Semafori e aria pulita: Manchester e Birmingham sempre più smart
Dici Manchester e pensi al calcio: United e City, le squadre locali, sono i simboli più noti di una città rinata dopo la crisi industriale degli anni ’80. Dici Birmingham e, ancora, pensi al calcio: d’antan, quando proprio negli anni ’80 l’Aston Villa dominava in Inghilterra e un Europa. Difficile pensare a loro come due Smart Cities. Eppure, lo sono.
I semafori di Manchester
Parlare di smart mobility non significa concentrarsi solo su auto elettriche, car o bike sharing, gestione delle ZTL o aree simili. Si può essere smart in mobilità anche solo con i semafori, rendendoli più intelligenti. O, se non altro, più efficienti.
È quanto sta facendo Manchester cambiando l’illuminazione del «rosso». Dietro al segnale d’attesa, al momento, c’è una classica lampadina al tungsteno. Tecnologia datata, consumi alti, durata bassa: tre elementi che hanno spinto la municipalità a varare un programma di nove mesi per sostituire quelle lampade con dei LED.
I semafori da aggiornare sono circa 500, e avranno luci che saranno sostituite in media ogni sette anni. Ciò consentirà di evitare il cambio di circa 950 lampade ogni anno, con un risparmio tra una sostituzione e l’altra di circa 50mila sterline.
L’aria di Birmingham
ZTL a valore aggiunto
Anche nella città delle Midlands l’era della massima espansione industriale sia finita da un pezzo; tuttavia, la qualità dell’aria è ancora da migliorare. Il consiglio comunale ha quindi deciso di intervenire con una misura classica: creare zone vietate ai mezzi più inquinanti, come vecchi bus, furgoni o pullman. E vecchie auto, ovviamente.
Il passo decisivo per l’attuazione del piano è capire la natura dei mezzi che circolano a Birmingham. Per farlo, nei punti nodali del traffico saranno installate le cosiddette ANPR Cameras; l’acronimo sta per Automatic Number Plate Recognition, ovvero lettura automatica della targa.
Insomma, né più né meno del sistema con cui nelle ZTL di casa nostra vengono identificate le targhe delle auto in entrata, per verificare se hanno i diritti di accesso e, nel caso, applicare la tariffa di ingresso (o la multa). In questo caso, però, i dati raccolti serviranno per capire l’impatto delle vetture sull’aria: quante polveri sottili rilasciano, quanto quindi sono inquinanti e cosa fare per arrivare all’obiettivo. E cioè aree a inquinamento zero entro il 2020.
Il partner tecnologico
Oltre al risparmio di denaro pubblico e alla voglia di diventare città più smart, Manchester e Birmingham hanno un ulteriore tratto comune: il partner tecnologico. Si tratta di Siemens, che svilupperà le soluzioni in entrambe le città inglesi.
Quanto è smart muoversi nella tua città?