Le aziende manifestano l’esigenza di avere infrastrutture sempre più agili. La trasformazione digitale ha reso necessario creare modelli organizzativi che siano flessibili e rapidi, in grado di rispondere velocemente ai nuovi paradigmi del business. In questo contesto ha acquisito sempre maggior importanza il cloud, ad oggi l’unica soluzione in grado di governare al meglio i nuovi strumenti digitali. Le aziende si sono così avvicinate con convinzione al mondo cloud, sperimentando soluzioni ibride, pubbliche e private. Ma come capire quale tra queste è la più adatta alla propria realtà?
Cloud Computing: la nuvola in espansione
Ormai è chiaro che il Cloud Computing sia la strada prescelta dalle aziende che optano per l’innovazione digitale. Questa soluzione consente di ottenere vantaggi considerevoli in termini di scalabilità, di risparmio e di flessibilità operativa. A certificare la solidità del Cloud anche numerose statistiche riportate da diverse riviste di settore, come per esempio quella di Report Linker. Secondo la famosa agenzia di reporting il mercato globale del Cloud segnerà un valore di 623,3 miliardi di dollari nel 2023, con un incremento annuale del 18%. Dati assolutamente positivi che probabilmente andrebbero rivisti all’eccesso dopo l’esplosione dello Smart Working dopo la pandemia.
Cloud per le aziende: ibrido, privato o pubblico?
Grazie al Cloud le aziende oggi possono sfruttare la rete per accedere a risorse condivise, come possono essere specifiche applicazioni, server, network, storage e altro ancora. La forza della nuvola è quella di permettere l’accesso da qualsiasi postazione e soprattutto nel momento desiderato dall’operatore. Ma cosa considerare per scegliere la migliore soluzione per la propria realtà tra hybrid, private e public cloud?
Cloud privato
Il Cloud privato è un’infrastruttura riservata ad una singola azienda. La gestione è riservata all’azienda stessa oppure ad un fornitore esterno. Questa soluzione è perfetta per imprese e organizzazioni di grandi dimensioni che hanno bisogno di un’ambiente ad alto livello di sicurezza. Grazie al private cloud è possibile apportare un’elevata personalizzazione sugli hardware, sulle protezioni e sulla gestione dei singoli dati. Essendo un’infrastruttura da progettare in fase iniziale potrebbe però non offrire grandissima flessibilità successivamente. Scegliere un cloud privato ovviamente richiede un forte investimento iniziale e per questo è la soluzione ideale per aziende di grandi dimensioni, disponibili a spese consistenti.
Cloud pubblico
Il vantaggio primario del cloud pubblico è l’aspetto economico. Si tratta infatti di un’infrastruttura basata sul pay-as-you-go, ovvero il pagamento solamente di ciò che viene utilizzato. Questa scelta azzera l’investimento iniziale (al contrario del private) e le eventuali spese di manutenzione. Il public è una strada estremamente flessibile, che può essere scalata a seconda delle esigenze aziendali. Questa modalità di cloud è consigliata ad aziende che hanno un’operatività variabile, quindi legata ad apici di utilizzo spesso imprevedibili. Si pensi in tal senso agli eCommerce, che registrano picchi di attività in determinati periodi dell’anno. Per quanto riguarda la sicurezza è tutto legato alla scelta del provider, che deve essere estremamente oculata.
Cloud ibrido
Il cloud ibrido è, come si intuisce, un compromesso tra cloud privato e cloud pubblico. In questa soluzione convergono infrastrutture private e infrastrutture pubbliche. Nelle prime vengono solitamente inseriti quegli asset per cui si necessita di maggiore sicurezza (come i dati sensibili) mentre nel pubblico possono essere allocati quelli con minor rischio. Si tratta di una soluzione estremamente flessibile, che consente anche di trasferire gli asset da un’ambiente all’altro. L’ibrido è forse la strada che in futuro prenderanno molte aziende, ma per una perfetta gestione dell’infrastruttura è necessaria una formazione professionale di alto livello.
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