Il mondo dell’automotive sta cambiando al passo della tecnologia. Non è più un mistero di come il sodalizio tra automobile elettrica e IoT stia rivoluzionando l’intero mercato. A certificarlo, come sempre, i numeri dei più importanti osservatori di mercato: nel 2018 due macchine su tre tra quelle immatricolate si potevano definire connesse, mentre nel primo trimestre 2021 sono state consegnate 727.000 auto elettriche, con un’impennata del 142% rispetto al primo trimestre 2020. Oggi non vi è dubbio che qualsiasi vettura abbia come elemento imprescindibile l’implementazione di soluzioni IoT; parallelamente la vendita di veicoli elettrici continua a gonfie vele. Cosa significa tutto questo? Che siamo definitivamente entrati nell’epoca della Smart Car, un nuovo mondo a quattro ruote dove software e IoT la fanno da padrone.
Smart Car e auto elettriche: intelligenza a favore dell’ambiente
La crescita dell’universo Smart Car sembra oggi inarrestabile. Secondo i dati offerti dall’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano il mercato delle automobili intelligenti ha toccato il valore di 1,2 miliardi di euro. Non solo, poco meno della metà dei veicoli circolanti (16,7 milioni) in Italia si possono definire “connessi” alla rete. Buona parte di queste vetture inoltre è di natura elettrica. Solo da gennaio a marzo 2021 in Europa sono state consegnate 200.000 unità, in Cina quasi 400.000.
Dal punto di vista Smart al momento le aree di maggior interesse per i produttori restano le classiche sezioni GPS/GPRS, utili per la localizzazione e la valutazione dei parametri di guida. La continua evoluzione tecnologica però sta creando un mercato di automobili native connesse, ovvero create sfruttando la connessione fin dai primi vagiti produttivi. Grazie all’utilizzo di specifiche SIM o del bluetooth la connessione diventa l’elemento fondante e imprescindibile di ogni automobile in costruzione.
Il futuro dell’automotive parla la lingua dell’IoT
Sempre secondo l’Osservatorio IoT del Policlinico di Milano il settore Smart Car rientra tra i mercati IoT che nel prossimo futuro registrerà notevoli balzi in avanti, tallonato da universi già “abituati” ad accogliere soluzioni di Internet of Things, come Smart Home, Industria 4.0 e Smart Metering. A spingere il mondo Smart Car ci sarà sia il crescente interesse degli utenti, la maggiore richiesta di sicurezza e alcuni adempimenti normativi, sulla falsariga dell’eCall, elemento oggi obbligatorio che consente di allertare automaticamente i servizi di soccorso quando si verifica un incidente.
Smart Car: quali sono le tecnologie?
Quando si discute di Smart Car spesso si fatica a comprendere a pieno il significato e l’importanza delle nuove tecnologie. Ecco allora che proviamo ad elencare alcune delle soluzioni che oggi si rivelano fondanti per un’auto connessa:
– Guida autonoma e assistita: nell’immaginario comune la guida autonoma è senz’altro un elemento iconico per associare l’auto alle nuove tecnologie. La realtà industriale automobilistica conferma questi pensieri ed ormai da tempo lavora sui sistemi ADAS, sistemi di assistenza alla guida. Si parla nel dettaglio di dispositivi in grado di allertare quando ci si avvicina ad un altro veicolo e si varca per errore la carreggiata oppure di segnalare la presenza di altri veicoli non visibili al guidatore.
– I servizi connessi: in molte automobili già in commercio è già possibile apprezzare la varietà dei servizi di connessione implementati. Si va dal monitoraggio dei componenti come le gomme e la gestione del carburante (in ottica di risparmio) fino alla manutenzione preventiva di elementi come i parametri di motore.
– Smart speaker: sulla falsariga della rivoluzione Smart Home, con l’affermazione di assistenti vocali come Alexa e Google Home, gli smart speaker si stanno diffondendo anche sulle automobili. Cosa cambierà per i guidatori? Semplice, si potrà comunicare con la propria autovettura con la voce, esattamente come si fa nelle case connesse.
I software sono al centro dell’auto connessa
E’ chiaro che in questo contesto cambia interamente la concezione dell’automobile, fin dalle sue prime fasi produttive. Se prima una vettura era composta da più unità hardware e veniva arricchita con (eventuali) elementi software, ora i software diventano il cuore dell’automobile stessa, l’embrione da cui poi sviluppare l’intera vettura, possibilmente elettrica.
Le case automobilistiche dal canto loro si stanno già organizzando per abbandonare l’idea classica che vuole la produzione hardware interna e quella software affidata a terzi. Molti players integreranno nella loro catena produttiva un’area interamente dedicata al software che, non solo si dedicherà allo sviluppo di soluzioni IoT, ma diventerà la base da cui partire per la produzione.
Software e Smart Car: alcuni esempi
In questo rinnovato contesto alcuni grandi costruttori hanno già rivisto le proprie strategie operative. In primis Wolkswagen, che per i propri veicoli elettrici Id ha previsto un aggiornamento annuale del software. Una scelta inevitabile, visto che le stime della stessa società tedesca parlano di circa 500.000 veicoli Id connessi in circolazione nei prossimi 2 anni.
Ovviamente non c’è solo il colosso di Wolfsburg a rivedere i propri piani industriali in favore del software. Mercedes e Renault, ad esempio, hanno iniziato percorsi specifici per la produzione “in casa” dei componenti software, con il marchio francese che addirittura ha creato una “Software Republique” coinvolgendo grandi brand dell’Hi-Tech come Athos, ST e Thales.
Non da meno Stellantis, il gruppo che dirige le diverse case automobilistiche che appartengono a PSA (Citroen, Peugeot, Opel e altre) e FCA (Fiat, Chrysler, Lancia, Jeep e altre). Nel dettaglio il gruppo presieduto da John Elkann ha stretto una partnership con l’azienda taiwanese Foxconn per lo sviluppo di sistemi di infotainment per autovetture, strettamente legate all’utilizzo della connessione 5G.
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