L’intelligenza artificiale nello sport eleva a un livello superiore l’esperienza di tutti i protagonisti, pubblico incluso.
Non è certo una novità che la tecnologia fornisca un grande supporto in diverse discipline: la raccolta e l’elaborazione dei dati di atleti e prestazioni è ormai da anni pratica consolidata in tutti gli sport.
In principio l’obiettivo è stato di fornire un aiuto dal punto di vista clinico per prevenire gli infortuni, misurare le prestazioni o verificare le condizioni fisiche di un neoacquisto.
A questo proposito, per esempio, ricordiamo il Milan Lab, dal 2002 il centro medico sportivo più all’avanguardia d’Europa.
Nel corso degli anni, poi, si è compreso che le decine di terabyte di dati generati durante una gara di Formula 1 potevano diventare anche un potente strumento di marketing.
Così, nell’automobilismo ma anche nel ciclismo e nel basket NBA (grazie a uno storico e consolidato accordo con SAP) si è fatto largo un nuovo modo di sfruttare i dati recuperati da sensori e dispositivi IoT.
I dati storici di un evento sportivo sono archiviati a futura memoria e, perché no, a uso e consumo degli scommettitori. Mentre altri set di dati vanno a popolare specifiche app o servizi web.
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Intelligenza artificiale nello sport: il machine learning e l’image recognition
Negli anni, poi, l’avanzare dell’Intelligenza Artificiale, la proliferazione dei sensori IoT e dei software di Analytics ha ulteriormente rafforzato il ruolo della tecnologia nello sport.
E parlare di Intelligenza Artificiale nello sport oggi significa, in soldoni, parlare di generazione di dati attraverso dispositivi IoT e della loro elaborazione grazie a strumenti di analisi che sfruttano due specifici ambiti dell’Intelligenza Artificiale: il machine learning e l’image recognition.
L’applicazione di queste tecnologie ha favorito la nascita di un comparto di “digital sport startups” che, secondo l’opportuno Osservatorio del Politecnico di Milano, conta più di un migliaio di aziende nel mondo e un volume di fatturato superiore ai 4 miliardi di dollari. Tra queste, da ricordare con un certo orgoglio c’è sicuramente la pioniera italiana Wyscout.
E, se i sensori IoT vengono utilizzati soprattutto per misurare le prestazioni mentre il machine learning aiuta nella previsione degli eventi, spesso è l’image recognition la componente tecnologia di Intelligenza Artificiale che genera i dati che popolano le app consumer.
Parli di Intelligenza Artificiale, spunta IBM Watson
Quando si parla di Intelligenza Artificiale, il nome di IBM e della sua piattaforma Watson spuntano inevitabilmente fuori. Nel caso degli US Open – IBM storicamente preferisce il tennis – l’azienda americana ha sviluppato un sistema articolato di Intelligenza Artificiale che rappresenta perfettamente la tendenza in atto.
Sono tre le “esperienze digitali” sviluppate da IBM: Open Questions with Watson Discovery, Match Insight with Watson Discovery e AI Sounds. Le prime due, come si evince, hanno come obiettivo la visualizzazione dei dati in maniera organica e facilmente fruibile.
Open Questions usa il Natural Processing Language per fornire delle risposte attraverso un chat bot a seguito dell’analisi in tempo reale di un set di fonti sportive e di dati non strutturati.
Match Insight traduce in forma narrativa statistiche e dati non strutturati e, infine, c’è AI Sounds.
Chi ha avuto modo di vedere recentemente una partita di basket NBA può intuire di cosa si parla. In mancanza di pubblico in tempi di pandemia, lo si simula.
Nel caso di AI Sounds, in particolare, si riproducono i suoni e il tifo, ovviamente in perfetta sincronia con ciò che sta accadendo.
AI Sounds rimarrà in religioso silenzio durante il servizio mentre esulterà, con uguale enfasi per entrambi i giocatori, nel caso di punto.
In definitiva, grazie all’Intelligenza Artificiale, la tecnologia prosegue la sua conquista del mondo sportivo.
Dai puri ambiti di back office per scopi sanitari, di prevenzione o di analisi delle prestazioni fisiche, grazie all’AI è possibile usare i dati elaborati come base per strumenti e servizi che aggiungono parecchi bit all’esperienza dell’appassionato.
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