I videoproiettori EPSON stendono un filo rosso
che unisce Pietrasanta a Gerusalemme
Cos’hanno in comune Pietrasanta e Gerusalemme? Molto più di quanto pensiamo.
In prima battuta, hanno in comune una grande tradizione storia e artistica. Di Gerusalemme è anche inutile parlare: è lì davanti a tutti, con radici che affondano ai primordi della nostra civiltà. Di Pietrasanta, invece, è bene ricordare quanto fosse nota già nel Rinascimento per le cave di marmo pregiato.
Da secoli gli artisti hanno guardato a quei blocchi di pietra con gli occhi di chi già vi indovinava un’opera d’arte da far nascere. Ieri erano Michelangelo, Bernini, Canova; oggi sono i nomi che fanno grande l’arte contemporanea.
Quella storia di uomini e pietre adesso è raccontata su quelle stesse mura grazie a EPSON.
LA MEMORIA DELLA PIETRA
Le «mura che parlano» sono, grazie a EPSON, ciò che accomuna Pietrasanta a Gerusalemme. Ma per capire bene il senso del progetto, dobbiamo rimanere in Toscana e parlare di La memoria della pietra.
Si chiama così, infatti, il progetto predisposto per narrare Pietrasanta e la sua storica capacità di attrazione per gli artisti da tutto il mondo.
Il progetto – realizzato nel 2012 e coordinato dalla società di comunicazione Mataeria – si è tradotto in un lavoro di raccolta e documentazione. Otto mesi, 50 luoghi, oltre 300 persone intervistate o fotografate da volontari degli istituti d’arte toscani: un’iniziativa pionieristica nel suo genere, condotta per mezzo di strumenti con i quali EPSON incontrava esigenze che al tempo esprimevano una sorta di avanguardia.
E poi marmisti, mosaicisti, lavoratori della creta e del bronzo, del ferro e del metallo, stampatori e orefici: tutti a raccontare perché la cittadina è davvero unica al mondo.
Tutto questo è diventato un racconto pubblico, restituito alla comunità da un’installazione di video-arte a cielo aperto
LE MURA CHE PARLANO
Le 46 video interviste e le 18 videoproiezioni che sono diventate i contenuti del progetto dovevano essere visualizzati su case, palazzi e chiese. L’area di proiezione superava talvolta i 100 metri quadrati.
Ciò ha richiesto videoproiettori con caratteristiche precise:
potenza, luminosità, fedeltà nella resa di colori e atmosfere.
Non ultimo, dovevano garantire sufficiente versatilità di installazione:
ogni luogo di proiezione era molto diverso dall’altro.
A «dare voce» a quei muri ha pensato EPSON.
SCRIVERE NELLA MEMORIA DELLA PIETRA
Sono stati 18 i videoproiettori installati nelle vie di Pietrasanta per raccontare voci e storie dei protagonisti sui muri antichi delle case e sulla facciata del Duomo.
«Abbiamo fornito 18 EB-1880, impiegati per le proiezioni più ravvicinate – dice Carla Conca, Business Manager Visual Instruments di Epson -. La resa luminosa e la precisione dei colori ci hanno permesso di raggiungere ottimi risultati non solo nei video documentaristici, ma anche in quelli poetici: ciò grazie anche alla elevata luminosità dei colori (Colour Light Output) pari a quella registrata sul bianco, che è caratteristica della tecnologia 3LCD Epson integrata nei nostri videoproiettori».
Per le installazioni più complesse sono invece stati impiegati i modelli EB-Z10000, messi in stacking per aumentare la potenza luminosa.
«La proiezione, di grandissimo fascino, era realizzata su uno schermo a semicerchio, come fosse una tenda tagliata a strisce che, posto all’inizio del famoso pontile di Forte dei Marmi, faceva da ideale o illusorio sipario di accesso allo spettacolo del mare della Versilia – prosegue Carla Conca –. Così, abbiamo scelto 3 EB-Z10000: i loro 10mila lumen e la precisione nella resa dei colori hanno reso indimenticabile l’effetto».
DALLA CITTÀ AL MUSA
La memoria della pietra continua ora al MuSA, il Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta.
I videoproiettori EPSON sono utilizzati per riportare quelle storie su teli che accolgono il visitatore nella sala, e attraverso i quali si può passare. Il racconto si inserisce all’interno di un’atmosfera rarefatta, dove video e arte si incontrano in un gioco di luci e riflessi.
Ed eccoci a Gerusalemme, dove le mura della Città Vecchia sono state illuminate con i videoproiettori da installazione laser Epson EB-L25000U, per uno dei più ambiziosi progetti audiovisivi mai realizzati in Israele.
Venti videoproiettori EB-L25000U sono stati sincronizzati tra loro per animare gli oltre 4.500 m² di superficie delle mura, affiancati da droni luminosi che disegnavano in cielo forme e frasi.
Il gioco di luci è stato ammirato tra Porta di Giaffa e i giardini Habonim. La potente e innovativa tecnologia di proiezione laser e dei droni ha raccontato la storia della città con immagini dai colori nitidi e brillanti, a dispetto di condizioni estreme come caldo e polvere.
Che storia vuoi vedere sulle mura della tua città?
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