Si sente spesso parlare di software open source e della sua importanza. Ma non sempre per i non esperti è semplice comprendere il significato di questa definizione. In questo articolo proviamo ad analizzare nel dettaglio cos’è, quali sono le sue caratteristiche e i vantaggi della sua applicazione.
Cos’è il software open source
Un software open source è un programma dotato di un “codice sorgente” rilasciato con una licenza particolare, che lo rende modificabile e migliorabile da chi lo utilizza. Ecco allora che un privato, un’azienda o un ente pubblico può avvalersi di un software open source e modificarlo a seconda delle proprie esigenze.
Per “codice sorgente” ci si riferisce ad un testo di un algoritmo che un programmatore scrive in uno specifico linguaggio di programmazione. Il codice sorgente permette quindi l’esecuzione del software. Se tale codice sorgente è dotato di licenza modificabile consente all’utilizzatore del software di poter variare le sue caratteristiche a seconda delle proprie necessità.
Il software open source non è per forza gratuito
Nell’immaginario comune spesso si tende a fare un po’ di confusione riguardo alle caratteristiche di libertà e gratuità. Il fatto che un software sia liberamente modificabile non significa che sia per forza gratuito. Un software open source, nel dettaglio, è un programma nel quale si può disporre gratuitamente del codice sorgente. È quindi il codice sorgente ad essere modificabile in modo gratuito.
Differenza tra software libero e open source
Questo fraintendimento è strettamente legato alla storia del software libero, che vide i suoi primi vagiti nella cultura hacker degli anni ‘70. Quando vennero creati questi software “liberi”, per “libero” si voleva sottolineare che i diritti finali degli utenti sul programma erano liberi, ma non che il software stesso fosse acquistabile gratuitamente. La politica di costo sul software non è collegata né alla definizione di “software libero”, né a quella di “open source”.
Anzi, entrando più nel dettaglio, sussistono anche differenze importanti tra “software libero” e “open source”. Un software open source può essere modificato liberamente, per esigenze personali, senza che nessuna controparte ne venga informata, nemmeno chi ha ceduto il software. Limitazione che invece esiste nei software liberi, dove ogni modifica al codice sorgente deve essere condivisa con la community che ha creato il progetto originario.
I vantaggi di questa soluzione per un’azienda
Per le aziende scegliere un programma open source porta innegabilmente molti vantaggi, proviamo ad analizzarli nel dettaglio:
- Maggiore flessibilità: grazie all’open source è possibile avere maggiore flessibilità a livello di tecnologie, permettendo alle aziende di scegliere quello più adatto e adattabile alle proprie necessità.
- Personalizzazione: con il software open source finisce l’epoca in cui è necessario adeguare i propri processi ai software e inizia l’iter contrario: i programmi vengono personalizzati a seconda delle necessità procedurali, organizzative e produttive.
- Costi ridotti: come spiegato nei paragrafi precedenti i software open source non sono gratuiti ma consentono comunque un risparmio rispetto alle soluzioni proprietarie. Soprattutto quando vi è necessità di scalarlo per rinnovate esigenze aziendali.
- Migliore manutenzione e maggiore sicurezza: per risolvere un problema su un software proprietario è necessario affidarsi a un team interno professionalizzato. Con il software open source la manutenzione è garantita da una community di sviluppatori che opera per individuare e correggere continuamente eventuali errori. Allo stesso modo questo avviene nella scoperta di eventuali problemi legati alla sicurezza, molto più rapida rispetto ad una soluzione gestita internamente.
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