Sapete che anche un acquario può minacciare la sicurezza di un’azienda? Sì, quello dove magari nuotano placidi i pesciolini tanto simili a Nemo e ai suoi amici. Quell’acquario e la sua portata minacciosa non sono le visioni di uno scrittore di romanzi distopici, ma una realtà effettiva.

Lo racconta il Business Insider dello scorso aprile, dove si è letto di un gruppo di hacker capaci di entrare in rete attraverso il termometro IoT dell’acquario di un’azienda. Aperta quella porta, hanno rintracciato il database dei clienti e, sempre attraverso il termometro, lo hanno estratto e portato nel loro cloud.

Un mondo difficile

L’episodio lascia sbalorditi, e fa capire quanto diffusa – anche laddove proprio non si pensa ci possa essere – sia la minaccia ai sistemi di cybersecurity. Ogni mese, dice un rapporto curato da McKinsey, vengono create e messe in rete circa 5 miliardi di nuove minacce. Il costo medio di un singolo incidente sulla violazione dei dati è di 4 milioni di dollari. L’81% delle violazioni riguarda il furto di password.

A ciò si aggiunge anche una dose di maldestria in chi proprio te l’aspetti, come i dirigenti aziendali: sempre McKinsey ci dice che l’87% di quei profili ha ammesso di aver incidentalmente trafugato dati aziendali.

L’urgenza di una sicurezza totale

La minaccia è ovunque, e come abbiamo visto è più che capillare. Tuttavia, possiamo definire il mondo IT da proteggere come se fosse composto da quattro “continenti”. E cioè:

  • I dati: come proteggerli, come evitare la loro divulgazione da un dispositivo disperso, come conformarsi alle norme vigenti?
  • I dispositivi: come ritrovare quel dispositivo perduto, come evitare che sia compromesso?
  • L’identità: come evitare la violazione delle password, come rendere il più semplice possibile una procedura di autenticazione?
  • La vita online: come garantire una connessione sicura, come tenere lontani malware e affini?

La risposta di Lenovo

Quelle appena viste sono solo una parte delle domande innescate dall’esigenza di una protezione totale. Ad esse e ad altre dà una risposta Lenovo con ThinkShield. Si tratta del portfolio sicurezza più completo sul mercato, attivo lungo l’intero ciclo di vita del dispositivo. In sintesi, uno scudo protettivo che lavora dal momento dello sviluppo a quello della durata in uso, passando per la supply chain.

Le funzionalità di security realizzate da Lenovo sono integrate nei dispositivi. Sul fronte dei dati, per esempio, è disponibile un filtro ePrivacy (su ThinkPad T480s) capace di bloccare il sistema quando rileva la presenza di sguardi indiscreti. Sul versante dell’identità, invece, sono state sviluppate 8 modalità di autenticazione, che contemplano soluzioni ormai familiari (password e pin) e altre più innovative (geo-fencing, riconoscimento facciale, chip fingerprint capace di rilevare anche impronte digitali false). Su tutti i ThinkPad è poi attivato il sistema FIDO, che blocca la password sul dispositivo senza inviarla ai server quando si fa log in in un social network o in altri siti in cui ciò è richiesto.

L’ambito online è protetto a partire dalla rete wi-fi, dove un agente locale controlla i dettagli sui punti d’accesso per rilevare comportamenti vulnerabili, analizza i rischi locali e informa gli utenti di attività sospette nel punto di accesso. Bufferzone, poi, offre un endpoint a sicurezza avanzata per bloccare ogni tipo di malware.

Per tutte le informazioni su ThinkShield Lenovo, clicca sull’immagine e naviga nel sito dedicato

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