Quanto può influire la Generative AI sul lavoro? McKinsey stima che le attività che rappresentano il 30% dell’orario di lavoro negli Stati Uniti potrebbero essere automatizzate, una tendenza che risente fortemente dalla presenza dell’intelligenza artificiale generativa da qui al 2030.
Non è una tendenza propria solo degli USA, ma a livello globale. Anche in Europa, considerando già solo le tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning hanno una forte domanda di mercato in Europa in tutti i settori. Gli sviluppi nell’intelligenza artificiale generativa hanno abbassato significativamente la soglia per l’utilizzo del software AI e ML.
Questo significa che, oltre a essere pervasiva a livello tecnologico, la GenAI abiliterà svariati lavori e opportunità economiche: secondo un report di Bloomberg Intelligence, con l’afflusso di programmi di intelligenza artificiale generativa per i consumatori, il mercato dell’intelligenza artificiale generativa è pronto a crescere fino a 1300 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni da una dimensione del mercato di soli 40 miliardi di dollari nel 2023. Non solo: la crescente domanda di prodotti di Generative AI potrebbe aggiungere circa 280 miliardi di dollari di nuove entrate legate al software.
Ma cosa cambierà il suo arrivo? Quali sono i settori che potrebbe favorire l’avvento della Gen AI e quali lavori potrebbero essere generati o stimolati?
Generative AI per il lavoro: cosa cambierà da qui al 2030
Si è detto che entro i prossimi sette anni le attività che rappresentano fino al 30% delle ore attualmente lavorate nell’economia statunitense potrebbero essere automatizzate, una tendenza accelerata dall’intelligenza artificiale generativa. Si prevede che la Generative AI sul lavoro avrà influssi positivi, migliorando il modo in cui lavorano i professionisti delle discipline STEM, creativi, aziendali e legali. Non eliminerà un numero significativo di posti di lavoro, anche se McKinsey stima come probabile che gli effetti maggiori dell’automazione colpiranno alcune categorie lavorative: “il supporto agli uffici, il servizio clienti e l’occupazione nel settore della ristorazione potrebbero continuare a diminuire”.
Tuttavia, anche gli investimenti USA per affrontare il clima e le infrastrutture, nonché i cambiamenti strutturali, modificheranno la domanda di lavoro.
“La transizione a zero emissioni sposterà l’occupazione dal petrolio, dal gas e dalla produzione automobilistica verso le industrie verdi, con un modesto guadagno netto in termini di occupazione. I progetti infrastrutturali aumenteranno la domanda nel settore edile, che già oggi impiega quasi 400mila lavoratori”.
Le potenzialità della intelligenza artificiale generativa
Sebbene la AI generativa sia ancora nelle fasi iniziali, le potenziali applicazioni per le imprese sono significative e di ampia portata. Essa può essere utilizzata “per scrivere codice, progettare prodotti, creare contenuti e strategie di marketing, semplificare le operazioni, analizzare documenti legali, fornire assistenza clienti tramite chatbot e persino accelerare la scoperta scientifica”. Può essere impiegata da sola o in maniera complementare con addetti umani; quest’ultima ipotesi è attualmente la più probabile.
La Generative AI ha tutte le potenzialità per aumentare la produttività del lavoro negli Stati Uniti da 0,5% a 0,9% all’anno fino al 2030 in uno scenario di adozione medio.
“Combinando l’intelligenza artificiale generativa con tutte le altre tecnologie di automazione, la crescita potenziale potrebbe essere ancora maggiore. Tutti i tipi di automazione potrebbero contribuire a portare la crescita della produttività degli Stati Uniti al 3-4% annuo in uno scenario di adozione intermedio”.
Le aree dove L’AI GENERATIVA si farà sentire
Detto questo, si prevedono già i settori in cui l’influenza della Generative AI sul lavoro sarà particolarmente sensibile. Un altro studio condotto da Mckinsey mette in evidenza che il 75% circa del valore generato dall’AI generativa rientra in quattro aree: customer operation (le attività che l’azienda mette in campo per entrare in contatto diretto con i propri clienti); marketing e vendite; software engineering; ricerca e sviluppo.
L’intelligenza artificiale generativa avrà un impatto significativo in tutti i settori industriali, anche se quello bancario, high-tech, vendita al dettaglio, consumo e life science saranno tra quelli potenzialmente in grado di realizzare il maggiore impatto in termini di percentuale delle entrate.
“Nel settore bancario, per esempio, la Generative AI potrebbe fornire un valore pari a un ulteriore 200-340 miliardi di dollari di ricavi annuali. Nei settori della vendita al dettaglio e dei consumi, il potenziale impatto sulle entrate potrebbe raggiungere i 400-660 miliardi di dollari all’anno”.
Generative AI sul lavoro: non elimina, MA MIGLIORA
Le opportunità offerte dall’impiego della Generative AI nel lavoro sono evidenti. Tuttavia, resta il timore che essa possa eliminare occupazione, anziché generarla. A sciogliere i dubbi a tale proposito ci sono i risultati di uno studio condotto dalla International Labour Organization, focalizzato a indagare i potenziali effetti sulla quantità e qualità del lavoro. Esso suggerisce che la maggior parte dei lavori e delle industrie sono solo parzialmente esposti all’automazione e hanno maggiori probabilità di essere integrati piuttosto che sostituiti da soluzioni come chatGPT. Quindi, “è probabile che l’impatto maggiore di questa tecnologia non sia la distruzione di posti di lavoro, ma piuttosto i potenziali cambiamenti nella qualità dei posti di lavoro, in particolare l’intensità e l’autonomia”.
Lo studio rileva che i potenziali effetti dell’intelligenza artificiale generativa differiranno significativamente per uomini e donne, con più del doppio della quota di occupazione femminile potenzialmente interessata dall’automazione.
Quello che appare evidente, come mette in rilievo lo studio, è che gli impatti socioeconomici dell’AI generativa dipenderanno in gran parte da come verrà gestita la sua diffusione.
Per condurre in porto la transizione andranno tenuti in debita considerazione la voce dei lavoratori, la formazione professionale e un’adeguata protezione sociale. Altrimenti c’è il rischio che solo pochi Paesi e operatori di mercato ben preparati traggano vantaggio dalla nuova tecnologia.
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