Dopo Palermo, Catania. Anche l’altra grande città della Sicilia, infatti, punta con decisione a diventare una Smart City. A dirlo, senza girarci intorno, è un protocollo d’intesa che il Comune della città etnea ha siglato con Tim.
L’accordo è stato firmato dal sindaco, Enzo Bianco, e dal responsabile Business sales Sud di Tim, Claudio Centofanti, e ha un obiettivo: «Dare impulso allo sviluppo digitale del territorio e proiettare così la città etnea verso il modello di Smart City, con l’individuazione di servizi e soluzioni innovative adatte a soddisfare le sempre più specifiche necessità di tutti i soggetti pubblici e privati».
Si può dire che Tim sia davvero di casa a Catania: lì, infatti, ha sede il Joint Open Lab. Nato da una partnership con l’Università cittadina, si pone come polo di eccellenza nella ricerca, nell’innovazione e nello sviluppo di servizi Internet of Things applicabili in quattro in scenari:
- Smart City
- Smart AgriFood
- Smart Environment
- Industry 4.0
Cosa accadrà
In questi quattro scenari sono stati sviluppati i nuovi servizi digitali di monitoraggio ambientale e di supporto digitale alle aree verdi della città.
Questo significa che a Catania si potranno ottimizzare trasporti, mobilità urbana e sicurezza monitorando gli spostamenti di abitanti e visitatori. Oppure, si potrà stimare il numero di persone che partecipano agli eventi, o prevedere gli itinerari che i turisti presumibilmente seguiranno. O ancora, individuare le aree nelle quali proporre una particolare offerta turistica.
UN PASSO INDIETRO: IL PROGETTO CATANIA SMART CITY
I primi servizi
La sperimentazione «Smart CT2» vivrà una prima fase in cui saranno coinvolti
fino a un massimo di 100 cittadini.
A loro sarà data la possibilità di utilizzare nella vita di tutti i giorni le due applicazioni sviluppate da Tim e fornire riscontri precisi.
L’idea è di fare così di Catania un Living Lab partecipativo, per valorizzare la centralità del cliente.
Tra i primi servizi a essere implementati spicca «Bus as a Sensor (BaaS)». I mezzi di trasporto pubblici saranno dotati di un innovativo sensing node capace di raccogliere e aggregare, durante il servizio ordinario, dati provenienti da fonti di vario tipo:
- parametri di qualità dell’aria
- posizione ed affollamento del bus
- congestione del traffico
- buche nel manto stradale