Stampare meno, e vivere meglio. Da anni si crede che la riduzione delle stampe dei documenti sia uno dei modi più semplici ed efficaci per aiutare la tutela dell’ambiente naturale. E da anni questo concetto viene diffuso in modo capillare, anche in situazioni lontane dall’ambiente lavorativo: si pensi agli avvisi sullo scontrino quando si fa un prelievo al bancomat. Quando poi bisogna stampare, si può farlo in modo sicuramente più efficace. Anche rovesciando luoghi comuni, come quello che vuole la tecnologia laser più efficiente dell’inkjet. A riguardo, Epson ha diffuso un po’ di numeri utili per capire quanto questa idea debba essere rivista. E infatti:

  • La tecnologia inkjet consente di ridurre le emissioni di CO2 fino al 92% rispetto al laser
  • Il consumo energetico si riduce fino al 96%
  • La produzione di rifiuti e scarti fino al 94%

Make the switch

A quei numeri Epson ne ha aggiunti altri, calcolati sull’ipotesi che ogni azienda adotti le stampanti inkjet per l’ufficio. Il risultato è il seguente: riduzione delle emissioni di CO2 in quantità pari a quelle assorbite da 4,3 milioni di alberi; risparmio energetico capace di incontrare il fabbisogno di 95 mila famiglie; 19 mila tonnellate di rifiuti in meno ogni anno.
È su queste basi che Epson ha quindi dato vita alla campagna «Make the switch», un invito al mondo delle aziende a cambiare approccio sul tema, e di cui abbiamo parlato qualche post fa.

Epson

Un impegno a lungo termine

«Make the switch» è un tassello del ben più ampio mosaico che l’azienda giapponese sta costruendo per attuare al meglio le pratiche di responsabilità sociale d’impresa. Sostenibilità ambientale e riduzione dei costi sono aspetti chiave della politica aziendale Epson, che s’è data un calendario di azioni in vista di un traguardo a lungo termine. I passaggi segnano il programma «Environmental Vision 2050», incardinato intorno a un obiettivo importantissimo: ridurre del 90% le emissioni di CO2 durante l’intero ciclo di vita di prodotti e servizi entro quell’anno.

Proprio il ripensamento del ciclo di vita dei prodotti è strategico nell’attuazione di «Environmental Vision 2050»: dalla progettazione iniziale fino al processo di riciclo, infatti, tutti i prodotti Epson sono sviluppati secondo un approccio che mira a preservare l’ambiente. Si tratta di una strategia chiave che l’azienda mette alla base della sostenibilità ambientale a ogni livello: in azienda, negli uffici e nelle case dei cittadini. Ciò avviene attraverso la definizione di obiettivi concreti per le specifiche ambientali da raggiungere in fase di pianificazione del prodotto; inoltre, Epson ha introdotto un processo di progettazione per l’ambiente (DfE, design-for-environment) per la valutazione dei risultati ottenuti durante e dopo la fase di progettazione. I principi del design, per esempio, prevedono l’eliminazione delle sostanze nocive per l’ambiente.

L’impegno di Epson è rivolto anche al miglioramento della logistica, all’ottimizzazione del sistema di gestione delle acque reflue, delle sostanze nocive, e, più in generale, alla gestione dei rischi ambientali. Un ruolo importante è giocato da ogni Business Unit, che stabilisce i propri piani d’azione e i controlli interni delle proprie prestazioni mettendo poi in atto eventuali azioni correttive. Tutto ciò in base a quanto definito dal sistema di gestione ambientale in essere.

La fase del riciclo
Per Epson è decisivo che clienti e partner possano riciclare i prodotti al termine del loro ciclo di vita. Per farlo nel modo più efficace, è stata pensata una strategia che si applica fin dalle prime fasi di progettazione dei prodotti. E per i consumabili (per esempio le cartucce), è previsto un programma di raccolta per la restituzione dei pezzi esausti alla casa madre.

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