Oggi è possibile avere una lingua elettronica con sensibilità paragonabile a quella umana grazie alla ricerca del centro IBM Research-Zurich, dove i ricercatori hanno realizzato Hypertaste, un sensore in grado di riconoscere i prodotti chimici che sta “assaggiando”.
I campi di applicazione di hypertaste
L’applicazione principale di Hypertaste è in ambito scientifico ed industriale, dove c’è l’esigenza di identificare la composizione dei liquidi in modo rapido ed affidabile, senza l’impegno di strumenti estremamente costosi.
Un campo d’applicazione potrebbe essere quello del controllo della qualità dell’acqua di laghi e fiumi, per testare l’origine di materie prime o identificare alcolici contraffatti, oltre ad altri usi nel settore farmaceutico e sanitario.
Come funziona hypertaste?
Se ad oggi esistono strumenti specializzati a prezzi modici (come quelli per la misurazione del pH) e strumenti molto costosi come le macchine per l’analisi dei componenti molecolari, Hypertaste si pone nel vuoto presente tra questi due livelli.
Invece di analizzare una ad una le molecole presenti nel liquido, Hypertaste utilizza sensing combinatorio: una serie di sensori a sensibilità incrociata che rispondono a diversi prodotti chimici definendo una “carta d’identità” del liquido in questione.
In particolare i sensori sono coppie di elettrodi in grado di rispondere alla presenza di una combinazione di molecole, facili da identificare, mediante un segnale di tensione.
Dai dati così raccolti l’algoritmo verifica quali liquidi nel database sono chimicamente più simili a quello in esame, riportandone il risultato.
Le chiavi per l’efficacia di tutto il sistema risultano quindi essere due: la prima, sicuramente, sono i rivestimenti polimerici che coprono ciascun elettrodo; la seconda, come sempre nei sistemi basati sull’intelligenza artificiale, sono la quantità e la qualità di dati all’interno del database.
Cosa possiamo capire da tutto questo?
Grazie all’Intelligenza Artificiale riusciremo a colmare il divario fra il raffinato senso del gusto umano e i sensori artificiali, che sono ad oggi molto arretrati rispetto alla facilità con cui le papille gustative umane riconoscono le sostanze?
Lo sapremo probabilmente solo attraverso la ricerca, la sperimentazione, l’applicazione di nuovi modelli di pensare e vedere ciò che ci circonda come un’opportunità di evolverci.
Lo sapremo tramite uomini che con curiosità, metodo, esperienza e conoscenza, ridisegnano il nostro mondo con affidabilità, rapidità e precisione insieme all’Intelligenza Artificiale, sempre più presente nella nostra quotidianità e sempre più strumento che semplificherà la nostra vita.
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