L’impiego di dispositivi IoT è diffuso in Europa. Ben sette cittadini su dieci hanno dichiarato, nel 2024, di utilizzarli nella vita quotidiana. A certificare questa abitudine è Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, che di recente ha fornito diversi dati che fanno comprendere quali sono le soluzioni Internet of Things più impiegate. Lo stesso ha messo in luce i Paesi che ne fanno un uso più o meno esteso e le consuetudini di impiego.

Quali sono i dispositivi IoT più usati tra i cittadini UE

L’analisi Eurostat evidenzia che l’impiego dei dispositivi IoT è diffuso. Aggiunge a proposito:

“Sebbene la maggior parte delle persone nell’UE acceda a Internet principalmente tramite computer o smartphone, molti utilizzano anche altri dispositivi connessi a Internet, quelli che fanno parte dell’Internet of Things”.

Tra i più diffusi, in cima ci sono le smart TV: le usa il 57,9% degli intervistati. Seguono i dispositivi indossabili, come smartwatch e fitness tracker (29,9%) e, più distanti (col 19,5%) le console di giochi e gli home audio system connessi (19,3%). Il 16% del campione ha dichiarato di utilizzare un assistente virtuale sotto forma di smart speaker.

Più indietro si posizionano i dispositivi che rientrano nella domotica, come sistemi di energy management connessi a Internet (14,2%), elettrodomestici smart (12,8%) e dispositivi smart home per la sicurezza (11,8%).

Tra i dispositivi IoT impiegati si segnalano, inoltre, le auto con connessione wireless integrata (10,5%), dispositivi indossabili per la salute (7,9%), mentre solo il 2,3% ha dichiarato di utilizzare giocattoli connessi a Internet.

La diffusione per Paese e per fascia d’età

Per quanto riguarda i Paesi UE dove si registra la maggior diffusione di dispositivi IoT, I Paesi Bassi sono al primo posto, con il 94,8% dei propri cittadini che hanno affermato di usarli. Subito dietro c’è l’Irlanda (90,6%) e la Danimarca (87%). L’Italia registra una percentuale poco sotto il 70%.

Tra i Paesi, invece, che fanno registrare le quote più basse figura la Polonia (46,1%), la Bulgaria (50,8%) e la Romania (56,6%).

In merito all’età di utilizzo dei dispositivi connessi, la fascia di utenti di età compresa tra 16 e 24 anni, ovvero quelli che possono essere definiti “nativi digitali”, si distingue per maggior impiego, ma si nota come l’abitudine di impiego diminuisce gradualmente con l’età. In ogni caso, nel 2024, l’84% delle persone di età compresa tra 16 e 24 anni ha utilizzato almeno un dispositivo connesso a Internet, rispetto al 45% di quelle di età compresa tra 65 e 74 anni.

Eurostat spiega che la fascia d’età più giovane ha segnalato le quote più elevate di utenti per tutti i tipi di dispositivi legati all’intrattenimento, come TV connesse a Internet (67%), dispositivi indossabili (40%), console di gioco (40%), altoparlanti intelligenti (26%) e assistenti virtuali (23%).

“Al contrario, gli individui di età compresa tra 35 e 44 anni hanno mostrato il più alto utilizzo di dispositivi legati alla casa, inclusi sistemi di gestione energetica connessi a Internet (19%), elettrodomestici (19%) e sistemi di sicurezza domestica (16%). Questa fascia d’età ha registrato anche il più alto utilizzo di giocattoli connessi a Internet (4%) e dispositivi per il monitoraggio della salute (10%). Questi modelli riflettono senza dubbio una maggiore probabilità di possedere una casa, gestire una famiglia e vivere con figli, rispetto alle fasce di età più giovani”.

C’è anche chi non utilizza dispositivi IoT: ecco perché

L’indagine ha il merito di evidenziare non solo la diffusione, ma anche la minore propensione o addirittura il non impiego di dispositivi IoT. Una percentuale significativa di cittadini dell’UE ha dichiarato di non utilizzare tali dispositivi. Nel 2024, il 41% del campione totale che non avevano mai utilizzato tali dispositivi ha dichiarato di non averne semplicemente bisogno. Quindi, alla base c’è proprio una scelta di non impiegarli, molto più elevata rispetto a motivazioni su costi (9%), le preoccupazioni relative alla privacy (8%) o alla sicurezza (7%), o la mancanza di competenze (6%).

In ogni caso, la diffusione dei dispositivi Internet of Things è destinata a crescere. Stando alle stime della stessa Commissione Europea, il settore dei prodotti e servizi correlati all’IoT per i consumatori crescerà notevolmente nei prossimi anni. Se alla fine del 2019, si contavano 108 milioni di dispositivi smart home nell’UE, si prevede che si arriverà a contarne 184 milioni entro il 2023.

Comments are closed.