Registrare diplomi e certificazioni con il sistema Blockchain è una sfida che può portare a una vera rivoluzione culturale. Quali sono i vantaggi della blockchain a scuola per la certificazione delle competenze?
Blockchain a scuola per certificare le competenze
Il titolo di studio non è più così importante come una volta. Durante i colloqui di lavoro valutano prima esperienze passate, hard skill e soft skill, competenze verticali e competenze trasversali, piuttosto che il corso di studi fatti.
Ovviamente questo tipo di competenze si acquisisce a prescindere dal corso di studi, attraverso corsi di formazione e esperienze formative extra che molto spesso rilasciano attestati di partecipazione o open badge, attestati digitali che al loro interno hanno metadati che descrivono il corso realizzato.
Il problema degli open badge è che la loro emissione non è gratuita. Negli ultimi tempi sta prendendo quindi sempre più piede la certificazione registrata tramite blockchain, che crea una sorta di registro ufficiale contenente i dati delle certificazioni consultabile da tutti gli enti ufficiali.
I vantaggi della blockchain a scuola
Per prima cosa la blockchain a scuola è una certificazione di qualità: grazie alla blockchain le università e i datori di lavoro possono verificare la veridicità delle certificazioni che lo studente ha inserito nel curriculum.
Il secondo vantaggio è che non verrà utilizzata esclusivamente per i diplomi, ma anche per le certificazioni delle competenze trasversali, le più ricercate dai datori di lavoro.
La blockchain potrà inoltre contribuire alla lotta contro i falsi titoli di studio e certificazioni. I certificati vengono inseriti nella blockchain attraverso un sistema di firme digitali crittografate, grazie al quale si potrà verificare se è stata effettivamente la scuola a caricare il diploma o il certificato.
Tutti questi aspetti permettono maggiore velocità dei processi amministrativi e più accessibilità ai documenti in formato digitale, agevolando il passaggio degli studenti da una scuola all’altra e il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Inoltre, come afferma l’Amministratore delegato di Blockchain Italia Pietro Azzara:
La standardizzazione di questa procedura potrebbe creare più trasparenza e chiarezza all’interno del Sistema Italia, garantendo la valorizzazione delle competenze ed agevolando aziende e studenti a creare rapporti sinergici
Blockchain nella scuola in Italia e nel mondo
Le certificazioni Blockchain a Malta sono già una realtà anche a livello legale, mentre sono state inserite in maniera sperimentale in Università come MIT di Boston, Holberton School di San Francisco e Imperial College di Londra.
Per quanto riguarda l’Italia nel 2019 l’Istituto d’Istruzione Superiore M. Ciliberto – A. Lucifero di Crotone ha iniziato a collaborare con l’azienda Blockchain Italia.io per la certificazione dei diplomi di maturità nella blockchain pubblica del protocollo permissionless di Ethereum.
Allo stesso modo a Roma l’Istituto Villa Flaminia ha collaborato con EY per creare diplomi di maturità digitali condivisibili attraverso un codice verificabile sempre tramite Ethereum.
Anche la LUISS Business School ha avviato negli scorsi anni la certificazione dei Master di secondo livello con EY Blockchain.
Blockchain non solo per le certificazioni
La blockchain a scuola durante il periodo di pandemia è servita anche nell’ambito della didattica a distanza.
Già da marzo 2020 infatti l’azienda blockchain svizzera Odem ha messo a disposizione gratuitamente la sua piattaforma educational, grazie alla quale seguire corsi online. Con qiesti corsi si ottiene una certificazione facilmente sincronizzabile con la piattaforma di digital learning utilizzata nella propria scuola.
Quali sono le previsioni future?
Grazie a questo tipo di validazione delle certificazioni i modelli tradizionali come l’esame di maturità potrebbero non essere più validi già a partire dai prossimi anni. Per l’ingresso nelle università e nel mondo del lavoro saranno le certificazioni ottenute a fare la differenza.
Con la blockchain ci troviamo davanti a una vera e propria rivoluzione del mondo scolastico. Si va oltre la burocrazia e i protocolli e si restituisce un’immagine più completa degli studenti, che verranno riconosciuti da università e datori di lavoro non solo in base al voto riportato sui loro diplomi e lauree.
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