Sono tanti, diversi e significativi gli aggiornamenti della green policy annunciati in questi giorni da Microsoft.
L’obiettivo dell’azienda è ambizioso quanto lodevole: diventare carbon negative entro il 2030.
La big tech company ha reso pubblica una serie di azioni concrete e già pianificate che avranno il preciso scopo di ridurre l’impatto ambientale di Microsoft ma anche di partner e clienti dell’azienda.
Il piano green di Microsoft: tra alberi e cloud
I punti chiave di cui si compone il nuovo piano green di Microsoft sono centrati tutti sulla sostenibilità, declinata in diversi aspetti.
La tecnologia non poteva che fare da fulcro all’intero progetto. Ecco allora il rilascio della preview pubblica di Microsoft Cloud for sustainability.
Si tratta di una soluzione, per ora messa a disposizione in preview a clienti e partner, che ha il preciso scopo di monitorare e comunicare alle aziende il loro impatto ambientale.
Lo scopo? Sostenerle nei loro nuovi percorsi di sviluppo sostenibile.
La soluzione consente dunque di ottenere dati ed informazioni complete ed integrate per poter avere una base concreta da cui partire per monitorare i propri progressi in ambito green.
Il nuovo cloud Microsoft offre anche soluzioni software as a Service (SaaS) che possano gestire e raccogliere dati ed informazioni in tempo reale e fornire indicazioni precise e sempre aggiornate in merito alle emissioni di carbonio.
Tutto questo ha lo scopo di monitorare le prestazioni e valutarne l’aderenza ai risultati, permettendo così alle aziende di poter tenere sempre sotto controllo il loro cammino verso la sostenibilità.
Dal virtuale al reale: quasi in contrapposizione con una soluzione cloud completamente digitale, il piano di sostenibilità Microsoft “affonda le sue radici nella terra”.
Sono infatti previsti dalla Big Tech company importanti investimenti volti alla creazione di nuove aree boschive.
Microsoft e l’acqua: obiettivo waterpositive
Non solo carbon negative ma anche water positive entro il 2030: questo lo scopo sostenibile di Microsoft.
Per centrare l’ambizioso obiettivo si sono messi in atto diversi piani.
Primo tra tutti quello che prevede una riduzione del 95%, entro il 2024, dell’utilizzo di acqua nei datacenter della compagnia, fino ad oggi raffreddati per evaporazione.
In parallelo, Microsoft sta concentrando significativi investimenti nella ricerca.
L’innovazione ricercata è quella sul raffreddamento a liquido in rapporto all’overclocking.
Dai primi risultati sembra emergere infatti che, in alcuni circuiti integrati, il raffreddamento a liquido porterebbe un miglioramento delle prestazioni misurato in circa il 20%.
La ricerca quindi sta portando non solo soluzioni green ma anche inaspettati risultati in termini di produzione di chip più performanti, il tutto senza più la necessità dell’utilizzo dell’acqua.
I datacenter e gli ecosistemi:
Interessante anche l’intenzione di Microsoft di realizzare datacenter che possano ridurre il loro impatto sull’ecosistema e l’ambiente circostante.
Ad oggi l’azienda conta diversi datacenter in tutto il mondo: per ridurne l’impatto, si pensa a ripoolare l’ambiente circostante la costruzione, con progetti di verde che possano essere rispettosi dell’ecosistema in cui ci si trova.
Un primo esperimento, portato a termine con successo, ha visto la creazione di una vasta area boschiva, perfettamente integrata con la fauna pre esistente ed il clima umido, nella sede del datacenter di Amsterdam.
Il ripristino dell’area boschiva ha una previsione di ripresa delle prestazioni dell’ecosistema del 75%.
Embodied carbon in construction calculator (EC3) è uno strumento creato dall’organizzazione no-profit Building transparency.
Lo scopo di EC3 è quello di aiutare a scegliere i materiali più sostenibili e a minor impatto ambientale.
Microsoft ha scelto di dotarsi di questo strumento per adottare questi materiali in ogni nuova costruzione legata all’azienda.
Non solo: la ricerca e l’innovazione sui materiali è oggetto anche di un importante piano di investimenti da parte della Big Tech Company.
Insieme al Carbon Leadership Forum (Clf) dell’Università di Washington, Microsoft ha portato avanti una ricerca sull’utilizzo di materiali a basse emissioni.
Il più originale? I tubi strutturali in micelio (un tipo di fungo).
Non solo Microsoft: l’impegno di Scope3
Scope3 è l’indicatore delle emissioni indirette: Micorsoft intende consolidare l’impegno di riduzione dell’impatto ambientale con tutta la Supply Chain.
Secondo i dati pubblicati nell’ultimo Carbon Disclosure Project (Cdp), la collaborazione con partner e fornitori in un’ottica di condivisione degli obiettivi di sostenibilità ha portato importanti risultati.
Microsoft parla infatti di una riduzione dell’impatto ambientale pari a 21 milioni di tonnellate di CO2.
In termini economici questo si è tradotto in un risparmio complessivo di 1,47 miliardi di dollari.
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