Il mercato italiano dell’IoT registra una crescita continua. Nel 2024 ha raggiunto un valore di 9,7 miliardi di euro, in aumento (+9%) rispetto all’anno precedente. Oggi, sei italiani su dieci hanno un dispositivo IoT in casa, mentre otto grandi aziende manifatturiere su dieci hanno avviato almeno un progetto Industrial IoT in Italia.

Sono alcuni dei dati presentati dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, che mette in luce la pervasività delle soluzioni IoT: attualmente si contano 155 milioni di oggetti connessi in Italia attivi, ovvero 2,6 per ogni abitante. Praticamente tutti gli ambiti sono in crescita, dalla smart car, primo per fatturato (1,66 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al 2023) allo smart asset management (360 milioni di euro, +9%). Tra di essi, c’è anche il mercato delle soluzioni per la smart home (900 milioni di euro, +11%).

In dieci anni, il valore dell’IoT è quintuplicato

Nel giro di dieci anni, il mercato italiano dell’IoT è cresciuto di ben cinque volte: valeva 2 miliardi nel 2015, ne vale quasi dieci nel 2024. La crescita del 9% registrata è poco sotto il valore globale (+12%).

Negli ultimi cinque anni, il comparto Internet of Things a livello nazionale si è consolidato in ambito consumer, industriale e pubblico. Oggi il 59% degli italiani possiede almeno un oggetto smart in casa, rispetto al 42% di cinque anni fa. Inoltre, l’80% delle grandi aziende manifatturiere ha almeno una soluzione di Industrial IoT, rispetto al 66% del 2019; il 65% dei comuni italiani ha avviato almeno un progetto Smart City sul territorio, mentre 5 anni fa questa percentuale era pari al 42%.

L’IoT conferma il suo ruolo di traino del mercato digitale, che raggiunge gli 81,4 miliardi di euro.

Mercato italiano dell’IoT: i settori più rappresentativi

Per quanto riguarda i vari comparti del mercato italiano dell’IoT, come detto, al primo posto ci sono i veicoli connessi, che continua a crescere. Su un parco circolante di 40,6 milioni di auto, sono 17,7 milioni quelle connesse. Di queste, quasi un terzo (5,6 milioni) risultano nativamente connesse. Nell’analisi di questo comparto, si mette in evidenza l’apertura dei consumatori nei confronti dell’evoluzione tecnologica: il 45% dei consumatori sarebbe disposto a pagare un prezzo aggiuntivo per le funzionalità smart; il 61% si dichiara disponibile a condividere i dati di guida e di mobilità per ottenere servizi a valore aggiunto.

Il comparto smart building si posiziona al terzo posto, con 1,37 miliardi e una crescita contenuta (+6%). rispetto al 2023. La riduzione degli incentivi (in particolare il Superbonus) ha rallentato il mercato specifico, che si suddivide tra soluzioni di videosorveglianza (45%), gestione dei consumi energetici (35%) e altre apparecchiature.

Sul tema della casa connessa piace: quasi un terzo (29%) dei consumatori pagherebbe di più per una casa “intelligente”. La smart home (comparto da 900 milioni, con una crescita dell’11% rispetto al 2023) ha le potenzialità per alimentare il mercato immobiliare.

Il consumatore è sempre più consapevole

Nell’analisi dell’Osservatorio sul mercato italiano dell’IoT si evidenzia la crescita di maturità del consumatore, sempre più attirato alle soluzioni connesse e digitali. L’81% utilizza spesso funzionalità smart (in crescita del 18% rispetto al 2023); il 34% ha attivato servizi aggiuntivi (+22%); il 32% intende acquistare oggetti smart nei prossimi tre anni.

Il futuro dell’IoT

Cosa riserva il futuro anche per il mercato italiano dell’IoT? Innanzitutto, aumenterà l’integrazione con l’intelligenza artificiale e la valorizzazione dei dati raccolti dai dispositivi IoT. C’è poi l’espansione delle reti 5G e l’arrivo del 5G-Advanced, con nuove funzionalità e le prime soluzioni che aprono la strada al lavoro di sviluppo del 6G. Si farà spazio la connettività satellitare, aprendo a nuove possibilità trasversali. In ambito industriale è da segnalare l’integrazione col digital twin, il cui mercato mondiale è in decisa crescita, con un valore al 2024 pari a 23,4 miliardi di dollari.

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