Parlare di intelligenza artificiale (IA) applicata al lavoro solleva sempre discussioni più o meno accese: c’è chi supporta la sua portata avanguardista sostenendo che senza saremmo ancora all’età della pietra e chi, invece, teme possa essere l’inizio di un nuovo Matrix.

La verità, come sempre, sta nel mezzo, soprattutto se parliamo del binomio intelligenza artificiale-lavoro: sicuramente l’intelligenza artificiale ha soppiantato alcuni lavori, ma al contempo ha creato altrettante opportunità che hanno dato vita, di fatto, a lavori che 5 o 10 anni fa manco esistevano.

Goldman Sachs e i 300 milioni di lavoratori sostituibili dall’IA

In The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth, il report realizzato dalla più grande banca d’affari statunitense Goldman Sachs, è emerso che nei prossimi anni il 18% del lavoro a livello mondo potrebbe essere svolto dall’intelligenza artificiale.

Più nel dettaglio, gli esperti della Goldman Sachs hanno affermato che i due terzi dei posti di lavoro attuali “sono esposti a un certo grado di automazione dell’IA” e che “fino a un quarto di tutto il lavoro potrebbe essere svolto completamente dall’Intelligenza artificiale”.

Questo significa che nel prossimo futuro, circa 300 milioni di lavoratori – i cosiddetti colletti bianchi, per lo più – potrebbero essere sostituiti dalle automazioni dell’IA.

Ovviamente, l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro avrà ripercussioni maggiori sulle economie avanzate, proprio perché vedono una più ampia concentrazione di colletti bianchi rispetto ai Paesi in via di sviluppo.

Le professioni messe a rischio: ecco quali sono

Sempre il rapporto di Goldman Sachs mostra come i lavori più colpiti saranno per il 46% quelli amministrativi e per il 44% quelli legali.

Seguono a ruota le professioni legate all’architettura e all’ingegneria (37%), alle scienze biologiche, fisiche e sociali (36%), al commercio e alla finanza (35%) e all’informatica e alla matematica (29%).

I lavori ad alto sforzo fisico come l’edilizia, la produzione e il trasporto, invece, saranno toccati molto poco dall’intelligenza artificiale.

Tuttavia, come ogni innovazione tecnologica che ha soppiantato alcune mansioni per poi dare luogo a una crescita dell’occupazione nel lungo periodo, anche l’intelligenza artificiale non fa eccezione.

I nuovi lavori creati dall’intelligenza artificiale

Già nel 2018 il World Economic Forum sosteneva che il 65% dei bambini iscritti alla scuola primaria avrebbe fatto un lavoro che ancora non esiste.

E tra queste profession, come ha dimostrato una ricerca realizzata da indigo.ai – una startup che supporta le aziende nel comunicare con i propri utenti attraverso l’AI – ben 5 saranno strettamente legate all’intelligenza artificiale.

  1. Il Conversation Designer (o il designer della Conversazione), che si occupa di progettare il flusso e i contenuti della conversazione con l’aiuto dell’intelligenza artificiale – per lo più attraverso assistenti vocali e chatbot.
  2. Il Prompt Designer: il prompt consiste in un insieme di comandi (testuali) che un utente utilizza per chiedere a un’IA di scrivere un testo o creare un’immagine. Il Prompt Designer, quindi, si occupa di includere tutte le caratteristiche che guideranno l’IA a produrre il contenuto desiderato da un utente, proprio come questo l’aveva immaginato nella sua testa.
  3. L’Artificial Intelligence Ethicist, ossia l’esperto di AI Ethics che si assicura che lo sviluppo di tecnologie AI sia responsabile e che segua un sistema di principi e tecniche morali.
  4. Il Data Labeling Specialist, letteralmente lo specialista dell’etichettatura dei dati, che si occupa di identificare i dati non elaborati (ad es. immagini, file di testo, video) e aggiungervi una o più etichette per specificare il contesto per i modelli, consentendo al machine learning di fare previsioni accurate.
  5. I giardinieri che conversano con le piante, in quanto in futuro le conversazioni potranno essere estese anche all’interazione con altre specie viventi, ad esempio grazie a specifici e innovativi sistemi di traduzione simultanea tra i due linguaggi.

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