Un progetto di Dell in Irlanda svela il potere dell’IoT
e della tecnologia a servizio delle api (e del pianeta)
Da loro dipende il nostro futuro
Più di due terzi dei raccolti di tutto il mondo sono impollinati dalle api:
se queste sparissero, la minaccia per il genere umano sarebbe fortissima.
Oggi parliamo di api, che con le smart city c’entrano più di quanto si possa credere. In primo luogo, perché le città intelligenti nascono sull’unico pianeta che l’uomo abiti; trattarlo bene è obbligatorio, se si vuol continuare ad avere un terreno su cui costruire il proprio futuro.
In secondo luogo, perché proprio le api sono le protagoniste di un progetto in cui IoT, Big Data e tecnologia ci aiutano a trovare soluzioni a favore dell’ambiente. L’importanza di quegli insetti è centrale, nel loro ruolo: non è un caso che Barack Obama abbia promosso a livello nazionale una strategia precisa per promuovere la salute delle api da miele e di altri impollinatori.
Dagli Usa all’Irlanda
Le api sono state la risposta data da un gruppo di impiegati del team di Dell Irlanda dedicato all’Internet of Things, quando è stato loro chiesto di pensare un’iniziativa a sfondo ambientale. «Perché non costruiamo un’arnia smart?», si sono detti. E così è cominciata questa storia.
E a proposito di ambiente…
Il contesto aziendale Dell è decisamente attento alle esigenze dell’ambiente naturale e allo sviluppo di sistemi con esso compatibili. Nella sede irlandese è attiva una squadra – The Ireland Planet team – che promuove una cultura dell’ecosostenibilità.
In quell’ambito è nata l’idea di costruire sul tetto un’arnia per l’allevamento delle api, sia perché la casa di quegli insetti non poteva certo essere sistemata all’interno di un ufficio – tutti si sarebbero innervositi, dagli impiegati alle api stesse – sia perché gli ospiti della «soluzione» amano particolarmente i luoghi alti, e piace loro calarsi verso il basso solo quando devono nutrirsi o fare il proprio mestiere.
Il progetto Dell: l’arnia smart
Come è fatta
Non immaginate nulla di radicalmente diverso dalle arnie che incrociate in montagna o nei prati.
Quel che cambia, ovviamente, è il cuore tecnologico di questa «casa».
Ad essa sono collegati hardware e software che osservano la vita al suo interno e raccolgono una mole di dati da spacchettare per essere informati su aspetti tecnici e scientifici.
Per esempio, i livelli di anidride carbonica, di ossigeno, le temperature e il grado di umidità. Oppure, il peso delle api e la loro precisa attività all’interno delle arnie.
«Monitorare un alveare non è una novità», dicono da Dell. «Un’arnia smart però ci consente di farlo sempre, anche in condizioni atmosferiche negative. E grazie a specifici sensori, ci permette di seguire le api e di osservarle raccogliendo dati che possono rivelarsi molto utili per chi faccia ricerca scientifica».
Come funziona
Acquisizione – I sensori sono connessi a un board (Intel Galileo) che raccoglie i dati, mentre videocamere (IndigoVision) osservano i movimenti delle api e li registrano.
Raccolta – Dal tetto in cui è situata l’arnia un IoT Gateway (Dell) raccoglie i dati e ne elimina una parte non necessaria alle analisi. L’insieme è poi trasferito a Boomi, un software che li sistema su un server PowerEdge R730 (nella foto).
Analisi – Il compito passa a Toad Business Intelligence Suite, che scandaglia i Big Data emersi dai passaggi precedenti; accanto ad esso, il software Statistica compie analisi predittive sul cosiddetto «storico», cioè i dati raccolti in precedenti sessioni.
Rilascio – Il risultato di tanta azione viene reso disponibile al Dell IoT Lab, dove tutto è visualizzato con i desktop OptiPlex3020 e con i monitor UltraSharp, per entrare letteralmente nell’arnia e capire cosa vi accada. Il lab, inoltre, sta sviluppando un sito per la visione in tempo reale del flusso dei dati raccolti.
Oltre le api…
Capire il comportamento degli insetti e le condizioni in cui si sviluppa la loro vita è essenziale, se si vogliono avere dati concreti sui quali basare il loro sviluppo. Ma c’è di più: il progetto di Dell Irlanda vuole anche fornire gli strumenti per divulgare l’uso dell’IoT nella gestione dei Big Data e, nello specifico, nella tutela dell’ambiente. Un progetto concreto, insomma, da cui trarre nuove idee per mettere la tecnologia a servizio dell’uomo e della sua casa: la Terra.
E tu, cosa vorresti sul tetto di casa tua?
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TECNOLOGIA
IoT, Big Data, software, hardware
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