La crescita dei data center in Europa e nel mondo prosegue. Se a livello globale il mercato aumenterà raggiungendo i 438,70 miliardi di dollari nel 2028, stima Statista, a livello europeo dovrebbe aver raggiunto i 17,95 miliardi di dollari nell’anno appena concluso, evidenziando un un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 13,10% durante il periodo di previsione, secondo Research and Markets.
L’adozione di servizi basati su cloud da parte delle aziende e di social media da parte dei consumatori sta spingendo realtà come Microsoft e altri colossi a costruire data center su vasta scala in tutta Europa. Di conseguenza, si prevede che il crescente utilizzo dei servizi cloud in Europa contribuirà alla crescita del mercato della colocation dei data center nei prossimi anni.
Lo sviluppi dei data center va di pari passo alla ricerca di una sempre maggiore efficienza nei consumi. Sempre a livello europeo, la Commissione UE ha compiuto il primo passo a dicembre verso l’istituzione di un sistema a livello europeo per la valutazione della sostenibilità dei data center e puntare a incrementare la loro efficienza energetica.
Data center in Europa e nel mondo: crescono anche quelli modulari
La crescita dei data center in Europa e nel mondo va sempre più nel segno dell’efficienza. A questo proposito vanno considerati i data center modulari. Si tratta di un approccio alla progettazione del data center che implica un modulo prefabbricato o un metodo di distribuzione tale da fornire l’infrastruttura in modo modulare, rapido e flessibile.
I data center modulari sono progettati per massimizzare l’efficienza energetica, consentire una rapida implementazione e aumentare la densità di elaborazione. Con l’infrastruttura modulare del data center, le organizzazioni possono aggiungere o aggiornare moduli come unità IT, elettriche e meccaniche nell’infrastruttura del data center esistente in maniera più semplice. Le soluzioni modulari per data center stanno diventando sempre più popolari tra le organizzazioni in quanto offrono flessibilità, forniscono un’elevata potenza di calcolo a un livello di efficienza di utilizzo energetico (PUE) basso e aiutano a migliorare l’eccellenza operativa riducendo al contempo le spese di capitale e operative.
Si prevede che il mercato globale specifico crescerà da 25,8 miliardi di dollari nel 2023 a 81,2 miliardi di dollari entro il 2030 con un CAGR del 17,8%.
Il settore BFSI (Banking, financial services and insurance) registrerà la quota di mercato più elevata durante il periodo di previsione e, in termini geografici, si prevede che l’Asia-Pacifico registrerà la crescita più elevata durante il periodo di previsione.
L’UE punta alla sostenibilità dei data center
La ricerca di una sempre maggiore efficienza per ridurre consumi ed emissioni ha portato la Commissione Europea a presentare a dicembre un nuovo regolamento delegato sull’efficienza energetica dei data center, lasciando aperto il testo per qualche settimana per un riscontro pubblico sul testo. La stessa Commissione ha spiegato che tale documento:
“crea uno schema di rendicontazione per i data center e rappresenta la prima fase nell’istituzione di uno schema a livello europeo per valutare la sostenibilità dei data center dell’UE, come previsto dalla nuova versione della direttiva sull’efficienza energetica, entrata in vigore lo scorso ottobre”.
Considerando che, secondo le stime, i data center rappresentano quasi il 3% della domanda di elettricità dell’UE e che probabilmente aumenteranno nei prossimi anni, il programma è finalizzato ad aumentare la trasparenza “e potenzialmente a promuovere nuovi progetti e sviluppi di efficienza nei data center che non solo possono ridurre il consumo di energia e acqua, ma anche promuovere l’uso di energia rinnovabile, una maggiore efficienza della rete o il riutilizzo del calore di scarto nelle strutture e nelle reti di calore vicine”.
Dopo il periodo di feedback pubblico, la Commissione metterà a punto il regolamento delegato e avvierà la procedura per la sua adozione. Ciò implica che la Commissione pubblichi o adotti il testo e poi conceda al Consiglio e al Parlamento europeo un periodo di controllo di 2 mesi (prorogabile di ulteriori due mesi se uno dei due organi istituzionali lo dovesse richiedere) per adottare o respingere il testo.
Va ricordato che la nuova versione della Direttiva sull’efficienza energetica fissa un nuovo obiettivo vincolante di riduzione del consumo energetico dell’UE dell’11,7% entro il 2030 rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020.
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