Se Elon Musk – CEO di Tesla e uomo più ricco del mondo con un patrimonio di quasi 190 miliardi di dollari – parla di criptovalute, tutto il mondo parla di criptovalute.
Se poi Elon Musk decide di investire 1.5 miliardi in Bitcoin, le quotazioni in borsa lievitano come mai prima d’ora – qui la quotazione e il grafico in tempo reale – e il valore di un bitcoin arriva al suo massimo storico superando i 50 mila dollari (in Europa quindi aumenta il bitcoin a euro 42.746).
Il mercato delle criptovalute e dei Bitcoin non può più essere limitato al dark web: bisogna conoscere che cosa sono, come avvengono le transazioni e come si estraggono attraverso il processo mining.
Cosa sono i Bitcoin?
I Bitcoin sono criptovalute, ossia monete virtuali che gli utenti conservano in portafogli virtuali (virtual wallets): non vengono quindi stampate come le banconote tradizionali, ma vengono create virtualmente attraverso i computer.
Sono monete decentralizzate, ovvero non ci sono banche, organizzazioni o società che le controllano e ne gestiscono i flussi e il valore: quindi niente commissioni e niente rischi di attacchi informatici che sottraggono numeri e codici di carte di credito.
Oltre ai Bitcoin, le criptovalute con una capitalizzazione di mercato significativa sono anche Ethereum, Litecoin, Ripple e Stellar.
Come nascono i Bitcoin?
Il fatto che siano monete virtuali e decentralizzate ha a che fare con le loro origini. Le criptovalute nascono infatti nel cosiddetto Dark Web.
Il Dark web, sottoinsieme del Deep Web, è la parte di Internet non visibile ai motori di ricerca in cui gli utenti cercano il maggiore anonimato possibile, soprattutto per compiere attività illegali (commercio di droga, armi, terrorismo etc.).
Satoshi Nakamoto (nome di fantasia che fino a oggi ha garantito l’anonimato agli inventori della valuta), proprio per realizzare un nuovo sistema di valuta elettronico senza controlli da parte di autorità centrali, ha creato nel 2008/2009 la criptovaluta più famosa al mondo: i bitcoin.
Come funzionano le transazioni su Bitcoin?
I Bitcoin – il cui simbolo è ฿ e nei mercati vengono indicati come BTC o XBT – funzionano sulla base di un protocollo peer-to-peer.
Avete presente i sistemi utilizzati per scaricare e condividere i file online, dove i file sono conservati su più computer connessi alla rete e tra loro? Ecco, questa è la tecnologia peer-to-peer su cui si basano anche i Bitcoin.
Ogni utente di Bitcoin è connesso con tutti gli altri e detiene una copia di un registro digitale condiviso di dati chiamato blockchain (catena di blocchi).
La blockchain registra cronologicamente le transazioni all’interno di “blocchi” di dati, collegati fra loro da un sistema crittografato, e ogni nuovo blocco registrato viene inserito all’inizio della catena di dati.
Ogni transazione è identificata sia da una chiave pubblica – che identifica il ricevente e che è usata da tutti i dispositivi del sistema per verificare l’operazione – sia da una chiave privata, che serve agli utenti coinvolti ad autorizzare la transazione.
Cosa significa “minare” i Bitcoin?
Il controllo delle transazioni più recenti e la loro successiva aggiunta in nuovi blocchi nella blockchain prende il nome di “mining” (estrazione).
Sostanzialmente accade questo: per attuare una transazione di nuovi bitcoin, gli utenti devono confermare la transazione stessa attraverso dei calcoli matematici. In questo modo la valuta rimane attiva e sicura.
Quando c’è una nuova transazione i miners provano a risolvere il problema crittografico trovando l’unico numero in grado di confermarlo: una volta trovato, si può aggiungere la transazione alla blockchain.
Il primo che risolve il problema invia la soluzione agli altri nodi della rete, che la confermano: a quel punto riceve il premio in bitcoin.
Come si estraggono i Bitcoin?
Più un utente contribuisce al sistema in termini di potenza di calcolo, più è probabile che riceva in cambio bitcoin. Quindi per partecipare attivamente alle operazioni di mining, e guadagnare, non basta un semplice computer.
Serve una quantità enorme di schede video che, grazie alla loro potenza, possono aumentare a dismisura il guadagno giornaliero di bitcoin. Ed è per questo che le più recenti schede video AMD e Nvidia sono introvabili.
In più, la potenza consuma moltissimo – ad oggi i processi di estrazione consumano annualmente più energia di interi stati come l’Irlanda e circa lo 0,8% dell’energia consumata negli Stati Uniti – e per preservare le performance delle schede video c’è bisogno di un ingente sistema di ventilazione e di raffreddamento.
Come si calcola il valore dei Bitcoin?
Come qualsiasi mercato finanziario, il valore è dettato dalla domanda e dall’offerta. In particolare, i fattori che influenzano maggiormente i prezzi delle criptovalute sono:
- Il numero totale delle unità prodotte. Nel caso specifico dei Bitcoin è prestabilito: ne verranno emessi fino a 21 milioni, poi basta.
- Capitalizzazione di mercato, ovvero il valore di tutte le valute in circolazione e la percezione degli utenti sugli sviluppi futuri del mercato
- Integrazione, ossia la capacità della criptovaluta di integrarsi all’interno di un sistema di pagamenti preesistente, come ad esempio l’e-commerce
L’aumento di valore avuto negli ultimi anni è dovuto anche e soprattutto allo “sdoganamento” del Bitcoin, prima associato a transazioni al limite della legalità, da parte della borsa di Chicago, che ha permesso di scambiare titoli futures – contratti che danno agli investitori la possibilità di scommettere sul valore di qualcosa.
Posso fare acquisti in Bitcoin?
Sì certo, ma non dappertutto. Si possono comperare Bitcoin su molti siti, primo fra tutti Coinbase, e acquistare negli esercizi commerciali inseriti nel sistema (qui per vedere tutte le aziende e gli esercenti che li accettano).
Tra coloro che più accettano questa moneta troviamo bar, negozi di elettronica, boutique, librerie e grandi magazzini, ma va da sé che la fetta più importante di queste transazioni appartiene al mondo e-commerce.
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