giusto.

L’obiettivo dell’azienda, infatti, era creare un meccanismo che aiutasse i suoi utenti a ridurre il tempo necessario per decidere che cosa mangiare.

Ad esempio, quando fissiamo un’immagine di pollo fritto, è perché ci piace il pollo fritto, ci piace il cibo fritto, o ci piace il pollo?

La Wunderman Thompson ha realizzato una tecnologia che, utilizzando la computer vision, consentie un tracciamento degli occhi molto accurato, in modo che possa funzionare sia sul desktop che sul telefono.

Sostanzialmente la computer vision traccia gli occhi dell’utente, mentre un’intelligenza artificiale di modellazione tematica aiuta a capire che cosa vogliono gli occhi.

Per farlo hanno usato, tra le varie piattaforme di AI, TensorFlow di Google e i pacchetti di Microsoft Azure.

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